Ambiente

Smog e inquinamento, medaglia nera per la Lombardia. FFF Monza: “Fermi ad un anno fa”

Il commento dei giovani attivisti brianzoli ad un anno dalla loro "Critical mass"

amalia fff monza piazza mb

L’aria cattiva uccide e in Italia lo fa colpendo soprattutto chi vive nelle città della Pianura Padana. A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Planetary Health 2021, che ha stimato, dati alla mano, il numero di morti premature o in eccesso legate all’inquinamento atmosferico in circa un migliaio di città europee. I risultati per la Lombardia sono sconvolgenti: secondo la pubblicazione, Brescia, Bergamo e Saronno sono nella top ten delle città UE per morti da eccesso di PM 2.5, le cosiddette “polveri sottili”. Non lontano, alla 13° posizione, l’area di Milano-Monza e Brianza.

“Polveri sottili? Smog? Morti premature? E’ triste pensare che di queste cose noi ne avevamo parlato esattamente un anno fa, il 26 gennaio 2020, alla nostra Critical Mass. Da allora sono cambiate tante cose nel mondo, poche per l’ambiente a quanto pare: sembra ritrovarsi al punto di partenza”. A commentare i dati è Amalia Fumagalli, tra i portavoce di Fridays For Future Monza, il movimento giovanile nato sulla scia dei “venerdì del clima” lanciati a livello internazionale. Che prosegue: “Soluzioni tampone non risolvono le cose: chiediamo un impegno dei nostri decisori”.

“Adesso servono soluzioni concrete”

Sono passati 365 giorni esatti dalla Critica Mass dei ragazzi di FFF Monza, l’ultima prima che l’emergenza Covid-19 cambiasse tutto. Una biciclettata per le vie della città in cui giovani e meno giovani chiedevano un impegno concreto contro smog e inquinamento.

“Sembra essere trascorso un sacco di tempo – commenta Amalia Fumagalli. – Simbolicamente quel giorno avevamo chiesto ai partecipanti di portare una mascherina contro lo smog: oggi quelle mascherine le vediamo ovunque perchè fanno parte, purtroppo, della nostra quotidianità”.

“Lo studio presentato da Lancet fa riflettere, ma ci dice quello che forse conoscevamo già: nella nostra regione l’inquinamento è un’emergenza e misure spot non servono più – prosegue. – Quando abbiamo iniziato la nostra attività sul territorio avevamo presentato la dichiarazione dell’emergenza climatica, purtroppo recepita da pochi comuni. Andremo avanti su questa strada, è una partita troppo importante per essere trascurata. E ancora, bisogna incentivare la mobilità pubblica e ciclabile, evitare le misure placebo che sono state fatte negli anni, controllare gli impianti di riscaldamento, regolamentare la produzione delle aziende più inquinanti e l’allevamento intensivo. L’inquinamento è un killer silenzioso con numeri molto pericolosi: gli studi di dicono che migliaia di vite potrebbero essere salvate se solo si rientrasse nei valori registrati nelle città più virtuose. Rispettando le linee guida imposte dall’organizzazione mondiale della sanità, stando ai calcoli dei ricercatori, a Monza e Milano si potevano quasi 4000 morti in un anno“.

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