Cultura

Villa Reale, aggiudicato l’incarico per il Masterplan. Ecco come la Reggia può cambiare

Il futuro a lungo termine della Reggia di Monza? E' il masterplan. Ecco i soggetti che dovranno scrivere il documento.

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Un pool di aziende che vede come capofila il gruppo Cles, scriverà il futuro a lungo termine della Reggia di Monza. Prende avvio, con l’aggiudicazione dell’incarico, la redazione del Masterplan della Villa Reale, lo strumento che definirà le strategie e le azioni per la valorizzazione sostenibile del complesso monumentale sotto il profilo ambientale, storico-culturale ed economico. Ad aggiudicarsi la procedura pubblica curata da Aria spa, 5 realtà selezionate da una giuria di esperti: CLES S.r.l. (capofila), Bam! Strategie Culturali Società Cooperativa, MATE Società Cooperativa, Studio architetti Benevolo e lo StudioSilva S.r.l.

Villa Reale, a che punto siamo?

Dopo gli ultimi mesi, segnati dalla chiusura della Reggia per l’emergenza Covid e il burrascoso contenzioso tra pubblico e privato che ha portato all’uscita di scena del concessionario privato, la Villa Reale di Monza lavora per un cambio di passo. A tenere i fili è il Consorzio, l’ente pubblico gestore del bene, che proprio questa settimana dovrebbe chiudere i necessari sopralluoghi dell’area nobile della Reggia, precedentemente gestiti dal privato, Nuova Villa Reale Spa. In parallelo tanti filoni vanno avanti: dal dialogo del Consorzio con enti pubblici e privati per il futuro del bene, fino alle attività dei politici locali in Regione e in Parlamento, passando per il lavoro sindacale in difesa dei lavoratori di Cultura Domani, società emanazione di Nuova Villa Reale Spa.

Un “modello Venaria” per Monza?

E poi c’è il Masterplan, la Partita con la “p” maiuscola. La carte per iniziare bene qui ci sono tutte, a partire dal soggetto capofila. Cles Srl (Centro di ricerche e studi sui problemi del lavoro, dell’economia e dello sviluppo) ha infatti già curato progetti per Venaria Reale e Palazzo Reale a Torino, l’Albergo dei Poveri a Napoli e l’area Archeologica di Pompei.

Quello della Venaria era già stato segnalato da alcuni come un il modello da seguire per la ripartenza della Villa Reale. Considerata la più grande opera di conservazione di un bene culturale mai realizzata in Europa, dalla sua rinascita nel 2007 ad oggi a confermare la buona riuscita dell’operazione Venaria sono stati i numeri. La Veneria Reale (gestita dal Consorzio Reale delle residenze sabaude) ha registrato circa 1 milione di visitatori nel 2018, piazzandosi così nel top ten dei musei più visitati d’Italia, sopra anche alla Reggia di Caserta o Palazzo Pitti a Firenze, e nel 2019 il suo giardino è stato eletto il parco pubblico più bello d’Italia.

Masterplan, tre fasi di lavoro

Come riportato in una nota del Consorzio, la redazione del Masterplan della Villa Reale e del parco di Monza, sarà articolata in tre fasi: dapprima un’analisi, con linee strategiche alternative e potenziali scenari; seguirà una definizione del programma delle azioni e piano di gestione; infine si approderà alla redazione dei documenti tecnici attuativi. I documenti di output di ciascuna fase dovranno essere valutati ed approvati da parte del Collegio di Vigilanza dell’Accordo di programma composto dai Legali Rappresentanti degli enti sottoscrittori. Nelle prime due fasi, che riguardano la vera e propria redazione del Piano strategico, sono previsti, tra le altre attività, momenti di ascolto degli stakeholders.

Alcuni membri del comitato in difesa del parco A.Cederna

Allevi: “Felici di aver professionisti di assoluto valore”

Esulta per il progetto alle porte il primo cittadino di Monza, Dario Allevi, da statuto anche Presidente del Consorzio. “Si apre una nuova stagione per la Reggia di Monza – ha dichiarato Allevi. – Il Masterplan è, infatti, quello strumento che ci consentirà di dare una vision futura al nostro gioiello più splendente. Questa è la strada che stiamo iniziando a percorrere, felici di avere al nostro fianco, in questo cammino, professionisti di assoluto valore. Da oggi si guarda avanti e in alto, non più nello specchietto retrovisore. Quello che è successo nel recente passato ormai è storia, l’importante ora è ridare al nostro complesso monumentale il prestigio che merita”.

Allevi (Presidente) e Di Stefano (Direttore del Consorzio)

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