Attualità

Frasi volgari e atti osceni alla finestra del convento: denunciato stalker 71enne

L'uomo è stato raggiunto da un'ordinanza di misura cautelare che prevede il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese.

Carabinieri

Atti osceni e frasi volgari pronunciate durante finte conversazioni telefoniche a sfondo sessuale, sotto la finestra della stanza di due suore. Due anni di pedinamenti e stalking. Sono le accuse a carico di un uomo di 71 anni, residente a Monza, che al termine di un’indagine della Compagnia di Monza, è stato raggiunto da un’ordinanza di misura cautelare che prevede il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese.

L’uomo, per quasi due anni, dal 2018 ad oggi, ha molestato due consorelle di un istituto religioso monzese, presentandosi con cadenza quasi quotidiana, nei pressi del convento e posizionandosi quasi ogni sera sotto la finestra o dell’una o dell’altra stanza, pronunciando ad alta voce frasi esplicitamente oscene e volgari.

Oltre alle conversazioni simulate, sempre a sfondo sessuale, in cui di fatto invitava anche le religiose ad affacciarsi alla finestra, il 71enne era solito masturbarsi. Inoltre l’uomo, in più occasioni, aveva monitorato i loro spostamenti, per poi presentarsi in chiesa negli stessi orari delle funzioni a cui partecipavano anche le due vittime, provocando in loro un grave e perdurante stato di ansia, tale da costringerle a cambiare abitudini.

Nel settembre 2020 alcune consorelle, ormai esasperate dalle continue molestie, si sono rivolte ai Carabinieri di Monza che hanno così iniziato a indagare sulla vicenda, effettuando alcuni sopralluoghi finalizzati all’identificazione del presunto stalker. I militari, si sono appostati all’interno del convento e hanno sorpreso l’uomo in azione, proprio come descritto dalle religiose. Dopo la denuncia formalizzata dalle due vittime e alla luce delle risultanze investigative accertate, il G.I.P. ha emesso l’ordinanza che ha portato alla misura cautelare per il reato di stalking.

Le due religiose hanno spiegato ai militari di non aver denunciato prima le molestie nella speranza costante di una redenzione da parte dell’uomo.

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