Salute

Covid, infermieri di Monza e Brianza: ecco l’appello disperato alle Asst di Monza e Vimercate

NurSind Monza e Brianza scrive ai vertice delle due Asst brianzole chiedendo un maggiore coinvolgimento affinché non vengano ripetuti gli errori commessi in primavera.

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“Scoppia la seconda ondata della pandemia e gli infermieri sono già sull’orlo di una crisi di nervi”. Questo quando si legge nel comunicato diffuso dal sindacato della categoria che spiega: “Negli ultimi giorni, con una sensibile impennata dei ricoveri, gli infermieri dell’Asst Monza e dell’Asst Vimercate sono ritornati ai tempi della prima ondata.”

“Caos generale al quale si aggiunge quella stanchezza fisica e mentale accumulata in primavera e che i lavoratori non hanno mai avuto modo di superare. Chiusi a maggio i reparti Covid gli infermieri e le ostetriche sono stati immediatamente catapultati nei loro reparti, ricominciando la routine senza possibilità di riposarsi.

Così che all’inizio di questa seconda ondata il NurSind Monza e Brianza scrive ai vertice dell’Asst Monza e dell’Asst Vimercate chiedendo un maggiore coinvolgimento affinché non vengano ripetuti gli errori commessi in primavera.”

Ecco le testuali parole: “Non siamo carne da macello – commenta Donato Cosi, segretario NurSind di Monza e Brianza -. Le Direzioni non possono chiederci i sacrifici che abbiamo già sostenuto e che non sono stati neppure ricompensati. Sono subissato di email, telefonate e messaggi di infermieri e operatori sanitari disorientati, arrabbiati per la gestione di questa seconda ondata. Dai vertici arrivano indicazioni frammentarie e poco trasparenti”.

Nel comunicato poi si legge: “In questi ultimi giorni le due Asst brianzole sono nel caos generale con la chiusura dei reparti, la creazione di reparti Covid, il trasferimento improvviso del personale da un servizio all’altro, il cambio turni improvviso. Gli infermieri sono a rischio burn-out”.

“Gli “eroi” non ce la fanno più – prosegue Cosi -. L’emergenza che in questo momento c’è nell’Asst Monza e nell’Asst Vimercate era prevedibile. Ma speravamo che, dopo la prima ondata pandemica che aveva visto gli infermieri e gli operatori sanitari lavorare incessantemente e con estremo spirito di sacrificio, questa volta ci sarebbe stata maggiore organizzazione. Il personale utilizzato durante la prima emergenza è quello che adesso viene richiamato alle armi: ma è già stanco e demotivato. Manca personale, ma questo si sapeva già dalla fine dell’emergenza”.

Donato Cosi sottolinea la necessità di trasparenza e di rispetto dei lavoratori. Il NurSind nella missiva chiede espressamente la condivisione delle decisioni con gli infermieri e con le ostetriche; la comunicazione del trasferimento da un servizio all’altro attraverso un’email previa valutazione del servizio della Medicina del Lavoro sull’idoneità dell’infermiere ad essere impiegato nella nuova mansione; la limitazione del lavoro per gli infermieri che sono in servizio part time.

Richieste che nascono anche dagli errori commessi durante la prima ondata e che oggi il NurSind si augura non vengano ripetuti, nella piena tutela della salute e del lavoro di quegli “eroi” che rischiano nuovamente di finire nel tritacarne a causa della mancata organizzazione e pianificazione in previsione della seconda ondata.

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