A partire dal 25 marzo in regione Lombardia dovrebbe partire la “Fase 2“, ovvero la campagna vaccinale anti covid rivolta ai soggetti fragili: ultra ottantenni (circa 700 mila), le persone che vanno dai 60 ai 79 anni (2 milioni), i cronici indipendentemente dall’età.
A Monza diverse associazioni, che rappresentano la voce delle categorie sensibili, hanno espresso la propria preoccupazione circa le tempistiche e le modalità di somministrazione.
A portare la questione in aula il consigliere del Pd, Roberto Scanagatti, che ha chiesto alla Giunta di farsi parte attiva nell’organizzare il tutto. ” Si tratta di soggetti altamente a rischio che si sono rivolte all’Ats per conoscere le indizioni, le modalità e le tempistiche, ma ancora non hanno ricevuto informazioni. Sarebbe utile, poi, che anche le persone che prestano assistenza ai disabili, così come le famiglie, venissero presto vaccinate per non mettere a rischio la salute già compromessa dei propri cari”.
A raccogliere l’interrogazione il sindaco di Monza, Dario Allevi: “Ringrazio il consigliere per aver sollevato la sua preoccupazione che è poi anche la mia. Premettendo che non è una nostra competenza specifica, giornalmente ci confrontiamo con i soggetti operativi per far prevalere alcune logiche doverose. Sulla campagna vaccinale c’è ancor molta confusione e si fa fatica ad avere informazioni precise. Le nostre due aziende ospedaliere sono state pronte nell’effettuare le prime vaccinazioni, ora però sono in difficoltà perchè temono che non arrivi in tempo la seconda dose da somministrare e per questo è leggermente diminuita la frequenza. A fine febbraio dovrebbe partire la vaccinazione delle persone con più di 80 anni e alcune categorie fragili. Senza intoppi, saranno incluse anche le categorie di forze dell”ordine, insegnati, farmacisti etc. Però ad oggi nessuno può garantire le tempistiche“.
Il sindaco ha precisato che terrà informata l’aula di ogni ulteriore sviluppo.
