Economia

Monza, flash mob dei ristoratori in piazza Trento. La denuncia: “il 60% di noi rischia di chiudere”.

Monza e  Brianza ha raggiunto un fatturato del settore pari a 1.8 miliardi di euro in somministrazione e conta 3.400 aziende che danno occupazione a 18.500 di lavoratori.

piazza trento e trieste coronavirus

Anche a Monza i ristoratori alzano la testa e lo fanno tramite un flashmob organizzato per sabato 31 ottobre alle 16 in piazza Trento e Trieste a Monza. Un modo già utilizzato in altre piazze italiane per accendere i riflettori su uno tra i primi problemi economici e occupazionali già venuti al pettine dei provvedimenti governativi per la gestione di questa seconda ondata autunnale di contagi.

Monza e la Brianza sono parte fondamentale del patrimonio culinario e alimentare del nostro Paese, anche grazie ad aziende “modello” conosciute a livello internazionale come Star, Simmenthal e Rovagnati– si legge nella nota dei Ristoratori Riuniti brianzoli coordinati da dagli organizzatori coordinati da Vincenzo Butticè –. Monza e  Brianza ha raggiunto numeri importantissimi con un fatturato pari a 1.8 miliardi di euro in somministrazione e che conta 3.400 aziende danno occupazione a 18.500 di lavoratori. Oggi tutto questo è a rischio!  Di noi almeno il 60% ci lascerà le penne. Ci stanno mandando in trincea a combattere il nemico Covid 19 senza dotazioni “.

Una denuncia forte che si accompagna anche a una serie di proposte e richieste che i ristoratori vogliono lanciare. Chiedono indennizzi sino al raggiungimento del punto di pareggio, al netto del costo delle risorse umane, calcolato sui valori medi di fatturato degli ultimi due anni; un credito d’imposta immediatamente esigibile e cedibile a terzi, banche o locatori, cassa integrazione al 100%, l’esenzione di imposte dirette e indirette, tasse e tributi, oneri previdenziali e contributivi, centrali e periferiche per tutto il periodo della Pandemia; il pronto e immediato utilizzo gratuito del suolo pubblico, con dehors con possibilità di riparare dalle intemperie e riscaldare lo spazio pubblico in modo da renderlo fruibile anche durante l’inverno negli orari consentiti e, infine, l’accesso al credito agevolato e garantito, sul valore patrimoniale dell’azienda a base trentennale.

“L’epoca della ristorazione italiana degli ultimi vent’anni è destinata all’estinzione- hanno denunciato i ristoratori nella nota stampa-. Celebriamo il solenne saluto a un’epoca della ristorazione italiana, monzese e brianzola con un flash mobile a Monza in piazza Trento e Trieste davanti al Monumento dei Caduti, uno degli emblemi della Patria che tutela la memoria storica del Popolo italiano, per non dimenticare il sacrificio dei nostri nonni e dei nostri padri che hanno creduto in un futuro migliore, libero e democratico. Il Popolo dei Servitori, composto da ristoratori, cuochi, camerieri, baristi, pasticceri, pizzaioli, bartender e sommelier, sono gli attori principali della cultura enogastronomica italiana. Come recita il detto “Si mangia ciò che si è e ciò che si ha” per noi italiani il mangiare e lo stare a tavola è alla base dei rapporti sociali, perché rappresenta il nostro modo di vivere con chi ci circonda e soprattutto con il territorio, la nostra più grande fonte d’ispirazione”.

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