Ambiente

Monza in Bici, bilancio: “Il 2020 è l’anno delle occasioni mancate. Guardiamo già al 2021”

Ne abbiamo parlato con Lorenzo Brusadelli coordinatore dell'Associazione cicloambientalista monzese.

monza in bici tessere 1

Mascherina, guanti, pettorina e tessere. Non li ha fermati il freddo invernale, né l’emergenza sanitaria Covid-19, i membri dell’associazione cicloambientalista FIAB “Monza in Bici“, che questo week-end lo hanno passato in sella alle loro due ruote per consegnare a domicilio le tessere 2021 a chi non poteva ritirarle fisicamente. Un tour per chiudere un 2020 che, complice anche l’emergenza sanitaria, ha riportato al centro del dibattito pubblico e politico la cosiddetta “mobilità dolce”, ideale per disegnare un nuovo tipo di città, più verde, più pulita e attenta all’ambiente.

Ma che anno è stato questo 2020 per gli attivisti brianzoli di “Monza in Bici”? Per avere alcune risposte abbiamo intervistato il loro portavoce, Lorenzo Brusadelli, che ci ha raccontato tante cose, a partire dal grande desiderio per il 2021: “un ritorno alle nostre biciclettate – racconta – per rivederci, riabbracciarci e lasciarci questo terribile virus alle spalle”.

Lorenzo, il 2020 è stato l’anno dell’emergenza Coronavirus. La pandemia, pur nella sua drammaticità, ci ha dimostrato quanto è importante pensare nuove città, con nuovi ritmi e nuove abitudini. E’ corretta secondo te questa lettura?

“Sì, lo abbiamo detto più volte e siamo in linea con molte associazioni ambientaliste che insistono su cambiamenti strutturali delle città. I nostri comuni sono congestionati dalle auto e con troppi pochi investimenti sui mezzi pubblici. La mentalità va ribaltata, solo così crei modelli alternativi di mobilità”.

L’attenzione nei confronti della mobilità dolce è cresciuta moltissimo in questi ultimi mesi. Perché secondo te?

“Tanto hanno fatti i movimenti: penso a Fridays For Future e la mobilitazione giovanile sui temi green. Però è vero anche che di riscaldamento globale, cambiamento climatico, ghiacciai che si sciolgono, se ne parla da tanti anni. Temo che ci siamo “svegliati” perchè per la prima volta abbiamo visto le conseguenze con i nostri occhi. Il tema dell’inquinamento e del surriscaldamento globale è all’attenzione di tutti e le città della pianura padana, come Monza, soffrono come poche altre aree d’Europa. Ricerchiamo una migliore qualità della vita, per dirla brevemente”.

Le città cambiano. Abbiamo visto i tanti investimenti sulla città di Milano, ad esempio. E a Monza come è andata? Per voi e per i “vostri” temi.

“L’attenzione nei nostri confronti è cresciuta moltissimo in questo 2020. Abbiamo avuto più follower, più interazione, più persone interessate a noi. A Monza è l’anno delle occasioni mancate, a mio parere. La città era ferma nei mesi Covid e progetti in cantiere ce n’erano: i nostri amministratori non ci hanno creduto abbastanza. Ci sono corsie ciclabili non ancora  realizzate che aspettiamo da anni e altre dove si è fatto marcia indietro. Anche il report Legambiente/Sole 24 Ore ci dice che a Monza bisogna cambiare rotta. Le strade sono piene di automobili: mi rendo conto che non si può cambiare tutto in un giorno, ma bisognava crederci di più e si poteva fare di più, sfruttando anche la “mediaticità” dell’argomento”.

Tutto negativo, insomma?

“No assolutamente. Abbiamo accolto con piacere i monopattini elettrici e gli investimenti nella sharing mobility. Ma se si portano strumenti del genere in città e questi sono anche molto amati dai cittadini, allora bisogna garantire loro strade sicure, investendo su nuove tratte ciclabili”.

Se potessi parlare con Sindaco e assessori adesso, quale sarebbe la priorità relativamente alle ciclabili?

“Corso Milano, senza dubbio. Tra qualche anno arriverà in città la metropolitana. Bisogna lavorare a partire da oggi per non farsi trovare impreparati. E poi direi che la chiave è tornare su uno slogan che avevamo fatto nostro: “uniamo i punti”, ovvero colleghiamo quelle tratte ciclabili che adesso sono sconnesse e diamo continuità al percorso”.

E’ partita la vostra campagna tesseramento? Perchè iscriversi a “Monza in Bici”?

“Serve coraggio nel fare le cose. Il coraggio spesso si trova tutti insieme, lavorando in maniera collettiva. Se ti sta a cuore il futuro della tua città e se vuoi che alcune cose cambino devi impegnarti. Poi vedi che se sei in gruppo alcune cose si fanno più semplici e ti rendi conto che stai tracciando un percorso comune con altre persone”.

I piani per il 2021: cosa farà “Monza in Bici” passata l’emergenza? 

“La voglia di uscire è tanta quindi spero che il 2021 sarà segnato da un ritorno delle attività in presenza. Mi mancano le nostre biciclettate, spero di tornare presto in sella con tanti altri monzesi. Il sogno è ripartire da dove ci siamo lasciati: l’8 marzo avevamo disegnato un percorso in bici speciale, dedicato alle vie intitolate alle donne. Il Covid ci ha impedito di realizzare questo piccolo tour: speriamo nel 2021, abbiamo già la programmazione delle ciclo-escursioni. Vorrebbe dire che l’emergenza è alle spalle o almeno è sotto controllo”.

Aderire alla vostra associazione: come fare?

Sul nostro sito o in presenza, in uno dei nostri “punti amico” (qui sotto) potete tesserarvi e aderire al progetto. Oppure contattandoci: a bordo delle nostre biciclette portiamo la tessera e anche un piccolo omaggio natalizio direttamente a casa vostra. Che dire? Non avete più scuse”.

I punti amico a Monza:

Alternativa Sfusa, Via Bergamo 10
Cicli Piazza, Via Ettore Reina, 6
Ciclofficina Rinnova, Via Ghilini 4
Il Libraccio, Via V. Emanuele 15
Il Villaggio Globale, Via Zucchi 37
Libri e Libri, Via Italia 22

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