Monza, voce agli attivisti di Fridays For Future: “Le nostre idee per una vera rigenerazione urbana”

Secondo i ragazzi, l'attenzione dell'attuale amministrazione dovrebbe essere verso la creazione di nuovi luoghi di aggregazione e investimenti a lungo termine per associazioni dedicate all'ambiente e al sociale.

amalia fff monza piazza mb

Hanno fatto i compiti a casa gli attivisti di Fridays For Future Monza, rimandando al mittente le accuse di chi dipinge questa nuova generazione green solo in maniera negativa. In verità i ragazzi e le ragazze monzesi di FFF hanno fatto molto più che i compiti: carte alla mano, hanno studiato il Piano del Governo del Territorio di Monza, entrando nello specifico delle due delibere che il prossimo 11 gennaio verranno discusse in Consiglio Comunale e inserite nel quadro di interventi urbanistici garantiti dalla Legge Regionale N.18 del 26 novembre 2019.
Il risultato? Un documento che tocca le giuste corde, in cui si chiede alla giunta di fare un passo indietro su alcune proposte che, a detta dei giovani attivisti, segnano “un marcato passo indietro dell’amministrazione rispetto al controllo del tessuto urbanistico monzese”.

Il timore della “svendita urbanistica”

Il principale timore individuato nei piani del Comune è quello di una speculazione edilizia. “La legge Regionale n.18 – spiegano in una nota i ragazzi di FFF – consente di introdurre premialità di circa il 20% sull’indice di edificabilità per tutte le aree di rigenerazione urbana e le aree dismesse situate nel territorio cittadino, benché fornisca appositamente ai singoli Comuni la possibilità di escludere alcune di queste zone dalla generale deregolamentazione. Il Comune non ha escluso da questa svendita urbanistica nessuna delle quarantaquattro zone cittadine che rientrano nelle categorie stabilite dalla norma regionale. Di conseguenza, la giunta non propone alcun progetto di rivalutazione del tessuto urbano con la sua diretta partecipazione, ma demanda questi interventi ad eventuali iniziative private. Inoltre, le aree di rigenerazione urbana possono giovare di sconti fino al cinquanta per cento, uno sgravo fiscale che plausibilmente attirerà speculazioni edilizie, mentre le aree dismesse mantengono sconti fra il 20 e il 25%, ma con una totale deroga dal P.G.T”.

“Chiediamo – proseguono – sia chiarito l’effettivo ritorno economico di una tale operazione. Le suddette aree devono essere rigenerate entro tre anni più uno, in seguito ai quali il Comune dovrà intimare al privato l’abbattimento dei residui edilizi e la bonifica del territorio, assumendosi, se così non avvenesse da parte del privato, in prima istanza le spese di queste azioni in attesa di risarcimento. Così facendo, tuttavia, gli introiti immediati derivanti da questo “sconto a pioggia” potrebbero provocare gravi ammanchi, nell’arco di cinque anni, se gli acquirenti non dovessero rispettare i termini previsti”.

Le proposte di Fridays For Future Monza

Secondo i ragazzi, l’attenzione dell’attuale amministrazione dovrebbe essere verso la creazione di nuovi luoghi di aggregazione e investimenti a lungo termine per associazioni dedicate all’ambiente e al sociale. Sempre con un occhio di riguardo, ovviamente, per le aree verdi: dalla creazione di nuove, fino alla manutenzione delle già esistenti. “Troppo spesso si ritiene che il parco da solo possa soddisfare le esigenze ambientali di Monza, giustificando così la sempre più dilagante cementificazione del suolo comunale – concludono da FFF – L’approvazione delle delibere in oggetto così come della futura variante normativa al Piano di Governo del Territorio, suscitano le nostre perplessità circa la compatibilità di queste scelte con l’adesione al Patto dei Sindaci per il Clima e con l’adesione alla Dichiarazione per l’Adattamento Climatico delle Green City“.

 

In apertura, uno degli scioperi del clima nel 2019 in Piazza Trento e Trieste a Monza. 

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