Economia

Meda, azienda Cassina: siglato il rinnovo del contratto di secondo livello

Il rinnovo dell’accordo, ottenuto in una situazione ovviamente molto particolare, testimonia il positivo stato dei rapporti sindacali all’interno nel Gruppo brianzolo.

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C’è una Brianza che anche in questi mesi non si è mai fermata. Anzi, ha messo pure le basi per cogliere pienamente le opportunità offerte dell’auspicabile, piena ripresa.

La conferma arriva dal rinnovo del contratto di secondo livello alla Cassina di Meda, siglato nei giorni scorsi dalla rappresentanza sindacale unitaria con la direzione dell’azienda brianzola. Quest’ultima è specializzata nella produzione di arredamento di alta gamma. La società, che dispone di un’unità produttiva anche a Lentate, occupa complessivamente circa 500 addetti.

La rsu della Cassina è composta da Marilena Alfani, Gianpaolo Pellegatta, Tiziano Luraghi, Paolo Barlassina e Bruno Buraschi. In pratica, al raggiungimento di tutti gli obiettivi indicati dall’intesa, ogni lavoratore riceverà a metà del prossimo anno un importo massimo di duemila200 euro lordi.

Tra i parametri previsti dal contratto integrativo, ci sono il risultato aziendale-Ebitda, qualità, assenteismo e produttività. Il rinnovo dell’accordo, ottenuto in una situazione ovviamente molto particolare, testimonia il positivo stato dei rapporti sindacali all’interno nel Gruppo brianzolo.

“La sottoscrizione di un premio di produzione nella condizione sanitario/economica in cui ci troviamo attualmente – commentano Luigi Puppo ed Emanuele Lanosa della Filca Cisl Monza Brianza Lecco e Gianfranco Cosmo della Fillea Cgil Monza Brianza – è un traguardo molto importante. I componenti della rsu hanno svolto un ottimo lavoro durante la trattativa. Questo premio testimonia anche il confortante stato di salute della Cassina spa e in generale del settore dell’arredamento brianzolo. Il comparto, insomma, ha tenuto”.

Inoltre, grazie a questo rinnovo, per la prima volta viene introdotto in Cassina un premio di welfare. Ogni lavoratore potrà scegliere se utilizzare i servizi in welfare oppure percepire il premio di produzione in denaro. Una quota di 258 euro è comunque obbligatoriamente destinata al welfare. In questo caso è possibile versare il premio di produzione, percentualmente o in misura integrale, alla previdenza integrativa. In questa maniera alle lavoratrici e ai lavoratori viene garantita la maggiore libertà di scelta possibile.

Foto repertorio MBNews

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