Vivere il centro e dominare la paura: il codice etico dei Ristoratori Uniti per una ripartenza sicura

Poche regole per tornare a vivere con il sorriso l'esperienza di una cena fuori. Le regole di Vincenzo Butticè e i Ristoratori Uniti.

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Poche regole, definibili un “decalogo del buon senso”, che possono aiutare in una ripartenza consapevole e più sicura. Tutto questo è il Codice Etico della Ristorazione, promosso dai “Ristoratori Uniti” guidati da Vincenzo Butticè e Eugenio Galbiati.

Un codice per ripartire

A distanza dai mesi più drammatici dell’emergenza COVID, che ha visto l’associazione RiUn in prima linea nel supporto alla sua comunità, i ristoratori monzesi sono pronti a scendere in campo per una nuova sfida. Quella che prevede una ripartenza delle attività del food in totale sicurezza per lavoratori e clienti. Dieci in tutto i comportamenti e le precauzioni da usare al fine di tutelare la salute pubblica, anticipati da 4 regole d’oro con cui i ristoratori si impegnano a rispettare le norme vigenti in termini di sicurezza della salute pubblica.

«Questo codice – ci spiega Vicenzo Butticè – nasce da due assunti. Il primo è il ruolo che pubblici esercizi e ristoratori hanno nella società: possiamo essere un valore aggiunto, dare il nostro contributo etico, assumendoci le nostre responsabilità, portando in campo professionalità e sicurezza. Il secondo lo lego al tema delle città: dal decoro urbano, fino alla quiete pubblica, i ristoranti oggi devono essere un attore non passivo, aiutando i cittadini a vivere i luoghi che gli appartengono. Negli anni passati abbiamo assistito a fasi di desertificazione degli spazi urbani, oggi abbiamo l’opportunità di far rivivere il centro».

Tra le indicazioni date dai ristoratori si spazia dall’obbligo delle mascherine, fino a impegni più “etici”, legati ad esempio, al tassativo divieto di vendita e somministrazione di alcolici a minorenni. E poi consigli per gli ospiti: “parlare è legittimo – si legge nel codice – ma gridare, urlare e cantare no, perché la cittadinanza deve essere rispettata”. Tra gli impegni dei ristoratori, infine, anche quello di sostenere l’economia territoriale, prediligendo fornitori locali, regionali e nazionali.

«C’è incertezza sui mesi che verranno – prosegue Butticè. – A darci delle risposte saranno i numeri del “nuovo” COVID. Non possiamo sapere come andrà da qui alle prossime settimane, ma sappiamo che abbiamo una carta in più da giocarci questa volta: conosciamo il virus e siamo più in grado di affrontarlo. Sappiamo, ad esempio, che è importante lavarsi le mani più volte al giorno e che piccoli accorgimenti possono fare la differenza. Avere paura è lecito e anche normale, è un sentimento giustissimo. Ma i sentimenti si controllano. Da parte nostra c’è il desiderio di fare bene: lealtà e correttezza sono sempre un buon ingrediente per sicurezza e socialità».

 

 

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