Economia

Imprese Assolombarda, Top 500+ Monza Brianza Lodi: export e digitale vinceranno sul Covid

L'edizione 2020, che si è svolta in streaming, ha evidenziato l'impatto della pandemia sulle imprese del nostro territorio. Un terzo di esse, nonostante la crisi, ha confermato gli investimenti per il 2021.

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La nave dell’economia monzese e brianzola chiude il suo 2020 in un mare tempestoso. Con i venti forti della crisi e dell’incertezza, sospinti dal Covid-19, che rendono difficile anche soltanto vedere un approdo. Eppure le imprese del nostro territorio, pur non potendo avere gli anticorpi per sconfiggere il virus pandemico dal punto di vista sanitario, hanno almeno quello della resilienza.

E “nella loro capacità di adattarsi per tornare a crescere”, come afferma Andrea Dell’Orto, Presidente Sede Monza e Brianza di Assolombarda nel corso dell’edizione 2020 di “Top500+ Monza Brianza e Lodi”, evento promosso da Assolombarda in collaborazione con PwC e Banco BPM, questa volta in streaming sul webmagazine dell’associazione industriale “Genio & Impresa”, le imprese monzesi e brianzole possiedono l’elemento base per non affogare dopo un anno così funesto.

Andrea Dell’Orto

Anzi, c’è la possibilità di cogliere nuove opportunità di sviluppo e crescita. Che, oltre agli strumenti e alle scelte strategiche messi in campo dal Recovery Fund e dalla Legge di bilancio in corso di approvazione, per il nostro territorio passano soprattutto per export e digitalizzazione. Due linee guida, quasi fari nella notte di questo periodo così buio, che ben conoscono le aziende della classifica Top500+ Monza Brianza e Lodi.

Tra le 800 migliori realtà imprenditoriali della provincia di Monza e Brianza, che hanno ricavi dagli 8,9 milioni a 3,9 miliardi di euro con un fatturato complessivo di 53,7 miliardi euro, ai primi 6 posti, infatti, troviamo aziende che superano il miliardo di euro di fatturato: Esprinet S.p.A. (Vimercate), Mediamarket S.p.A (Verano Brianza) e STMicroelectronics S.r.l. (Agrate Brianza) sul podio, poi BASF Italia S.p.A. (Cesano Maderno), Candy S.p.A (Monza) e Decathlon Italia S.r.l. (Lissone). A completare la top 10 Roche S.p.A. (Monza), SOL S.p.A. (Monza), Gruppo Fontana (Veduggio con Colzano) e Vender S.p.A. (Brugherio), tutte con oltre 700 milioni di euro di fatturato.

IL TREND DEL 2020

Altri numeri, diffusi nel corso dell’evento organizzato da Assolombarda e moderato dalla giornalista Rai, Monica Maggioni, sono molto più preoccupanti. Non soltanto, come sottolinea Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, a livello nazionale. Ma anche per Monza e Brianza, che al 2019 aveva un’economia fatta di 74mila imprese, 273mila lavoratori, 24,6 miliardi di euro di valore aggiunto e 9,7 miliardi di euro di export.

“Tra gennaio e settembre 2020 l’export a Monza e Brianza ha perso quasi un miliardo del suo valore (-10,2%) e ad ottobre e novembre ben il 56% delle imprese di questo territorio hanno registrato tra i dipendenti assenze legate al Covid – afferma Valeria Negri, Direttrice del Centro Studi di Assolombarda – in una provincia profondamente manifatturiera, se la farmaceutica e l’arredo design, dopo un calo nel primo semestre 2020, hanno avuto una ripresa tra luglio e settembre, il trend resta negativo per la meccatronica, la chimica e la gomma plastica”.

Alessandro Spada

“Tra aprile ed ottobre in provincia di Monza e Brianza sono state chieste 54 milioni di ore di cassa integrazione, il triplo rispetto al 2010, che già era stato pesante per la crisi dei 2 anni precedenti” aggiunge Dell’Orto. Il Covid-19 ha avuto un impatto anche sulle società della classifica “Top500+ Monza Brianza e Lodi”. “Mentre nell’edizione 2019 il 60% di queste imprese aveva avuto un fatturato in crescita, nel 2020 solo il 18% – sostiene Negri – sono ben il 69%, invece, quelle che quest’anno avranno un fatturato in diminuzione”.

LE PROSPETTIVE

 Il quadro fosco dell’economia del nostro territorio a causa dello tsunami pandemia ha comunque qualche tinta più chiaro e volta alla positività. “Da un nostro sondaggio emerge che solo l’11% delle imprese ha abbandonato i progetti previsti, il 58% ne ha rivisto entità e tempi e ben il 31% li lascerà inalterati nel 2021 – afferma la Direttrice del Centro Studi di Assolombarda – inoltre il 35% delle aziende prevede di poter recuperare quanto perso nel 2021 e solo il 13% immagina che la perdita di quest’anno sia strutturale e non più recuperabile nel medio periodo”.

A conferma di un barlume di luce in fondo al tunnel, c’è il fatto che le imprese monzesi e brianzole sono state colpite dal Covid quando erano forti di strutture finanziarie piuttosto solide. In particolare sul fronte della liquidità primaria, degli oneri finanziari sui ricavi e sul rapporto tra debiti finanziari e patrimonio netto. “Nell’ultimo triennio le nostre imprese si sono patrimonializzate – afferma il Presidente Sede Monza e Brianza di Assolombarda – ecco perché sono arrivate ad affrontare gli effetti della pandemia in condizioni migliori rispetto alla crisi del 2008-10, anche se l’impatto del Covid sarà maggiore”.

Non è un caso che già il presente parli chiaro da questo ultimo punto di vista. “Il 67% delle imprese ha avuto conseguenze sulla supply chain, cioè la catena di fornitori e clienti – sostiene Stefano Bravo di PwC Italia – il 63% ha dovuto operare una riorganizzazione degli spazi di lavoro e commerciali o spostare linee produttive”.

LE RICHIESTE DELLE IMPRESE

Il rilancio per le imprese passerà anche attraverso il tanto discusso Recovery Fund, con i 209 miliardi di euro assegnati all’Italia nel quinquennio 2021-2026, la prossima Legge di Bilancio, ma non solo. Ci sono, infatti, ad esempio, anche le risorse europee del periodo 2021-27 e quelle che lo Stato italiano potrà e dovrà mettere in campo.

“C’è bisogno di una visione strategica che vada oltre l’attuale assistenzialismo – afferma Spada – spetta al Governo tracciare insieme alle Regioni e alle parti sociali i principi fondamentale da votare in Parlamento, solo dopo sarà utile mettere in campo una task force per combattere la burocrazia”. “La Legge di Bilancio in corso di approvazione deve dedicare più risorse allo sviluppo futuro con un piano almeno triennale – aggiunge il Presidente di Assolombarda – ecco perché è importante puntare sul Piano della Transizione 4.0, accelerare il credito d’imposta della Legge Sabatini, estendere il super bonus del 110% e disegnare politiche attive del lavoro adeguate anche con misure come i contratti di espansione”.

Altri interventi fortemente richiesti dalle imprese di Monza e Brianza sono più specifici. “Le legge fallimentare e la transazione fiscale sono fondamentali – chiarisce Dell’Orto – strumenti come gli ammortizzatori sociali e di integrazione del reddito devono essere condizionati a percorsi formativi basati sulle esigenze del mercato del lavoro”. La direzione è quella che Giovanni Andrea Toselli, Presidente e AD di PwC Italia definisce “digitalizzazione del capitale umano, cioè permettere alle persone di acquisire soft skill ed essere utenti”.

Il sistema bancario sembra pronto a fare la propria parte a sostegno delle imprese e di un’evoluzione socio-economica. “Siamo stati sempre operativi, anche grazie alla tecnologia, in questo difficile anno con finanziamenti e misure a favore delle aziende – spiega Luca Manzoni, Responsabile Corporate Banco BPM – ora non ci tiriamo indietro per mettere in campo investimenti, soprattutto se collegati a trend ben definiti a livello globale come la sostenibilità”.

Fabrizio Sala

LA RISPOSTA DELLA POLITICA

La ripresa economica post Covid difficilmente potrà avvenire se alle spalle non avrà il vento a favore di istituzioni nazionali e locali in grado di fare scelte non solo per affrontare l’emergenza pandemica, ma anche per guardare verso un orizzonte futuro. “La scelta di fondo del Governo italiano è di considerare le imprese come il centro della società, nel senso che qualsiasi tipo di investimento deve arrivare anche a loro, altrimenti resta a metà” afferma Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico, nel suo intervento durante l’edizione 2020 di “Top500+ Monza Brianza e Lodi”.

“Ecco perché abbiamo implementato il Piano Transizione 4.0, che avrà una durata quasi triennale, dal novembre 2020 al giugno 2023, con risorse per beni materiali ed immateriali – aggiunge l’esponente del Movimento 5Stelle – stiamo pensando ad un credito d’imposta al 10% per le imprese fino a 5 milioni di euro di fatturato”. Patuanelli, nel corso dell’evento promosso da Assolombarda, ha espresso la sua visione anche sulla polemica di questi giorni riguardo alla governance per il recovery Fund.

“Le amministrazioni hanno difficoltà di spesa e, se vogliamo investire nel modo giusto, dobbiamo avere una cabina di monitoraggio costante – sostiene il Ministro dello Sviluppo Economico – la semplificazione e la sburocratizzazione passa attraverso la digitalizzazione”.

Nel nostro territorio le recenti scelte di Regione Lombardia sembrano andare proprio verso questa direzione. “Con il bando “Call Hub” abbiamo finanziato idee innovative in grado di moltiplicare per 20 ogni euro investito – assicura Fabrizio Sala (nella foto in alto), Vice Presidente Regione Lombardia – inoltre con nel Piano Marshall da 3,5 miliardi di euro, approvato a luglio per rilanciare il sistema economico lombardo, ci sono ingenti investimenti per le infrastrutture, anche digitali”.

“Dopo il Covid ci sarà una nuova economia in cui l’export e la digitalizzazione saranno importanti – continua Sala – il compito della politica è di spianare la strada alle imprese e le Top500+ Monza Brianza e Lodi sono il faro per tutte le altre”.

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