Ambiente

Il lockdown non ferma SelvaUrbana che porta una nuova foresta a Seregno: piantati 350 nuovi alberi

E' nata una nuova piccola foresta urbana grazie all'impegno di alcuni volontari che non hanno rinunciato all'obiettivo di fare del bene al territorio nonostante le restrizioni

Selva Urbana soci Seregno

Dovevano essere in cinquanta i volontari che sabato si sarebbero dovuti ritrovare a Seregno per la piantumazione di 350 nuovi alberi in via Giovanni Papini, nella zona della ciclopedonale VIII Marzo. Ma il nuovo DPCM ha stravolto i piani dell’associazione no-profit Selva Urbana che ha dovuto annullare l’evento in presenza, per ragioni di sicurezza. I volontari, però, hanno deciso di portare a termine comunque il loro obiettivo e di proseguire con le loro attività istituzionali, trasformando l’evento di Seregno in una piantumazione “social”: i 350 nuovi alberi, infatti, sono stati piantati dai soci dell’associazione e l’attività è stata trasmessa in una diretta streaming per coinvolgere tutti gli iscritti al progetto alla nascita della nuova foresta urbana di Seregno.

LA MISSION

Davide e Giulia Cazzaniga, Chiara Pice e Hiram Bordonaro. Sono loro i quattro brianzoli che, nel 2016, hanno dato vita a Selva Urbana. Quattro amici con un obiettivo comune: combattere per creare città più verdi in grado di resistere all’avanzata del cemento e capaci di ridurre l’effetto del cambiamento climatico.

“Piantiamo alberi in aree urbane per ridurre la CO2 nell’aria e ricreare spazi verdi per la cittadinanza. Grazie alla realizzazione delle foreste Selva Urbana, composte da 50 a 600 alberi forestali per area, forniamo un’importante contributo al miglioramento della qualità dell’aria riducendo gli agenti inquinanti e formando ecosistemi capaci di valorizzare anche piccole porzioni verdi di città – spiega Davide Cazzaniga – Ogni foresta piantata è patrimonio del cittadino e del territorio che, grazie a politiche territoriali messe in atto dalle Amministrazioni con cui collaboriamo, se ne potrà prendere cura permettendo la crescita e buona riuscita del progetto. Gli alberi piantati svolgono anche la funzione di fito-depuratori del terreno cioè eliminano le sostanze chimiche presenti nel terreno (metalli pesanti e altri elementi chimici dannosi).”

E’ così che, ogni anno, in Brianza e nell’Hinterland Milanese nascono nuove foreste urbane. “Il nostro obiettivo – continua – è di arrivare a circa mille e cinquecento nuovi alberi ogni anno”.

FARE DEL BENE AL TERRITORIO E NON SOLO

Non solo c’è la voglia di fare del bene al proprio territorio con la piantumazione di nuovi alberi, Selva Urbana vuole essere anche un valore aggiunto per la comunità offrendo, dove possibile, anche spunti e opportunità lavorative: “noi siamo un anello di congiunzione tra il mondo aziendale e le amministrazioni comunali  – spiega il socio fondatore, Davide Cazzaniga – la nostra associazione ha anche un ruolo educativo e formativo: siamo stati, per esempio, relatori all’Università Bocconi di Milano per parlare ai ragazzi di Social Innovation e di progetti di collaborazione tra profit e non-profit. Abbiamo in agenda diversi progetti insieme ad alcune aziende, una in particolare, nell’Hinterland Milanese, ci vedrà spero protagonisti della realizzazione di una “food forest”.

L’associazione Selva Urbana, però, come si accennava, si pone anche tra gli obiettivi quella di dare possibilità lavorative: “negli anni, abbiamo stretto diverse collaborazioni con alcuni professionisti: web master, logistica e acquisti – conclude – siamo sempre alla ricerca di nuovi attivisti da inserire nel gruppo e, dove possiamo, cerchiamo anche di aiutare chi magari è in difficoltà economiche e cerca lavoro, o chi l’ha perso e vuole rimettersi in gioco”

LE FOTO DELLA PIANTUMAZIONE A PORTE CHIUSE A SEREGNO

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