Sociale

Inner Wheel Monza fa rete per gli orfani di femminicidio: “Un tema troppo spesso invisibile: facciamo luce”

Inner Wheel e Regione Lombardia contro la violenza sulle donne. Un webinar per parlare di violenza assistita da minori, anche nelle sue declinazioni più drammatiche.

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Associazioni, enti istituzionali, mondo dell’avvocatura e società civile fanno squadra contro la violenza sulle donne. Mettendone in luce uno degli aspetti più drammatici, spesso dimenticato: la violenza assistita da minori, anche nelle sue declinazioni più drammatiche. E’ successo ieri, martedì 24 novembre, grazie ad un confronto organizzato da Regione Lombardia in collaborazione con Inner Wheel Club Monza, che ha voluto mettere intorno ad un tavolo, seppur virtuale, esperti nel settore della magistratura e della psicologia per approfondire gli aspetti normativi, psicologici e terapeutici legati al tema dei figli orfani di femminicidio e dei familiari che se ne prendono cura.

“Inner Wheel è un network di donne straordinarie – ha dichiarato al webinar Patrizia Schiarizza, fondatrice e presidente dell’Associazione “Il giardino segreto“, onlus che si occupa di fornire supporto ai bambini e alle famiglie affidatarie. – Un partner fondamentale che non ha mai negato il sostegno e l’aiuto per donne e bambini. Le animatrici di Inner Wheel Monza hanno voluto dedicare il momento di oggi a dei bambini che hanno sofferto moltissimo e che hanno assistito a cose a cui un minore non dovrebbe mai assistere. Dobbiamo debellare atteggiamenti che spesso ci sembrano “normali” e che invece nascondono violenze, di vario genere. E la violenza, purtroppo, rischia sempre di replicarsi: dobbiamo agire sulle esperienze di chi ha vissuto eventi traumatici, eliminando i paradigmi di violenza e maltrattamento. Tutti noi possiamo fare qualcosa per cambiare le cose”.

La rete di esperienze 

Alla vigilia del 25 novembre, giornata simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, Regione Lombardia e Inner Wheel fanno il punto sugli “orfani speciali”, quei bambini e adolescenti rimasti soli dopo aver assistito per una vita a violenze e maltrattamento. Un confronto, condotto dal direttore generale per le politiche per la famiglia Claudia Moneta, che ha portato intorno ad un tavolo, alcuni dei soggetti più autorevoli sul tema, dall’Assessore regionale alle politiche della famiglia Silvia Piani, fino alle Associazioni Telefono Donna e Il Giardino segreto, passando per Fabio Roia, Presidente Vicario del Tribunale di Milano e i medici dell’ATS.

Un dialogo che ha messo in luce anche la misura approvata lo scorso 18 novembre da Regione Lombardia: un contributo una tantum agli orfani per femminicidio e agli orfani per crimini domestici, con uno stanziamento economico complessivo di oltre 265 mila euro. La gestione tecnico amministrativa della misura per conto di Regione, per l’intero territorio regionale, è affidata all’ATS di Brescia.

“Spesso le donne vittime di violenza hanno dei figli, costretti a vedere e vivere sulla propria pelle la violenza – ha spiegato Daniela Rossi, Psicologa dell’ATS Brescia. – Questo ha delle ricadute psicologiche. Quando la casa non è un luogo sereno, si assiste a conseguenze gravi: devianza, bullismo, incapacità di socializzare con i coetanei possono essere degli esempi. Molte donne non denunciano, spesso non consapevoli della violenza che vivono quotidianamente. A noi spetta il compito di diventare un punto di riferimento sicuro per tutte loro e per tutti quei bambini e adolescenti vittime di violenza assistita. Prima che sia troppo tardi”.

Scotti (Inner Wheel): “Continueremo a presidiare il tema”

“Da anni lavoriamo sul tema della violenza sulle donne – continua Mara Scotti, Presidente Inner Wheel Monza. – Obiettivo di questo webinar era mettere finalmente in luce un problema invisibile legato al femminicidio, spesso dimenticato. Le donne che perdono la vita per mano di un uomo hanno spesso dei figli che vengono poi gestiti, con molte difficoltà, da parenti stretti o figure terze. Insieme al “Giardino segreto”  abbiamo cercato di fare un focus proprio su questo, forti anche delle testimonianze che in questi anni abbiamo raccolto, che sono tutte molto intense. Sono storie forti e non nego la difficoltà nel raccontarle e condividerle, ma dobbiamo farlo. Per questo come Inner Wheel continueremo a presidiare il tema e a raccontare anche gli aspetti più drammatici della violenza di genere. La prossima volta speriamo di farlo in presenza: ci piacerebbe replicare un momento del genere proprio a Monza, magari in tribunale. Perchè se è vero che noi possiamo fare tanto, a fianco dei cittadini devono sempre esserci le istituzioni. Come Inner Wheel l’impegno non manca: sono orgogliosa di dire che grazie all’impegno del nostro gruppo e della nostra Laura Colombo Elefante, in primissima linea su questi temi, abbiamo anche creato un piccolo fondo per gli orfani di femminicidio”.

Mara Scotti

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