Cultura

Villa Reale, il Comitato:” Questo è il momento delle scelte giuste, noi ci siamo”

I suggerimenti del "Comitato del Parco A.Cederna - La Villa Reale è anche mia".

fontana villa reale monza fielmann 01

Non chiamatelo anno zero. Per il “Comitato del Parco A.Cederna – La Villa Reale è anche mia”, la recente fine del matrimonio tra pubblico e privato nell’affaire Reggia di Monza non è né un momento di stop, né un modo per fare tabula rasa: è una occasione. In primo luogo per fare tesoro degli errori del recente passato.

“E’ un momento di grande speranza – spiega Bianca Montrasio, una dei portavoce del Comitato – e un’opportunità per fare bene, ascoltando i tanti soggetti che hanno a cuore il destino del bene. Una fase di prospettiva, dove le incertezze sul futuro saranno tantissime, perché la vicenda Villa Reale è tutt’altro che finita. C’è, innanzi tutto, un tema tutto nostro: che ricadute deve avere la Reggia sul territorio? Deve essere incubatrice o produttrice di cultura? Noi la nostra visione ce l’abbiamo: siamo a disposizione per condividerla con il Consorzio, che già in queste prime battute ha dimostrato un’apertura che ci fa ben sperare”.

No ad episodi di facciata, sì alla pianificazione

A pochi giorni dalla riconsegna delle chiavi da parte del privato, sono in molti a domandarsi quale futuro attende adesso la Reggia di Monza. In primo luogo c’è il Consorzio, l’ente pubblico che aprirà la cosiddetta “fase 2” e che avrà in gestione, almeno per il primo periodo, l’intera Villa. Ma c’è anche Giuseppe Di Stefano, direttore dell’ente, che durante la conferenza stampa dello scorso 15 gennaio ha sollevato altri interrogativi. “C’è tanto su cui riflettere – ha dichiarato il direttore – quale futuro vogliamo dare alla Reggia? Quale prospettiva? Penso che ci siano diverse cose che vadano ripensate”. Di Stefano ha aperto, poi, ai tanti che in queste ultime settimane hanno espresso il desiderio di rivedere la Reggia di nuovo aperta. Comitati cittadini e associazioni territoriali, in primis.

“Il momento che si apre – raccontano dal Comitato – è giusto per capire quale modello di gestione si ha in mente, magari guardando anche ad altre esperienze nazionali ed internazionali come il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, che gestisce direttamente il complesso La Venaria Reale Reggia, Giardini e Castello della Mandria, composto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Venaria Reale, dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura. Auspichiamo, inoltre, di rafforzare la capacità di indirizzo culturale, e di gestione e controllo dell’ente Consorzio tramite l’istituzione del Comitato Tecnico Scientifico previsto dallo Statuto del medesimo e la dotazione di risorse adeguate a un compito di tanto rilievo”.

“Siamo critici – concludono dal comitato – relativamente alla proposta di fare della Villa Reale una delle sedi di rappresentanza delle future olimpiadi invernali Cortina-Milano: riteniamo scelte di questo tipo completamente fuori luogo. Si tratta di situazioni comunque episodiche, ed effimere. Di più: queste designazioni assicurano prestigio soprattutto, o quasi esclusivamente, all’ospitato, e aggiungono ben poca gloria all’ospitante. Crediamo che l’esperienza pregressa e quella di altri beni culturali dimostrino la necessità di costruire su basi solide, pianificate giorno per giorno verso obiettivi precisi, la rinascita della Villa e dell’ente gestore del complesso monumentale, abbandonando quindi la logica degli eventi di facciata e delle scelte estemporanee e occasionali”.

La proposta di coinvolgere la Reggia per le Olimpiadi Invernali 2026 è stata discussa anche in consiglio regionale dal consigliere Andrea Monti (Lega).

Villa Reale, il piano del Consorzio 

I prossimi passi per il futuro della Reggia di Monza dovrebbero avvenire in modo collegiale: il Presidente e Direttore del Consorzio, Dario Allevi e Giuseppe Di Stefano, hanno infatti specificato che parallelamente ai sopralluoghi degli spazi di competenza del privato, affiancheranno un lavoro di dialogo con soggetti pubblici e privati che si sono resi disponibili per ridisegnare insieme il futuro della Villa. Il successivo step sarà il piano vero e proprio di riapertura, che Covid permettendo, potrebbe iniziare già nel mese di febbraio.

 

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