Attualità

In posta con documenti falsi per ottenere il Reddito di Cittadinanza: arrestata

Dopo l'udienza di convalida dell'arresto e il contestuale rito direttissimo, la donna è stata scarcerata con obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e rinvio al 25 maggio 2021.

Carabinieri

Una donna rumena 44enne, in Italia senza fissa dimora, si è presentata agli sportelli dell’ufficio postale di Renate per ottenere la carta elettronica del Reddito di Cittadinanza per la quale, nei giorni precedenti, aveva presentato istanza presso l’INPS e aveva già ottenuto il codice pin per il ritiro. Peccato che i documenti fossero falsi e il bambino non fosse suo: immediato l’arresto da parte dei Carabinieri.

I fatti sono accaduti intorno alle 13.00 del 4 febbraio 2021: il fare sospetto della donna, pregiudicata per reati contro la legge sull’immigrazione, ha attirato l’attenzione del personale impiegato che, mentre con una scusa l’ha fatta attendere, ha immediatamente contattato il comando Stazione Carabinieri di Besana in Brianza. Gli uomini dell’Arma, intuita la situazione che si stava prospettando, si sono subito recati presso quell’ufficio e hanno accertato che sia la carta d’identità rumena, che l’attestazione di soggiorno permanente per cittadini dell’UE e il certificato di attribuzione del codice fiscale (ossia i documenti presentati per ottenere il Reddito di Cittadinanza) erano tutti falsi.

Successivamente, accertata la vera identità della donna, i militari hanno proceduto all’arresto per tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 56 e 640 bis c.p.), nonché possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497 bis c.p.). Contestualmente è scattata la denunciata per falsa attestazione e falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale (art. 495 c.p.).

Inoltre, in relazione alla domanda presentata all’INPS, per la quale aveva già ottenuto il nulla osta al ritiro del contributo, la donna è stata deferita per i reati di: tentato errore determinato dall’altrui inganno; falsità commessa da un pubblico ufficiale in certificati e autorizzazioni amministrative (artt. 56, 48 e 477 c.p.); falsità materiale commessa da privato (art. 482 c.p.).

La donna è stata quindi accompagnata e trattenuta presso la caserma dei Carabinieri di Seregno, dove il giorno successivo si è tenuta l’udienza in teleconferenza di convalida dell’arresto e il contestuale rito direttissimo, al termine del quale è stata scarcerata con obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e rinvio al 25 maggio 2021.

Il minore che accompagnava la donna (con il quale non ha rapporti di diretta parentela), dopo gli accertamenti del caso, informata l’Autorità Giudiziaria minorile, è stato affidato ai propri familiari. Nella circostanza l’undicenne è stato trovato in possesso dei reali documenti d’identità della donna indagata.

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