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Estorsioni con taniche di benzina fuori dai bar: in manette 31enne affiliato alla ‘Ndrangheta

Contestualmente, i Carabinieri in Calabria hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per un totale di 260.000 euro.

Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Vimercate hanno coadiuvato i colleghi della Compagnia di Sellia Marina rintracciando a Concorezzo un 31 enne originario dell’Ucraina, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di un totale di 13 soggetti appartenenti alla locale ndrangheta di Cutro e San Leonardo di Cutro, ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, usura, estorsione ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.

Tentata e continua estorsione

L’uomo, un muratore che al momento stava lavorando presso un cantiere di Concorezzo, in collaborazione con altri tre soggetti, la notte del 13 novembre 2018, ha posizionato davanti alle saracinesche di due bar delle taniche di plastica da 5 litri contenente benzina, chiusa con un tappo in plastica, dal quale fuoriusciva uno stoppino di stoffa. Gesto finalizzato a costringere i titolari ad avvalersi per la fornitura di caffè di aziende riconducibili alla cosca Mannolo di San Leonardo di Cutro. Ora dovrà rispondere del reato di tentata e continuata estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso. E’ stato quindi tradotto presso il carcere di Monza.

Le indagini dei Carabinieri

L’indagine dei Carabinieri ha preso avvio proprio dai due atti intimidatori attuati dall’uomo rintracciato nel Comune brianzolo ed è stata sviluppata attraverso indagini tecniche, servizi di osservazione e pedinamento, accertamenti patrimoniali e l’assunzione a sommarie informazioni delle persone offese.

Gli elementi acquisiti nel corso dell’attività investigativa hanno consentito di documentare gli assetti e l’operatività sul litorale ionico-catanzarese delle articolazioni territoriali delle locali di ‘ndrangheta di Cutro (KR) e San Leonardo di Cutro (KR), facenti capo alle famiglie Mannolo-Scerbo-Zoffreo-Falcone, interessate a imporre la propria presenza egemone sul territorio, attraverso la commissione di una serie indeterminata di reati, attuati con la forza intimidatrice del vincolo associativo e finalizzati a imporre il controllo sulle attività economiche.

Tassi usurari tra il 120% e il 150%

Le investigazioni svolte, grazie anche alla collaborazione di alcune delle vittime, hanno consentito di ricostruire l’attività usuraria svolta dagli indagati a danno dei commercianti e dei piccoli imprenditori in condizioni di difficoltà economica, con l’imposizione di tassi usurari compresi tra il 120% e il 150% su base annua e l’impiego di condotte estorsive finalizzate a ottenere il pagamento dei ratei mensili da parte delle vittime.

Allo stesso modo è stata evidenziata la sistematica e strutturata imposizione del racket del pizzo nei confronti di imprenditori e commercianti del territorio da parte degli affiliati, soprattutto in occasione delle principali festività dell’anno.

In Calabria sequestri per 260 mila euro

Contestualmente, i Carabinieri in Calabria hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di due società intestate a uno degli indagati, nonché di somme di denaro, rapporti bancari, finanziari, beni mobili e immobili per un totale di 260.000 euro.

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