Cultura

Villa Reale, prorogata la cassa ed ecco le domande senza risposta (per ora)

Per i lavoratori ancora tutto fermo, ma la Cgil ottiene la cassa integrazione fino al 31 dicembre. E sul futuro del complesso? Abbiamo chiesto di parlarne direttamente col direttore del Consorzio Giuseppe di Stefano.

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Sono ancora in bilico gli otto dipendenti di “Cultura Domani”, la società emanazione di Nuova Villa Reale di Monza srl che gestisce in concessione alcuni spazi della Reggia di Monza. Spazi chiusi da mesi e il Coronavirus c’entra solo in parte. Il problema vero è il contenzioso tra il Consorzio, ente pubblico formato dalle istituzioni proprietarie delle varie sezioni della Villa e del Parco, e il concessionario privato, Nuova Villa Reale di Monza srl, che ha richiesto la recessione del contratto e un risarcimento economico per i mancati introiti dei 6 anni di gestione del corpo centrale della Villa.

A fare le spese del contenzioso sulla propria pelle sono proprio i lavoratori, rimasti nel limbo prima di una “riapertura a metà“, poi della chiusura dovuta all’emergenza Covid-19.
“Non sappiamo ancora quale sarà il futuro degli 8 dipendenti – ci spiega Fabiana Cabras, la sindacalista della Filcams Cgil Monza e Brianza che segue da mesi i lavoratori di “Cultura Domani”. – Quello che siamo riusciti a concordare, ad oggi, è una proroga della cassa integrazione fino al 31 dicembre. Una cassa, però, che non viene anticipata dal datore di lavoro. Il risultato? I lavoratori hanno ricevuto l’ultima tranche di soldi a giugno e da mesi sono senza stipendio”.
“Stiamo valutando di chiedere un altro incontro tra le parti in modo da inquadrare la situazione nel dettaglio, anche viste le indiscrezioni che escono sulla stampa – aggiunge Cabras. – Il quadro appare molto complesso e i lavoratori sono a casa da marzo”.

Tante domande, poche risposte

E sono tante le incognite sulla riapertura della Villa Reale. Alcune sono state sviscerate in un consiglio comunale ad hoc, tenutosi lo scorso 26 ottobre. A distanza di oltre un mese da quella data però le tante domande aperte sono ancora senza risposta.
E’ già in cantiere un piano per la riapertura post-Covid? E’ già stato predisposto il “protocollo Covid” che era stato annunciato in consiglio? Ci sono prospettive di una risoluzione pacifica tra Concessionario e Consorzio? Quale visione a lungo termine c’è per il complesso? Questi sono solo alcuni dei quesiti che poniamo al Presidente del Consorzio, Giuseppe di Stefano, in carica dallo scorso 1 ottobre, a cui abbiamo chiesto un confronto. Aspettiamo la risposta: anzi, le risposte.

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