Economia

Fallimento Mercatone Uno, a marzo Max Factory aprirà megastore a Cesano Maderno

L'azienda di proprietà cinese, che si occupa di abbigliamento e prodotti per la casa, ha rilevato anche i contratti di 29 ex dipendenti della catena di ipermercati per la grande distribuzione.

MaxFactory-Cesano

In uno slancio di ottimismo si potrebbe dire “tutto è bene quel che finisce bene”. Ma prima di pensare ad un finale da favola, per l’intricata vicenda di Mercatone Uno, catena di ipermercati per la grande distribuzione, è meglio affidarsi, per il momento, al “tanto tuonò che piovve” pronunciato dal filosofo greco Socrate. Perché, dopo l’improvvisa chiusura oltre un anno fa di 55 punti vendita in Italia, tra i quali quello di Cesano Maderno con i suoi 52 lavoratori, e l’inizio di un calvario pieno di incertezze a causa della crisi innescata dal fallimento della holding Shernon (leggi l’articolo), ora sembra essere arrivata l’attesa svolta.

Max Factory, catena di abbigliamento e prodotti per la casa di proprietà cinese, infatti, ha annunciato per marzo l’apertura di un nuovo megastore a Cesano Maderno. Sorgerà in alcuni degli spazi, riqualificati e ristrutturati, che sono stati rilevati nel novembre 2020 dal fallimento di Mercatone Uno. Per Max Factory, che è anche subentrata nei contratti di lavoro di 29 ex dipendenti della catena di ipermercati per la grande distribuzione e a dicembre 2020 ha già inaugurato il punto vendita di Rubiera, in Provincia di Reggio Emilia, il negozio brianzolo sarà il 24esimo in Italia. Ed entro la fine dell’estate 2021 dovrebbero arrivare anche i megastore di Gravellona Toce (Verbania) e Pavia.

I COMMENTI

L’obiettivo della catena specializzata in fashion e home è di arrivare nel nostro Paese ad un totale di 48 negozi entro il 2025. “L’apertura di MaxFactory a Cesano Maderno rappresenta per il nostro Gruppo un fiore all’occhiello – commenta Stefano Giorgetti, Direttore generale dell’azienda di proprietà cinese, che impiega 450 dipendenti e nel 2019 ha realizzato un fatturato di 50 milioni di euro, con una proiezione per il 2021 di 70 milioni – siamo orgogliosi di contribuire al rilancio economico ed occupazionale della zona, siamo assolutamente convinti delle potenzialità di questa area per il mercato locale e regionale e per la sua posizione strategica”.

“Il nuovo punto vendita offrirà all’interno della sua vasta superficie un’ampia scelta di abbigliamento, articoli per la casa, arredamento e prodotti per bambini – continua – i nostri clienti potranno trovare un’offerta di qualità al prezzo giusto e trascorrere del tempo in un ambiente piacevole, accogliente e moderno’’.

Il nuovo megastore di Cesano Maderno viene accolto con soddisfazione anche dal sindaco del Comune brianzolo, Maurilio Longhin. “E’ una bella notizia la nascita di questa nuova realtà economica e il rientro al lavoro del personale, in tutto 29 persone – afferma il primo cittadino – l’amministrazione comunale ha seguito tutti gli sviluppi svolgendo un ruolo strategico nel semplificare il percorso tecnico burocratico necessario per la nuova apertura, forte anche delle due esperienze precedenti in situazioni di crisi occupazionale, quelle di Sigma e del Gigante, entrambe concluse in modo positivo con la riassunzione di tutti i lavoratori”.

LA REAZIONE DEL SINDACATO

I diritti e le prospettive di vita degli ex dipendenti del Mercatone Uno di Cesano Maderno, messi a rischio per mesi anche dall’incertezza per gli ammortizzatori sociali e dall’Amministrazione straordinaria prorogata con Decreto ministeriale, sono stati oggetto nei mesi scorsi di un’accesa trattativa tra l’azienda di proprietà cinese e i sindacati.

Ora la salvaguardia occupazionale di 29 persone, garantita dall’arrivo di Max Factory in Brianza, nasconde anche qualche ombra. Che non offusca, comunque, la gioia generale per l’accordo raggiunto. “Questi lavoratori hanno accettato una proposta di 24 ore settimanali, rinunciando alla possibilità di avere in alcuni casi molte ore in più di contratto – afferma Matteo Moretti (nella foto in basso), segretario generale della Filcams Cgil di Monza e Brianza – anche in questa fase, quindi, stanno facendo sacrifici con risvolti economici importanti”.

“In ogni caso questi lavoratori ora hanno un’opportunità dopo essere stati in cassa integrazione straordinaria dal 23 maggio 2019, da quando, cioè, con un messaggio whatsapp, sono stati messi fuori dal punto vendita Mercatone Uno – continua – il 23 novembre 2020 sono stati acquisiti da Max Factory e posti in cassa integrazione per riorganizzazione. Siamo in attesa di confrontarci con l’azienda in vista della riapertura di Cesano per gestire l’ingresso dei lavoratori con un rientro più sereno possibile”.

Le difficoltà, comunque, non sono ancora finite per gli ex dipendenti della Mercatone Uno. Che, al momento, devono far fronte ad una cassa integrazione di poche centinaia di euro, perché calcolata su un part-time accettato quando la holding Shernon aveva rilevato la proprietà della catena per la grande distribuzione con promesse di rilancio mai mantenute.

“C’è anche la situazione di altri 12 lavoratori di Cesano Maderno che sono rimasti in cassa integrazione straordinaria per cessazione, prorogata recentemente per un altro anno – spiega Moretti – in questo caso non è stata rinnovata, come nel Mille proroghe 2020, la misura dell’integrazione per cui questi lavoratori hanno importi mensili tra i 350 e i 400 euro al mese. Stiamo facendo pressione al Ministero dello sviluppo economico perché si ripristini questa tutela”.

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