Si aggiunge un altro tassello nella tumultuosa vicenda dei lavoratori della Villa Reale di Monza, dipendenti di “Cultura domani“, da mesi in cassa integrazione, vittime di un contenzioso tra pubblico e privato che va avanti ormai da più di un anno.
La Filcams Cgil di Monza e Brianza questa mattina, giovedì 7 gennaio, ha indirizzato una lunga lettera al Direttore e al Presidente del Consorzio Villa Reale, rispettivamente Giuseppe di Stefano e Dario Allevi, chiedono alle istituzioni di attivarsi quanto possibile per salvaguardare i lavoratori.
A spiegarne le ragioni è Matteo Moretti, segretario generale della categoria territoriale della Cgil che, sin dall’inizio, sta seguendo la difficile situazione della Villa Reale. Le lavoratrici e i lavoratori dipendenti di “Cultura Domani”, società emanazione di “Nuova Villa Reale di Monza srl” che gestisce in concessione alcuni spazi della Reggia, sono in cassa integrazione a zero ore da marzo 2020.
“La continuità occupazionale è elemento imprescindibile per mantenere il diritto alle dodici settimane di ammortizzatori sociali previsti dalla legge di stabilità usufruibili dal 1° gennaio al 31 marzo 2021 – spiega Moretti, insieme a Fabiana Cabras della Filcams Cgil Monza e Brianza –. Oggi è il 7 gennaio e non abbiamo elementi concreti per pensare alla definizione di questo percorso perché ci sembra che manchi la volontà delle azioni e che ciascuno dei soggetti non abbia come primo obiettivo la salvaguardia dei lavoratori”.
“In assenza di un impegno straordinario, i nove dipendenti rischiano di finire in mezzo a una strada”, denuncia il sindacato, sottolineando come lasciando serrati i cancelli della Villa Reale si privi la città di un bene prezioso.
Mondellini: “La situazione si sgrava giorno dopo giorno”
All’allarme si è unita anche la Cgil di Monza e Brianza per voce della sua segretaria generale, Angela Mondellini, che afferma: “La situazione si aggrava di giorno in giorno: uno dei beni artistici più importanti del nostro Paese chiuso e lavoratrici e lavoratori sull’orlo del licenziamento nel pieno di una pandemia senza precedenti, che sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema economico anche di una provincia avanzata come quella brianzola”.
“Credo che le responsabilità debbano emergere al più presto e soprattutto bisogna pensare a salvare i posti di lavoro. Le Istituzioni devono intervenire immediatamente. Il silenzio registrato sino ad ora è un grave torto non solo alle lavoratrici e lavoratori coinvolti, ma anche a tutti noi”.
La lettera del sindacato è stata indirizzata anche a tutti i rappresentanti degli enti pubblici coinvolti: ai consiglieri comunali di Monza, ai referenti politici di Regione Lombardia, al sindaco del Comune di Milano e al Ministero dei Beni Culturali.
La prossima settimana la riconsegna delle chiavi da parte del privato
Il concessionario privato, “Nuova Villa Reale di Monza srl”, ha richiesto la recessione del contratto e un risarcimento economico di oltre 8 milioni di euro per i mancati introiti dei 6 anni di gestione del corpo centrale della Villa. La consegna delle chiavi relativamente agli spazi di sua competenza è fissata per il prossimo 15 gennaio.
Il Sindaco di Monza, Dario Allevi (per statuto anche Presidente del complesso monumentale di Parco e Reggia, ndr), alla conferenza stampa di fine anno, aveva dichiarato che “la riapertura della Reggia è la priorità del 2021“, non rilasciando altri commenti sul contenzioso. Il rapporto tra il Consorzio e la società Nuova Villa Reale pare però destinato a sfociare in una causa legale.