Attualità

Parte la Bicipolitana di Vimercate con la prima linea Est-Ovest da Arcore all’Omnicomprensivo

Approvati dall'Amministrazione 5 Stelle i primi progetti per realizzare una rete ciclabile in tutta la città e ridurre l'impatto delle auto

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Si parte dalla linea Arcore-Omnicomprensivo, con “fermate” intermedie a Oreno, in centro città e, in particolare, alla stazione di piazza Marconi, quindi in via Galbussera fino al centro scolastico di via Adda e in prospettiva lungo la Sp2 verso Bellusco. E’ la direttrice Est-Ovest della Bicipolitana di Vimercate, la prima tratta del progetto che ha l’obiettivo di creare un collegamento continuo e in sicurezza per le biciclette che attraversi la città nella sua direzione più importante.

Quella che dal lato ovest porta in prospettiva verso la stazione ferroviaria più vicina, quella di Arcore, ma che è anche sulla traiettoria per andare all’ospedale nuovo e, un po’ più a sud, al quartiere Torri Bianche ed Energy Park, mentre dal lato est porta all’Omnicomprensivo, il centro scolastico più grande della Brianza con 4 istituti superiori che viene raggiunto ogni giorno da almeno 4mila persone, la maggior parte dei quali sono studenti dell’età giusta per poter andare a scuola da soli e magari anche in bici.

A fine ottobre l’Amministrazione comunale ha approvato l’avvio della Bicipolitana di Vimercate, un progetto che indente cambiare la mobilità urbana rendendo agevoli e sicuri gli spostamenti a piedi e in bici garantendo i giusti spazi sulla rete stradale anche a chi non usa veicoli a motore.

E’ una prima applicazione della politica dell’Amministrazione 5 Stelle tracciata con il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile approvato l’anno scorso dal Consiglio comunale, e di cui la Bicipolitana è una componente fondamentale. Per ora sono stati approvati 2 documenti, le linee di indirizzo e il piano per il primo tratto Est-Ovest della Bicipolitana che, al completo, prevede 4 direttrici principali che attraversano la città in tutte le direzioni.

“Il Pums ha messo tra le priorità la realizzazione di una rete ciclabile in grado di attrarre molti più cittadini di adesso all’uso quotidiano della bicicletta – spiega Maurizio Bertinelli, assessore alla Mobilità -. Come noto, esistono barriere di natura diversa che spingono una persona a usare mezzi alternativi alla bicicletta. Tra queste c’è sicuramente la paura dei furti o dei danneggiamenti, da un lato, e la pericolosità della convivenza con le auto dall’altro. Non basta perciò progettare piste ciclabili, ma occorre affrontare il problema da più punti di vista, compreso quello culturale”.

Il punto fondamentale su cui si basa la nuova strategia della mobilità dolce urbana è che “Vimercate – dice l’assessore – deve diventare a tutti gli effetti una “città a 30 km/h”. Nulla può essere realizzato con successo se non adattiamo le strade della città per far andare piano le auto, auto che sempre di più assomigliano a dei “giganti della strada” che invadono ormai tutto lo spazio delle carreggiate”.

Per la realizzazione delle linee della Bicipolitana quindi non bisogna aspettarsi la costruzione ovunque di nuove piste ciclabili separate dalle carreggiate usate dalle auto, ma anzi sarà più frequente l’applicazione di sistemi di condivisione degli spazi tra diversi veicoli, come la conversione a senso unico di alcune strade per poter inserire una corsia ciclabile in senso opposto oppure, come è previsto per quasi tutto il centro storico, compresa la riqualificazione di piazza Marconi, l’introduzione di Zone 30, quindi con rallentamento del traffico a un massimo di 30 chilometri orari e pari diritto di uso di ogni spazio stradale tra auto, bici e pedoni.

Inoltre, aggiunge Bertinelli, “particolare attenzione verrà data agli attraversamenti con strade a percorrenza principale delle auto e alla maggior disponibilità di stalli per il parcheggio delle bici. Alla base di tutto rimane la necessità di un cambio culturale e comportamentale nelle abitudini degli spostamenti, per cui sarà volontà di questa amministrazione – conclude l’assessore – lavorare su un piano comunicativo e partecipativo, coinvolgendo nelle scelte le associazioni e le consulte di quartiere”.

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