Attualità

“Tutti a scuola!”, protesta dei genitori a Palazzo Pirelli. In 200 per dire no alla DAD

Genitori preoccupati per il futuro dei propri figli, ma soprattutto pronti a ribadire in ogni sede  quanto la decisione di sospendere dall’oggi al domani la didattica in classe abbia gettato nel caos intere famiglie.  

protesta scuole chiuse pirellone 1

200 mamme e papà, anche provenienti dalla Brianza, si sono dati appuntamento ieri pomeriggio davanti a palazzo Pirelli per manifestare pacificamente, e nel pieno rispetto delle normative e dei protocolli vigenti, contro la chiusura degli istituti scolastici lombardi.

Genitori preoccupati per il futuro dei propri figli, ma soprattutto pronti a ribadire in ogni sede  quanto la decisione di sospendere dall’oggi al domani la didattica in classe abbia gettato nel caos intere famiglie.  “Non è accettabile che, a un anno dall’inizio della pandemia, di nuovo la presenza dei bambini nelle scuole sia considerata un pericolo” spiegano.

LA SCUOLA UN LUOGO SICURO

“I dati evidenziano che le scuole sono un luogo sicuro: i contagi avvenuti negli istituti scolastici hanno contribuito minimamente alla diffusione del virus. I bambini si sono adattati di buon grado a tutte le disposizioni ricevute e ai protocolli pur faticosi da gestire, soprattutto per i più piccoli. Ora il loro impegno non può essere cancellato con l’ennesima privazione del diritto all’istruzione in presenza, all’inclusione e alla socialità”.

Secondo le mamme e papà la didattica a distanza non sarebbe in alcun modo equiparabile alla didattica in presenza: “discrimina, genera dispersione scolastica (fenomeno ormai divenuto drammatico) e risente inevitabilmente delle limitazioni proprie di ciascuna famiglia. La scuola è il luogo che per sua definizione deve fornire una base di partenza identica per ogni bambino, perché possa formarsi al meglio delle proprie possibilità. Con la DAD invece la condizione sociale di partenza dei bambini penalizza i più deboli amplificando le disparità”.

A destare preoccupazione anche l’isolamento generato dalla distanza, soprattutto per i bambini disabili per i quali la modalità di apprendimento a distanza non è proponibile.

SCUOLE CHIUSE: PERICOLO PER I NONNI 

“In assenza della scuola i bambini vengono spesso affidati ai nonni, che dovrebbero invece essere salvaguardati in virtù della loro fragilità e dei rischi associati alla loro età. Con la DAD i genitori devono vigilare costantemente sul lavoro dei bambini e spesso devono colmare il vuoto di apprendimento inevitabile in quelle condizioni. Non tutti però hanno la possibilità di seguire efficacemente i propri figli e di sostenerli nell’apprendimento come fanno invece gli insegnanti. Non è accettabile che il peso di questa situazione ricada sempre sulle famiglie e in particolare sulle madri, costrette spesso a rinunciare al proprio lavoro per seguire i figli”.

 

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