Economia

Prolungato il Reddito di emergenza, Patronato Inca Cgil: “Un aiuto per i bisognosi”

E' prevista una terza mensilità per la misura a sostegno dei nuclei familiari. La scadenza per le domande è il 15 ottobre. Novità anche per l'aumento dell'assegno per le pensioni di invalidità.

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L’esito del recentissimo referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari e i risultati della tornata elettorale in Regioni politicamente strategiche quali la Toscana e la Puglia hanno riaperto il dibattito sul reddito di cittadinanza. Misura bandiera del Movimento 5 Stelle, ma ora quanto mai sotto accusa per la sua scarsa capacità di favorire la ricerca di lavoro a fronte di un effetto che rischia di essere soprattutto assistenzialistico.

Se il reddito di cittadinanza, pur nato in precedenza, è considerato uno degli strumenti che lo Stato italiano sta utilizzando per rendere meno pesante l’emergenza sociale scatenata dal Covid-19, il meno noto Reddito di emergenza (Rem) è stato introdotto proprio in conseguenza della pandemia nell’ambito del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio).

Ed ora questa misura straordinaria di sostegno al reddito, pensata per supportare i nuclei familiari in condizioni di difficoltà economica causata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, è stata rinnovata per una terza mensilità, riferita al mese di maggio, dopo le iniziali due. A prevederlo è l’art. 23 del D.L. n. 104/2020 (Decreto agosto). Che, oltre alla proroga del Reddito di emergenza, ne conferma l’importo, una quota una tantum, in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare, tra i 400 e gli 800 euro (840 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza).

Viene stabilito anche che il termine per inoltrare, esclusivamente on line, la domanda all’Inps, è il 15 ottobre. L’utenza interessata può effettuare la richiesta per il Rem anche attraverso il supporto dei Centri di assistenza fiscale e i Patronati. Come quello Inca della Cgil Monza e Brianza.

REQUISITI PER IL REDDITO DI EMERGENZA

Non cambiano rispetto al Decreto Rilancio. Prima di tutto il possesso nel mese di maggio 2020 di un reddito del nucleo familiare di importo non superiore all’importo Rem. Quindi, tra gli altri, il possesso di un valore ISEE inferiore a 15mila euro e un patrimonio mobiliare familiare al 31-12-2019 inferiore a € 10.000, accresciuto di € 5.000 per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo di € 20.000 (qui tutti i dettagli).

AUMENTO PENSIONI DI INVALIDITA’

Se per il Reddito di Emergenza la scadenza da tenere bene in mente è il 15 ottobre, più complessa è la richiesta di una maggiorazione economica tale da garantire agli invalidi un reddito complessivo pari a 651,51 euro al mese. Il beneficio, un aumento rilevante, se si pensa che le pensioni per gli invalidi civili totali, al ricorrere dei requisiti reddituali, non superavano i 285,66 euro, viene infatti riconosciuto d’ufficio da INPS, senza necessità di apposita domanda telematica, solo agli invalidi civili totali, ai ciechi civili assoluti e ai sordomuti (INV CIV INPS).

Discorso diverso per i titolari di Pensione di Inabilità (IO INPS) ai sensi della L. 222/84: il beneficio verrà attribuito dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda e solo per coloro i quali inoltreranno telematicamente la domanda di ricostituzione entro il 9 ottobre 2020 l’aumento avrà decorrenza dal 1° agosto 2020, secondo i criteri e i requisiti stabiliti dalla circolare n. 107 del 23 settembre 2020.

L’incremento al milione per gli invalidi arriva a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito lo scorso giugno l’insufficienza dei 285,66 euro del precedente assegno mensile per garantire il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale degli inabili (art.38 della Costituzione) e ha giudicato discriminatorio l’articolo 38, comma 4, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 in base al quale l’aumento era stato riconosciuto solo ai soggetti con un’età pari o superiore a sessanta anni.

IL PATRONATO INCA CGIL

 Il suo ruolo, in un anno così difficile per il sistema previdenziale ed assistenziale italiano dal punto di vista economico, si sta rivelando molto importante. “Come Patronato abbiamo davvero fatto il possibile per supportare ed orientare i cittadini e i lavoratori durante questo 2020 – afferma Davide Cappelletti (nella foto in alto), Direttore Provinciale del Patronato Inca Cgil Brianza – non si può ritenere, comunque, che i Patronati debbano svolgere un servizio di pubblica utilità completamente sostitutivo di quello che per legge deve essere garantito da una Pubblica amministrazione”.

“In questi mesi di emergenza sanitaria e di disorientamento nelle persone rispetto a questi temi si è creato l’equivoco che si possa esigere dal Patronato ciò che non viene garantito da una Pubblica amministrazione” continua Cappelletti.

Proprio lo Stato, comunque, sta cercando in questi mesi di rispondere allo tsunami economico e sociale, oltre che sanitario, provocato dal Covid-19. “Credo che i provvedimenti adottati in questo 2020 ribadiscano l’importanza di una tutela costituzionale che possa garantire, in fasi di emergenza non solo sanitaria, i mezzi adeguati alle esigenze di vita di cittadini e lavoratori” sostiene il Direttore Provinciale del Patronato Inca Cgil Brianza.

“Seppur con luci ed ombre, lo Stato italiano si è assunto, durante tutta la fase più acuta dell’emergenza, l’impegno concreto di fornire una risposta ai bisogni anche economici delle persone, promuovendo iniziative legislative a tutela della collettività – continua – un simile atteggiamento da parte di un Governo non deve essere dato per scontato dai cittadini e dai lavoratori”.

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