Attualità

Gioco d’azzardo in Brianza: bruciati 1 miliardo e 260 milioni all’anno

Il rapporto di Brianza SiCura dice che su 870mila abitanti la spesa mensile è di 28 euro, neonati compresi, e senza contare né i giochi on line, né le scommesse illegali.

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Un miliardo e 260 milioni all’anno: questo è ciò che la Brianza spende nel gioco legale, ovvero tra slotmachine, gratta e vinci, bingo e quant’altro offre il prospero mercato delle scommesse e della fortuna. In altre parole, ognuno degli 870.000 brianzoli impiega mediamente nell’azzardo legale 332 euro, circa 28 euro al mese; neonati compresi, e senza contare né i giochi on line, né ovviamente le scommesse illegali.

Sono gli ultimi dati ufficiali resi disponibili dall’Agenzia Dogane Monopoli, datati 2020 e relativi al 2019 (quindi prima del lockdown, che con la chiusura dei locali dovrebbe aver ridotto la spesa), cifre che  Brianza SiCura ha “tradotto” in tabelle e cartine per dare un’immagine anche visiva al fenomeno.

I DATI

“Si scopre così – per esempio – che la nostra provincia (su 1,260 milioni giocati) perde al netto quasi 300 milioni di euro l’anno. E, se la media a persona appare solo leggermente superiore a quella italiana (che è di 325 euro procapite), saltano all’occhio le grandi differenze tra città e città: si va dunque da 144 milioni giocati a Varedo, in cifra assoluta più dello stesso capoluogo, a 119 milioni per Lissone, 91 a Cesano Maderno, 86 a Nova Milanese” si legge nella nota diffusa da Brianza SiCura.

“Ovviamente si tratta di situazioni che risentono largamente della localizzazione sul territorio delle grandi sale gioco, dove si concentrano scommettitori provenienti da tutto il circondario, e che andrebbero dunque analizzate più nel dettaglio. Comunque un confronto fra i dati del 2017 e quelli del 2020 permette già di evidenziare due realtà: a fronte di un ammontare del giocato provinciale che resta sostanzialmente identico, si nota che la differenza in meno viene assorbita quasi totalmente da Monza (dove l’azzardo segna in tre anni un calo di ben 29 milioni), mentre appaiono in crescita le città dove già si gioca moltissimo: Cesano (+ 11 milioni) Lissone, (+5), Nova (+4), Lentate (+4). Al contrario sono stabili le località colorate in verde, ovvero quelle dove le somme impegnate sono minori; il che sembra indicare una volta di più l’enorme effetto di traino esercitato dalle mega- strutture per l’azzardo”.

Dati che fanno riflettere. Così l’organizzazione di volontariato brianzola che si occupa di contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso e del fenomeno della corruzione. diffondendo la cultura della legalità lancia l’allarme:

“Il gioco d’azzardo è oggi un mercato in espansione per cui non mancano casi di infiltrazione da parte delle organizzazioni mafiose attive sul territorio attesta infatti il Rapporto Polis2 sul Monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia promosso dalla Giunta regionale e realizzato dai ricercatori di Cross (Università di Milano) nel dicembre 2018. Sono numerosi i vantaggi e le opportunità per i clan che investono in queste attività: (…) l’installazione delle macchinette videopoker e slot-machine nei bar e tabaccherie costituisce per la criminalità organizzata di stampo mafioso uno strumento per esercitare un controllo capillare del territorio”.

Spiega facendo riferimento al Rapporto Brianza Sicura aggiunge. “È poi possibile sviluppare rapporti strumentali e vantaggiosi con attori orbitanti nel settore. Si pensi, ad esempio, al fenomeno in espansione della ludopatia e ai possibili casi di usura che vedono quali vittime soggetti dipendenti dal gioco. Costoro vengono talora “usati” dai clan per riciclare denaro attraverso uno schema d’azione che in genere prevede l’acquisto da parte di esponenti mafiosi delle ricevute delle vincite dei giocatori, così da ottenere apparente giustificazione per i loro patrimoni». Infine «preoccupa la possibilità che attorno alla gestione del gioco d’azzardo legale e illegale si sviluppino interessi criminali di vario genere che portino a forme – anche estreme – di violenza. Il gioco, anche quello che si definisce “legale”, può aprire dunque la porta a molte illegalità”.

Fonte Dati Agenzie Dogane Monopoli 2020 (relativi al 2019)

 

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