Ambiente

Brianzacque guarda al futuro ambientale della Brianza: realizza tre Parchi dell’Acqua

In Brianza, già in corso di realizzazione, i primi due interventi cofinanziati da Regione Lombardia.

area gioco parco

Per fine estate è previsto il termine del Parco dell’Acqua ad Arcore in via Monte Bianco realizzato da Brianzaque. Un altro sorgerà in un’area compresa tra Bernareggio e Carnate mentre, sempre nel Vimercatese, è già in corso di progettazione un terzo intervento fra Sulbiate e Aicurzio.

Un modello virtuoso che porta la Brianza ad essere esempio in Lombardia, se non addirittura nazionale. La presentazione ieri nell’Auditorium di Assolombarda in via Petrarca a Monza. Presenti il sindaco di Arcore, Rosalba Colombo, quello di Bernareggio Andrea Esposito e l’assessore Passoni di Carnate. Intervenuti anche gli architetti e gli ingegneri guidati da Enrico Boerci, presidente di Brianzacque.

Di fatto l’idea è di trasformare degli interventi necessari per limitare le alluvioni, ormai sempre più frequenti, con delle vasche di laminazione, dette anche vasche volano, in progetti di valenza ecologica e sociale. Così nascono questi nuovi format di ‘infrastruttura verde’ che coniuga il contenimento delle acque piovane con la valorizzazione ambientale e paesaggistica dei luoghi, rendendoli fruibili alla collettività.

Se questo approccio è già da considerarsi positivo, Brianzacque ha deciso di avvalersi della collaborazione dell’architetto Andreas Kipar, ceo di Land che spiegaDa semplice liquido da smaltire, diventa risorsa da tenere, da rendere visibile e da rendere funzionale alla trasformazione e rigenerazione dei nostri territori e delle nostre città. Il Parco dell’Acqua costituisce un primo esempio di una nuova strategia di progettazione adattiva alle sfide emergenti del climate change, capace di mettere a sistema gli elementi del suolo, dell’acqua e del verde a favore di una natura rigenerativa e resiliente per l’intera comunità locale. In linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e di sviluppo sostenibile promossi dal new green deal, il parco presenta un sistema di soluzioni integrate per la regimazione delle acque, la riqualificazione del sistema ambientale e la valorizzazione del tessuto sociale, verso l’auspicato patto tra Uomo e Natura.”

Lavori impegnativi economicamente. I progetti sono tutti cofinanziati da Regione Lombardia: ad Arcore le risorse necessarie sono 800mila euro, di cui 300 mila regionali, a Bernareggio-Carnate 2,26 milioni di euro di cui 1,130 sostenuti dal Pirellone. I costi della vasca di Aicurzio non sono ancora noti, essendo in fase di progettazione. Per l’Assessore al Territorio e alla Protezione Civile di Regione Lombardia Pietro Foroni: “Regione Lombardia è orgogliosa di aver partecipato in maniera attiva, incentivando e promuovendo in maniera sempre più sistematica il ricorso alle NbS nell’ambito dei processi dei Contratti di Fiume.

Una vera e propria rigenerazione urbana partendo da una criticità. “Il Parco dell’Acqua è espressione di una sintesi che concilia il superamento del problema degli allagamenti con la valorizzazione dell’acqua e di aree verdi e che ha riverberi positivi sul territorio e sulla socialità delle persone per una miglior qualità della vita – ha dichiarato il Presidente e AD di BrianzAcque, Enrico Boerci: Crediamo fortemente nell’importanza e nella strategicità di queste opere dalle forti implicazioni ecologiche, sociali, culturali ed economiche. Per questo, contiamo di “replicarle” in altri comuni della Brianza. Un modello virtuoso, esportabile anche altrove”. E ha aggiunto: “Ringrazio Regione Lombardia, con cui abbiamo già in essere collaborazioni proficue, che contribuisce economicamente alla realizzazione delle prime due infrastrutture verdi e, in particolare l’Assessore Foroni, impegnato, come noi, nel contrasto alle mutazioni climatiche, nella modernizzazione e nell’adeguamento agli standard europei del sistema idrico territoriale lombardo”.

FOCUS – Bernareggio-Carnate: il parco incastonato in un’area sportiva

L’altro Parco dell’Acqua in via di realizzazione si trova tra i comuni di Bernareggio e Carnate, all’interno dell’area sportiva del CTL3. Si estende su una superficie di 24 mila mq, il doppio rispetto a quella di Arcore e si concluderà nel primo trimestre del 2022.  Il progetto è stato finanziato da Regione Lombardia per 1,130 mln nel programma di interventi urgenti e prioritari attinenti al servizio idrico integrato. L’investimento complessivo è di 2,26 mln: la restante parte sarà sostenuta da BrianzAcque. Anche in questo caso, l’opera si compone di una vasca e da una serie di canali che la alimentano. Essi sono posizionati sui confini dei campi agricoli con la funzione di raccogliere e invasare le acque di ruscellamento e di drenarle fino al bacino di contenimento idrico. Tutt’attorno un percorso ciclopedonale e una mini-area attrezzata per la sosta. Particolarità: all’interno della vasca verrà ricavato un laghetto perenne alimentato da un pozzo di prima falda già realizzato da BrianzAcque per irrigare il campo sportivo. Questo specchio d’acqua fungerà da habitat e da punto di sosta per alcune specie di anfibi e di volatili a completamento del corridoio ecologico già esistente. Per garantire alle persone di passeggiare all’interno del bacino in tempo di asciutta, sono state pensate discese molto dolci, così da permettere una fruizione dell’invaso a 360°. Anche in questo caso, il Parco dell’Acqua si inserisce armonicamente nel contesto naturalistico esistente, il cui insieme verrà rinfoltito con arbusti e siepi di collegamento lasciando inalterato il cono visivo sui campi agricoli.

Arcore: prototipo di parco d’acqua per tutti

La costruzione del Parco dell’Acqua di Arcore, ha preso avvio nel novembre scorso e rappresenta il progetto pilota di una serie di analoghe green infrastructure che BrianzAcque metterà prossimamente in cantiere nei comuni del territorio servito, laddove esistano necessità legate al contenimento delle acque piovane e dove gli spazi lo consentano.

L’intervento ha un costo di circa 800 mila euro di cui 359 finanziati da Regione Lombardia nell’ambito dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale “Contratto di Fiume Lambro Settentrionale”. “Qui più che altrove – asserisce Boerci – la necessità di completare le opere per proteggere la città dalle alluvioni, intensificatesi per effetto del cambiamento climatico, è diventata l’occasione per studiare la nuova tipologia di parco, che contiamo di concludere entro la fine di quest’estate”.

L’area di cantiere si trova tra via Gran Sasso e via Monte Bianco, un ettaro di terreno a carattere agricolo, all’interno del Parco della Valle del Lambro. Un luogo scelto non a caso. Perpendicolarmente alla strada, proveniente dai terreni posti più in alto, scorre una roggia. Quando piove intensamente, il corso d’acqua esonda creando allagamenti e problemi alla zona sottostante. Grazie al nuovo format e al processo virtuoso che sottende, l’acqua verrà incanalata con tratti a cielo aperto verso un bacino di infiltrazione. Un grande invaso naturale, piantumato con specie di vegetazione igrofila, in grado di accogliere, di accumulare e di disperdere l’acqua. Un prato verde su cui, in assenza di pioggia, si può tranquillamente camminare, simbolo e landmark dello stesso parco. Attorno ad esso si svilupperà tutta l’infrastrutturazione verde, concepita come opportunità per ricostruire ambiente e paesaggio con l’ambizione di promuovere una nuova cultura ecologica e di offrire funzioni di uso comunitario e partecipativo. È così che saranno ricavati un laghetto, sentieri e percorsi pedonali fino a intercettare i tracciati ciclopedonali già esistenti con aree di sosta per il pic nic, spazi per attività ludiche e didattico-educative per grandi e piccini. Orti comuni, limitati da canali d’acqua piovana per l’irrigazione a garanzia di una gestione sostenibile e consapevole della risorsa idrica. E naturalmente, giochi d’acqua alimentati attraverso sistemi di pompaggio senza l’utilizzo di energia elettrica. L’intero contesto sarà integrato con la piantumazione di elementi tipici del paesaggio agrario brianzolo: filari, prato, alberi solitari ed elementi d’arredo urbano realizzati con materiali assolutamente naturali e riciclabili.

Uno scenario ideale per fornire non solo alla comunità locale, ma anche ai nuovi flussi turistici di prossimità nati con la pandemia, momenti e occasioni di svago, di relax, di incontro e di crescita culturale e sociale.

Il progetto di comunicazione – Un logo come segno distintivo

Per contrassegnare e identificare i Parchi dell’Acqua di BrianzAcque, studiati dal settore progettazione e pianificazione territoriale dell’azienda con la collaborazione di importanti studi di architettura e ingegneria oltre ad enti territoriali quale il Parco Agricolo Nord Est, è stato coniato un apposito logo. In una base circolare che riprende il brand aziendale e che sta a simboleggiare l’abbraccio e la protezione del luogo, sono inseriti un cerchio azzurro rappresentativo dell’acqua e un tracciato quale rimando ai percorsi ciclo pedonali. Il logo culmina con una farfalla stilizzata. Oltre a richiamare il concetto di natura, quest’insetto è forse l’animale più affascinante nella sua trasformazione. Una metamorfosi che si realizza con la rigenerazione degli spazi in oasi verdi e con la successiva messa a disposizione della collettività. Nel post Covid, ci sarà sempre più bisogno di un rapporto diretto con la natura e di luoghi che facilitino lo svago e favoriscano le relazioni sociali messe a dura prova dalla pandemia: il Parco dell’Acqua risponde anche a queste necessità.

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