Politica

Approvato il regolamento di videosorveglianza a Monza, ma non manca la polemica

Sicurezza pubblica, prevenzione, accertamento e repressione dei comportamenti illeciti, ricostruzione dinamica degli incidenti stradali: questi sono gli obiettivi del documento.

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Il consiglio comunale monzese ha approvato l’8 febbraio, il regolamento di videosorvaglianza cittadino. Sicurezza pubblica, prevenzione, accertamento e repressione dei comportamenti illeciti, ricostruzione dinamica degli incidenti stradali: questi sono gli obiettivi del documento.

La fumata bianca è giunta dopo due sedute consiliari suscitando però alcuni malumori. Se sulla carta il documento soddisfa, dal punto di vista pratico desta alcune perplessità. A sollevare la questione i capogruppo di Civicamente, Paolo Piffer. “Il regolamento di videosorveglianza è un atto necessario che a Monza mancava. Ora finalmente è stato regolamentato un servizio imbarazzante che vede il 50% delle videocamere in città non funzionante. Come Civicamente abbiamo provato con un ordine del giorno a impegnare la Giunta e il Consiglio Comunale a stanziare le risorse sufficienti a rendere il sistema di videosorveglianza almeno dignitoso, purtroppo quando c’è da votare le nostre proposte la destra e la sinistra sono sempre belle compatte, anche se ognuno con scuse diverse”.

Civicamente torna a puntare il dito sul mancato funzionamento di alcune telecamere. Il 50% sono spente. Sulla questione l’assessore alla Sicurezza, Federico Arena, aveva a suo tempo fornito alcune precisazioni: “Quello della videosorvaglianza è un problema storico, legato principalmente all’infrastruttura. In realtà, se da un lato è vero che ci sono alcune telecamere che non funzionano, dall’altro il motivo reale è che tutti questi interventi, molto costosi, sono previsti sul bando dell’illuminazione pubblica, che comprende una linea tutta nostra per la videosorveglianza e un aggiornamento dell’intero parco telecamere. Il problema nasce dai vari ricorsi che hanno lasciato il bando in sospeso da parecchio tempo. Bisogna dunque precisare che sarà un’operazione da parte del privato e non della pubblica amministrazione”.
L’assessore aveva poi aggiunto che sono stati stanziati 75 mila euro e che da quest’anno si andranno a sostituire parte della centrale operativa, comprese alcune componenti legate al software e alcune telecamere. In programma anche alcuni primi provvedimenti sull’infrastrutture. 
“Il documento approvato oggi è tecnicamente apprezzabile ma politicamente ipocrita. Che senso ha normare qualcosa che non funziona? I cittadini continuano a chiedere maggiore sicurezza e come risposte arrivano solo chiacchiere e selfie sui social” ha concluso Piffer.
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