Cultura

Villa Bagatti Valsecchi senza Volontari: fondazione e giunta non pagano l’assicurazione

L'associazione Volontari Versiera Varedo si "congela" rassegnando ufficiosamente le dimissioni del consiglio direttivo. Non è stata pagata l'assicurazione per il regolare svolgimento dell'attività

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Il gruppo dei Volontari Versiera Varedo (V.V.V), l’associazione che di fatto cura la villa Bagatti Valsecchi, nonché unità operativa della Fondazione La Versiera, sì è ufficiosamente dimessa o per meglio dire, “congelata”. È quanto emerso dalla riunione del consiglio direttivo dell’associazione, tenutasi lo scorso venerdì 8 gennaio: una scelta votata all’unanimità,  dal collegio presieduto da Mauro Antignano. “È con grande rammarico – spiega il neo presidente dell’associazione -, che do la notizia. In tutti questi anni, così come dall’inizio del mio mandato, i volontari hanno dato sempre il massimo per il bene della villa. È un grande peccato, che tanti impegni e sacrifici, siano ora resi vani, ma in mancanza di una Fondazione e di un’amministrazione comunale (il comune è socio unico della Fondazione ndr) che dia linee guida chiare e ben strutturate, non possiamo far altro che congelare la nostra attività. Almeno fino a quando non verrà votato un nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione che, si spera, guarderà più da vicino gli interessi e la salute della villa”.

Un fulmine a ciel sereno. Per i cittadini di Varedo e per i volontari sicuramente. Meno per i membri del consiglio direttivo dell’associazione, che si trovavano in acque mosse ormai già da tempo. Non è invece stata, almeno non troppo, una sorpresa per i capigruppo di opposizione Stefano Guagnetti (M5s) e Stefano Zini (Pd), che a seguito delle recenti dimissioni del Cda della Fondazione, temevano che la situazione sarebbe andata peggiorando.

Il perché del congelamento risiede in un fatto pratico: la copertura assicurativa, tutelante i volontari per la responsabilità civile e per gli infortuni e dall’anno scorso in capo alla Fondazione, che altro non ha fatto se non integrare quella già in suo possesso estendendo la copertura anche i volontari, non è stata pagata. “I nuovi e già dimissionari membri  della Fondazione – testimoniano dall’Associazione dei volontari – si sono detti perplessi a riguardo, asserendo che la pertinenza assicurativa è sempre stata merito dei volontari stessi”. Vero. In parte e fino allo scorso anno, quando il precedente Cda aveva deciso di estendere e integrare la propria copertura assicurativa, al fine di meglio tutelare i volontari che per nome e per conto della Fondazione, si recavano a lavorare in villa Bagatti.

GLI EFFETTI

Stando alla documentazione ufficiale, la copertura assicurativa è cessata alla data del 31/12/2020 e, considerando i 15 giorni utili dopo la naturale scadenza, i volontari resteranno scoperti dal 15 gennaio. “Motivo per il quale – spiega il presidente Antignano -, da tale data l’associazione non sarà più attiva fino a data da definirsi. È del resto impensabile che l’associazione operi senza una garanzia assicurativa”.

Immediata la reazione dei capigruppo di opposizione, che sulla stessa linea d’onda commentano la scelta del Comune e della Fondazione di non pagare la rata semestrale del contratto assicurativo, rendendo tra l’altro passibile di ricorso legale la Fondazione, visto che per legge è obbligata a pagare la rata. “Questa agonia – commentano i capigruppo Guagnetti e Zini – è il risultato di 10 anni di una gestione non ottimale del centro Destra, che ha sempre e solo usato la villa per fini propagandistici”. E nemmeno troppo bene, verrebbe da dire, se poi questi sono i risultati.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA FONDAZIONE

A seguito delle sopracitate dimissioni del neo Cda, giovedì 7 gennaio si è tenuta una conferenza dei capigruppo, durante la quale l’opposizione ha chiesto chiarimenti al sindaco circa lo stato dell’arte della Fondazione. Se le parole del sindaco Vergani (Lega) – “non dobbiamo stupirci del perché il Cda si sia dimesso, visto e considerando soprattutto il parere negativo del revisore dei conti” – non stupiscono certo più il fronte d’opposizione, ormai rassegnato dall’avere un confronto diretto con i consiglieri dimissionari, quello che più preoccupa, a questo punto, è il futuro dell’associazione dei Volontari lasciati allo sbando. “È incredibile – precisa Guagnetti – come la giunta Vergani, dopo le dimissione del Cda abbia chiesto supporto all’opposizione, ma poi ogni informazione utile ed inerente alla discussione, come ad esempio le difficoltà in cui vertono i volontari, vada sempre rincorsa“.

Se da una parte è vero che mercoledì 13 ci sarà una nuova conferenza dei capigruppo, al fine di deliberare l’ammissibilità dei 5 candidati che si sono proposti  alla direzione del Cda della fondazione, è pur sempre vero, spiegano i capigruppo “che non tutti i candidati sembrerebbero ammissibili, poiché non rispecchiano i parametri imposti dal bando stesso. Con buona pace per la Fondazione – chiosa Zini – molto probabilmente bisognerà rifare il bando e se ne riparlerà non prima di marzo o aprile. I varedesi, per tanto e al netto della critica situazione sanitaria, resteranno senza villa almeno fino a quel periodo. È davvero un peccato – precisa Zini – vedere come la mancanza di un business plan culturale abbia vanificato l’impegno e la dedizione dei volontari, nonché i soldi spesi finora per la villa. Non resta da sperare – concludono Guagnetti e Zini -, che almeno l’amministrazione comunale, in qualità di socio unico, riveda le proprie priorità a beneficio di un bene storico e di tutta la cittadinanza,che rischia così di vedere seriamente compromessa la possibilità di partecipare agli eventi e vivere la villa”.

 

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