Cultura

Nel giorno dell’anniversario della riapertura della Villa Reale, la protesta dei lavoratori

Davanti alla Reggia con corone di carta e una torta "amara": la protesta dei lavoratori di Cultura Domani Srl.

foto gruppo manifestazione villa reale mb

Una torta amara accompagna i festeggiamenti per il compleanno della Villa Reale. Oggi, 8 settembre 2020, la Reggia di Monza compie sei anni di apertura al pubblico. O forse sarebbe più giusto usare il condizionale: avrebbe dovuto compiere 6 anni. Invece, dallo scorso 7 marzo, la Villa più famosa della Brianza è parzialmente chiusa a turisti e cittadini e il lockdown non c’entra (quasi) niente. La storia ha radici più profonde e chiama in causa il Comune di Monza e il concessionario privato, Nuova Villa Reale di Monza srl, quest’ultima che non ha mai riaperto gli spazi che gli competono.

Vittime di una “riapertura a metà” sono i dipendenti del concessionario che questo pomeriggio si sono dati appuntamento davanti ai cancelli per manifestare contro il limbo in cui si trovano da oltre sei mesi. E “festeggiare”, con tanto di corone in testa e torta, un “buon non compleanno“.

«Quella di oggi è una data simbolica, non potevamo non esserci – ci raccontano i lavoratori. – Ciò che viviamo è un vero e proprio stallo: noi dipendenti siamo a casa e la cittadinanza non può accedere ad uno dei luoghi simbolo della nostra provincia. Chiediamo risposte».

Lo scenario si completa anche con la richiesta da parte del concessionario di recessione del contratto ventennale a cui si aggiunge anche quella di risarcimento pari a 8 milioni di euro come riconoscimento di indennità per mancati introiti. Sulla vicenda si attende il parere della Corte dei Conti che si aggiungerà alle conclusioni a cui sono giunti i legali a cui il Consorzio stesso si è rivolto.

I lavoratori: “Prospettive non chiare, non abbiamo risposte”

«C’è bisticcio tra pubblico e privato e noi ci andiamo di mezzo. – A dire la sua è Leonardo Marcos Martello, portavoce degli 8 dipendenti di “Cultura Domani” (società emanazione di Nuova Villa Reale di Monza, ndr) che si trovano nel limbo della riapertura. – Oggi non siamo da soli: sono venuti con noi alcuni ex dipendenti e diverse guide freelance che in questi anni hanno lavorato tra mostre e appartamenti reali. La situazione non è buona da molto tempo e adesso le prospettive che vediamo davanti a noi non sono chiare: non voglio essere pessimista o ottimista, cerco solo di essere realista. In questi mesi siamo stati in cassa integrazione, una cassa mai anticipata dal datore di lavoro e totalmente erogata dall’INPS. Attualmente abbiamo visto 2 mesi di cassa e siamo fermi da marzo. Sul cosa succederà adesso c’è molta incertezza: personalmente posso dire che non c’è stata comunicata una data sulla riapertura, né c’è un accordo tra noi e l’azienda».

«Questa manifestazione arriva dopo un incontro con il Sindaco di Monza, Dario Allevi, che è anche Presidente del Consorzio Villa e Parco di Monza – aggiunge Alberto Locatelli, un altro dipendente di “Cultura Domani”. – Un dialogo, quello con lui, piacevole e schietto in cui ha manifestato tutta la solidarietà nei nostri confronti. La situazione tra le parti era critica già da tempo, ma dopo il lockdown mi sembra peggiorata».

«Tutti noi siamo legati ed affezionati alla Villa Reale – aggiunge Leonardo – ma non possiamo negare che forse è mancata una visione strategica e a lungo termine. La Reggia non ha una marcata identità ed è un peccato perchè da lavoratore, ho iniziato nel 2014, posso dire che le persone la apprezzano, la amano e i monzesi la sentono come propria. Vederla così, con sale e spazi chiusi, fa male».

Villa Reale, Consorzio, riapertura: e adesso?

A seguire la delicata situazione dei lavoratori è anche la CGIL di Monza. «Come FILCAMS CGIL siamo vicini ai lavoratori e stiamo cercando la soluzione migliore per tutelarli – ha dichiarato alla manifestazione la sindacalista, Fabiana Cabras. – Le prospettive sono incerte e la situazione è ingarbugliata, ma da parte nostra non sono mancati solleciti all’azienda per cassa integrazione e contributi. La situazione è in evoluzione e il dialogo è anche con il Comune di Monza». Sullo sfondo si aggiunge la trattativa tra il Consorzio e il concessionario per risolvere il contratto di concessione. Attilio Navarra, il presidente della società, lo scorso gennaio ha presentato la recessione dal contratto con una richiesta milionaria di rimborso per mancate entrate.

Chiude il quadro la nomina formale del nuovo direttore generale del Consorzio, che pare essere ferma a Roma. L’ok dalla Regione Lombardia è già arrivato a fine agosto: si tratterebbe di Giuseppe Distefano, in arrivo dal Museo della scienza e della tecnologia di Milano, ma manca la conferma.

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