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Villa Reale, parla il Consorzio: dopo il 15 gennaio la svolta. “Nessun arredo storico lascerà la Reggia”

Nodi, prospettive e una data da segnare: il 15 gennaio, quando il concessionario privato restituirà le chiavi degli spazi di sua competenza.

villa reale monza mb

Rompe finalmente il silenzio il Consorzio di Villa Reale e Parco di Monza. Al centro del dibattito c’è ancora lei: la Reggia, chiusa da mesi e vittima di una riapertura a metà, dove l’emergenza Covid-19 c’entra solo in parte. Il nodo vero è il contenzioso tra pubblico, il Consorzio appunto, e privato, Nuova Villa Reale Spa, società controllata da NA.GEST – Navarra Gestioni, il concessionario che da oltre un anno lamenta di non essere stato messo nelle condizioni di amministrare gli spazi di sua competenza e ora chiede un risarcimento economico di oltre 8 milioni di euro.

Una storia che ha preso in ostaggio uno dei beni culturali più importanti del nostro Paese, arrivata adesso ad un punto di svolta: è prevista infatti per venerdì 15 gennaio la riconsegna delle chiavi da parte del privato. Il resto è tutto da scrivere.

I chiarimenti del Consorzio

Smentisce gran parte delle voci circolate in questo week-end, il Consorzio, specificando con una nota che “nessun arredo storico lascerà la Reggia”. Le notizie sulla vendita all’asta di alcuni mobili storici, le disdette delle utenze e persino le chiusura definitiva della Villa, erano circolate nella giornata di sabato 9 gennaio, inizialmente tramite un articolo su una testata online (poi ripreso da altri, ndr) e un passaparola sui social che aveva generato il panico tra i cittadini.

Poche ore dopo era stato il Sindaco di Monza, Dario Allevi, per statuto anche Presidente del Consorzio, a chiarire i fatti: sulla sua pagina Facebook, Allevi aveva riportato che: “i tecnici stanno lavorando sui nuovi contratti” e che “dopo il 15 gennaio spiegherò nei dettagli tutto quello che è successo negli ultimi mesi e quello che abbiamo intenzione di fare per riaprire quanto prima (emergenza sanitaria permettendo) le porte del nostro gioiello al pubblico”.

“La Direzione Generale – prosegue il Consorzio –  smentisce che le utenze siano state disattivate: dal 15 gennaio tutti i servizi per la gestione del bene saranno presi in carico dal Consorzio. Nessun arredo storico, inoltre, lascerà la Villa. È falsa, dunque, la notizia che i beni saranno messi all’asta. Il Concessionario ha proposto la cessione di alcuni arredi (ad es. poltrone, tende, tappeti, desk biglietteria, guardaroba, cucine, segnaletica, cassaforte, ecc.) tuttavia, il Consorzio, non ha ritenuto di procedere all’acquisto dei beni alle condizioni proposte dal Concessionario”.

E dopo il 15 gennaio? Nodi e scenari

Il prossimo venerdì è prevista la consegna della chiavi da parte del privato, che lascerà ufficialmente gli spazi di sua competenza. Poi si aprirà un nuovo e incerto capitolo per la Reggia.

“La situazione attuale è figlia di precisi inadempimenti da parte del Concessionario privato Nuova Villa Reale Monza S.p.a. – sostiene il Consorzio – che ha deciso di interrompere l’attività di gestione del corpo centrale della Villa, sottraendosi agli obblighi contrattuali. Allo stato attuale si stanno valutando tutte le complesse questioni sul tavolo con l’intento di trovare la migliore soluzione nell’interesse pubblico. Il Consorzio si è trovato ad affrontare una situazione di subentro che avrebbe volentieri evitato se il Concessionario avesse rispettato i termini contrattuali. Di certo, considerata l’impossibilità di trovare una ragionevole soluzione rispetto al comportamento del Concessionario, il Consorzio non avrebbe potuto restare inerme, nel rispetto delle leggi ma soprattutto dei cittadini”.

Dario Allevi e Giuseppe di Stefano, Presidente e Direttore del Consorzio

L’obiettivo prioritario, per l’ente, è poter riaprire al pubblico la Villa Reale. Il Consorzio ha inoltre dichiarato di aver contestato “gli inadempimenti del Concessionario segnalandoli anche alle Autorità competenti” senza cedere a quello che definiscono un vero e proprio “ricatto”. “I soldi (del risarcimento, ndr) – si legge ancora nella nota – verranno spesi per riparare i danni e recuperare il tempo perduto”.

Tra i nodi da sciogliere più in là ci sarà sicuramente quello relativo al modello di gestione, sia per l’immediato futuro, sia per il lungo termine. Oltre a quello dei 9 lavoratori di “Cultura Domani”, srl emanazione di Nuova Villa Reale Spa, attualmente rappresentanti dalla Cgil MB. Più immediati, invece, i presunti debiti lasciati dal privato: secondo il Consorzio, infatti, solo di teleriscaldamento non pagato c’è un debito di oltre 100 mila euro.

 

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