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Lavoratori (anche minorenni) sfruttati, maltrattati e mai pagati: 3 arresti

Sono state accertate violazioni amministrative a carico dei tre fermati per un ammontare di 163.650 euro. L'intera area è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti.

Carabinieri

Tre uomini in manette a Usmate Velate: sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brescia, nel tardo pomeriggio di lunedì 16 novembre, ad arrestare 3 soggetti di origine rumena accusati, in concorso tra loro, di avere reclutato, assunto e impiegato manodopera costituita da lavoratori sia maggiorenni che minorenni, sottoponendoli a condizioni di sfruttamento. Approfittavano del loro stato di bisogno, in quanto tutti provenienti da regioni povere della Romania, per farli lavorare senza pause, senza stipendio e sotto vessazioni continue.

L’arresto dei tre uomini, da parte dei Carabinieri, ha rappresentato solo la fase conclusiva di una articolata attività di indagine, condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza nella persona del Sostituto Procuratore, che ha consentito di ottenere importanti risultanze investigative e un conseguente grave quadro indiziario nei confronti dei tre fermati, rispettivamente di 50, 26 e 24 anni, i quali – all’interno di un terreno agricolo occupato abusivamente, nella zona industriale di Usmate Velate – svolgevano illecitamente attività di raccolta, smaltimento, assemblaggio, recupero e rivendita di pallet, avvalendosi di manodopera irregolare.

Le indagini

L’articolata indagine ha avuto origine proprio dalla denuncia di due giovani lavoratori rumeni, uno dei quali minorenne, reclutati dal paese di origine e costretti a lavorare incessantemente senza retribuzione, sotto minaccia e violenza fisica. I due, esasperati dalle pessime condizioni in cui versavano da mesi, nel luglio del 2020 sono fuggiti alla ricerca di aiuto e sono approdati un mese più tardi alla caserma dei Carabinieri di Piazza Brusato a Brescia, anche grazie al supporto fornito loro da una connazionale.

I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di identificare tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nelle attività illecite, che partivano dal reclutamento di giovani lavoratori – spesso minorenni – in Romania, e li conducevano successivamente in Brianza, dove venivano impiegati nell’area in questione, in condizioni di evidente sfruttamento. I componenti del sodalizio, che approfittavano impietosamente dello stato di bisogno in cui versavano i giovani lavoratori, potevano contare su una vera e propria rete di contatti che garantivano protezione e adeguati rifugi per coloro che dovevano affrontare il “viaggio della speranza” per giungere in Italia.

Le attività svolte dai Carabinieri, di concerto con l’Autorità Giudiziaria titolare del fascicolo d’indagine, hanno consentito anche di porre in luce le modalità di sfruttamento dei lavoratori, costretti ad accettare retribuzioni del tutto sproporzionate rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro prestato, anche in considerazione dell’orario lavorativo imposto, che non prevedeva risposi o permessi, ma solo una breve pausa che veniva concessa per la consumazione del pasto.

Le perquisizioni

Per riscontrare quanto emerso dalle indagini, sin dalle prime luci di ieri i Carabinieri di Brescia hanno effettuato una lunga perquisizione all’interno dell’area produttiva in questione, in zona industriale di Usmate Velate, nel corso della quale – grazie anche al supporto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza e dei reparti speciali dell’Arma quali il Nucleo CC Ispettorato del Lavoro di Brescia, il Nucleo Operativo del Gruppo CC Tutela del Lavoro di Milano, il Nucleo CC Antisofisticazioni e Sanità di Milano e il Nucleo CC Cinofili di Casatenovo (LC), oltre che di personale dell’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza – è stato possibile appurare le pessime condizioni igienico-sanitarie in cui erano costretti a lavorare ben 13 uomini e donne rumeni, tutti giovanissimi e 4 dei quali minorenni. A ciò si aggiungono degradanti condizioni psico-fisiche: i lavoratori erano costantemente controllati, sorvegliati e talvolta vittime di minacce e violenza fisica. Grazie all’intervento dell’Arma i giovani lavoratori sono stati finalmente liberati e i minorenni affidati a parenti o ai servizi sociali competenti.

Nel corso delle attività sono state accertate violazioni amministrative a carico dei tre fermati per un ammontare complessivo di 163.650 euro e l’intera area è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti. I tre uomini sono stati tradotti presso la casa circondariale di Monza, dove dovranno rispondere in concorso del reato pluri-aggravato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”.

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