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Monza, il Covid ritorna in carcere: il 10% dei detenuti è contagiato

Si tratta di circa un 10% del totale dei presenti, se si considera che al 31 ottobre risultavano recluse nella struttura 403 persone.

Carcere

E’ allarme Covid-19 nel carcere di Monza: il virus si è insinuato silenziosamente tra le celle, contagiando quasi 40 detenuti. Si tratta di circa un 10% del totale dei presenti, se si considera che al 31 ottobre risultavano recluse nella struttura 403 persone.

Dei 40 detenuti risultati positivi, 3 sono già stati trasferiti a San Vittore, dove è stato allestito un reparto Covid. Contemporaneamente la direzione della casa circondariale monzese ha provveduto a effettuare tamponi a tappeto su tutti i detenuti. Il personale viene sottoposto sistematicamente a controlli periodici, pertanto non è chiaro come il virus abbia potuto introdursi nuovamente nella struttura. Nel mirino, quali potenziali fonti di contagio, finiscono le consegne provenienti dall’esterno e i contatti con i familiari. Altre componenti da non sottovalutare sono gli spazi ridotti e la potenziale presenza di asintomatici.

E’ doveroso tuttavia sottolineare che a ogni nuovo ingresso in carcere, viene scrupolosamente adottato un protocollo di sicurezza, che prevede un primo tampone al soggetto (in una tenda pre-triage allestita appositamente dalla Protezione Civile), una visita medica e un periodo di isolamento di 14 giorni. In questo lasso di tempo la persona viene monitorata costantemente anche se il primo tampone è risultato negativo.

Il problema era già emerso durante la prima ondata, quando a peggiorare la situazione vi era la scarsa disponibilità di mascherine (e quando presenti non era certificate), nonché l’assenza di tamponi. Oggi la situazione sembra essere differente, eppure il virus è tornato una seconda volta tra le mura del carcere.

Foto: Pixabay

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