Economia

Credito d’imposta al 60% e cessione del canone di locazione: i provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate

Chi può beneficiare del credito d’imposta agevolato? Come si accede alle agevolazioni? Come utilizzare il credito ottenuto? Scopri i dettagli.

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Il decreto Rilancio 2020 (Dl 34/2020) prevede l’utilizzo del credito d’imposta al 60% del canone mensile per la locazione, il leasing o la concessione di immobili a uso non abitativo. Stiamo dunque parlando di tutti quegli immobili destinati ad attività commerciali, artigianali, industriali e agricole.

Il credito d’imposta al 60% del canone di locazione degli immobili a uso non abitativo passa al 30% del canone per i contratti di affitto d’azienda. L’importo a cui fare riferimento per accedere al credito è quello correttamente versato nel periodo d’imposta 2020 per i mesi di marzo, aprile e maggio. In caso di mancato pagamento, la possibilità di accedere al credito d’imposta è sospesa fino al saldo degli arretrati.

Nei casi in cui il canone sia stato versato anticipatamente, per la fruizione del beneficio sarà necessario individuare le rate relative ai tre mesi presi in esame tenendo ovviamente conto delle condizioni e della durata totale del contratto. Quando, invece, le spese condominiali sono pattuite come voce unitaria all’interno del canone di locazione (e tale circostanza risulti dal contratto), anche le spese condominiali possono concorrere alla determinazione dell’importo sul quale calcolare il credito d’imposta.

Chi può beneficiare del credito d’imposta agevolato

A beneficiare del credito d’imposta agevolato sono tutte quelle realtà che svolgono attività d’impresa, arte o professione, con ricavi (o compensi) non superiori ai 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto Rilancio. Per quanto riguarda gli alberghi e gli agriturismi, il credito d’imposta è riconosciuto indipendentemente dai ricavi e compensi fatti registrare nel periodo d’imposta precedente. Per le attività alberghiere e agrituristiche stagionali, i mesi di riferimento slittano ad aprile, maggio e giugno.

Oltre a forfetari e imprese agricole, anche gli enti non commerciali, inclusi quelli del terzo settore e quelli religiosi civilmente riconosciuti, rientrano tra i beneficiari. In questi casi, una eventuale attività di tipo commerciale che non sia prevalente rispetto all’attività istituzionale non pregiudica l’accesso al credito d’imposta.

Come si accede alle agevolazioni

Per accedere al credito d’imposta al 60% e alla cessione del canone di locazione occorre che l’attività del richiedente abbia subito una riduzione del fatturato (o dei corrispettivi) di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente, in ciascuno dei tre mesi presi in esame. Il calo deve essere verificato mese per mese. Può quindi accadere, per esempio, che il credito d’imposta spetti solo per un mese.

La condizione del calo del fatturato (o dei corrispettivi) si applica solo ed esclusivamente ai locatari esercenti attività economica. Per gli enti non commerciali il requisito da rispettare è legato alla destinazione di utilizzo dell’immobile, che non deve essere abitativa, ma preposta allo svolgimento dell’attività istituzionale. In tutti i casi, la categoria catastale dell’immobile non influisce in alcun modo nella possibilità di accesso al credito.

Come utilizzare il credito ottenuto

È possibile utilizzare il credito d’imposta come compensazione, nella dichiarazione dei redditi riferita al periodo d’imposta di sostenimento della spesa. Altresì, si può fare una cessione del credito a favore del locatore o del concedente. Il credito d’imposta può essere utilizzato anche in compensazione, previo pagamento dei canoni. Per effettuare tale compensazione il richiedente deve presentare il modello F24 all’Agenzia delle Entrate, indicando il codice tributo di riferimento (6920) ed esclusivamente attraverso i canali telematici.

Infine, si può affidare il credito d’imposta ad altri soggetti, come istituti di credito o intermediari finanziari, con facoltà per questi ultimi di successiva cessione del credito. In questo contesto si inserisce l’importanza e la sicurezza di affidarsi alle sapienti mani di società esperte nella cessione del credito. ADV Trade, per esempio, offre servizi di consulenza pensati ad hoc per ogni realtà, dalla Pmi ai privati, con una grande esperienza a livello nazionale e internazionale, che si avvale del supporto di grandi esperti di settore.

Foto repertorio MBNews

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