Una sperimentazione unica su base volontaria. Saranno 80 coloro che sceglieranno di dare una mano alla scienza e in questo caso al centro di ricerca dell’ospedale San Gerardo di Monza, insieme allo Spallanzani di Roma e Pascale di Napoli per mettere a punto un vaccino tutto italiano, anzi anche monzese, contro il Coronavirus.
A tornare sul tema del vaccino che sta nascendo dal binomio Rottapharm Takis è Sky TG 24 che precisa “per la prima volta nel nostro Paese si utilizza il Dna contro il Covid”.
Un vaccino, quello a Dna, che per essere inoculato si avvarrà della tecnica dell’elettroporazione. E così spiegano i ricercatori a Sky TG 24: “Viene praticamente applicato uno strumento con quattro elettrodi piccolissimi, viene data una piccola scossa al muscolo deltoideo, dopo aver somministrato il vaccino a Dna. L’elettroporazione permette fondamentalmente la creazione di pori e quindi l’entrata del DNA nelle cellule”. Ideato dall’italiana Takis, il vaccino è ancora all’inizio della sperimentazione. La Rottapharm Biotech sta compiendo gli studi di tossicologia e sarà responsabile dello studio clinico (dell’inzio della sperimentazione ne avevamo parlato qui). Se da una parte queste aziende stanno arrivando dopo le altre nel mettere a punto il vaccino, dall’altra parte sono convinte che la sua diversità possa offrire un potenziale importante sviluppo e in particolare ne garantisca una durata maggiore e una più facile ripetibilità.
Una possibilità che andrà verificata sperimentalmente.