Sociale

Emergenza Covid, torna la squadra dei Ristoratori Uniti: “Un pasto caldo per medici e infermieri”

Torna l'emergenza COVID, ma tornano anche loro: ristoratori e non solo pronti a fare del bene. L'obiettivo? 200 pasti caldi al giorni da portare a chi è in trincea.

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Gesti concreti per fare del bene. Perchè, per citare il loro motto, “si fa quello che si può“. Tornano in campo i Ristoratori Uniti contro il Covid, il virus che a distanza di pochi mesi sta tornando a colpire in modo massiccio il nostro Paese. Una seconda ondata con numeri record che sta mettendo in crisi gli ospedali Lombardi. L’iniziativa dei Ristoratori prenderà il nome di “Un cuore caldo per il San Gerardo” e consisterà nel fornire pasti caldi a chi è in trincea quotidianamente contro il virus.

Ristoratori Uniti: “Fare del bene è nel nostro DNA: noi ci siamo”

La squadra dei Ristoratori Uniti capitanata da Vincenzo Butticè e Eugenio Galbiati, torna a cucinare per gli eroi del Covid, replicando la grande gara di solidarietà messa in campo durante il primo lockdown. Medici, infermieri, volontari della croce rossa, personale sanitario saranno infatti gli utenti finali dei pasti caldi che una squadra di circa 20 ristoratori preparerà quotidianamente. In previsione, un piano da 100 pasti a pranzo e 100 a cena con menù variabile in base al cibo che verrà donato o messo a disposizione.

“Siamo stati immediatamente sollecitati dall’amministrazione, sapevano che c’era terreno fertile per questo ritorno in azione – ci raccontano i Ristoratori Uniti Cuochi Brianzoli. – Nell’animo dei cuochi c’è l’idea di fare del bene e noi ci siamo. Ci sono state messe a disposizione risorse strumentali e logistiche: con buone probabilità torneremo nella cucina da campo della protezione civile, sezione Alpini. Domenica faremo una riunione da remoto per definire i dettagli e da lunedì saremo pronti a partire“.

“C’è chi ogni giorni affronta ore e ore di difficoltà – proseguono. – Il minimo che possiamo fare è garantirgli un pasto caldo. Se riusciremo in questo obiettivo per noi si tratterà della gratificazione più bella che potremo avere”.

La squadra

Ristoratori? Sì, ma non solo. La squadra formatasi durante il primo lockdown è pronta a tornare al completo e ad arricchirsi. Gli ultimi dettagli sulle adesioni arriveranno a giorni, ma ci si aspetta la presenza dei volontari della protezione civile, degli Alpini e della curva Pieri dell’A.C. Monza. Confermata, invece, la presenza dei cuochi del domani, gli studenti dell’istituto alberghiero Olivetti, che parteciperanno in squadre da quattro persone per volta grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro voluto dalla dirigente dell’Istituto, Renata Cumino. Tra i partner coinvolti anche Brianzacque e associazioni nazionali della ristorazione. Si aspettano, infine, risposte dalla grande distribuzione, a cui sono state già mandate le prime richieste di collaborazione.

Il Menù

L’obiettivo è quello di realizzare 100 pasti a pranzo e 100 a cena, con la possibilità di aumentarli in base alle necessità. A pranzo si punterà sui carboidrati: pastasciutta, risotti, polenta, sempre attenti alla stagionalità. La sera verrà destinata a cibi più proteici. Tutto, ovviamente, in base alle donazioni e alle disponibilità di cibo. E qui la solidarietà ha dimostrato di non conoscere confini: è infatti in arrivo a Monza un camion di prodotti abruzzesi, a cui si aggiungeranno 4 bancali provenienti da Bologna con patate e cipolle. Alcuni volontari sono attualmente in viaggio per recuperare 250 chili di farina che serviranno nella preparazione delle materie prime.

Dare il proprio contributo si può, ma non sono ammessi contributi in denaro. I privati cittadini possono però provvedere a raccogliere cibo per la donazione. In questo caso il consiglio è quello di contattare Marco Pirola, uno degli animatori del progetto, direttamente sulla sua pagina personale su Facebook.

 

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