Salute

Rinnovo contratto personale non medico, Cgil Monza e Brianza: “Sciopero il 16 settembre”

Il passo indietro delle associazioni datoriali, che avevano concordato una pre-intesa con i sindacati, ha riacceso lo stato di agitazione. Oltre mille i dipendenti del comparto nel nostro territorio.

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Il traguardo sembrava lì, a pochi passi. Ma improvvisamente gli ultimi metri di una corsa lunga ben 14 anni si stanno rivelando pesantissimi. E, così, il rinnovo del contratto del personale non medico delle strutture sanitarie associate ad Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari), nonostante la pre-intesa sottoscritta il 10 giugno dalle delegazioni trattanti datoriali e sindacali (Cgil, Cisl e Uil), non è ancora arrivato.

Non sono bastati, infatti, 3 anni di trattative serrate e 14 anni di assenza di rinnovo contrattuale. E nemmeno l’impegno delle parti negoziali, concordato lo scorso giugno, di sottoscrivere un accordo definitivo entro il 30 luglio di quest’anno.

LO SCIOPERO

“Le associazioni datoriali, Aiop e Aris, si sono tirate indietro rispetto alla pre-intesa perché vogliono maggiori garanzie da parte del Ministero della Salute e delle Regioni per la copertura della metà dei costi previsti dal rinnovo del contratto del personale non medico delle strutture sanitarie private e che il restante 50 % venga destinato al Welfare aziendale con un  ulteriore risparmio da parte dei datori di lavoro” afferma la Segretaria generale della Funzione Pubblica della Cgil di Monza e Brianza, Tania Goldonetto (nella foto in alto). Che annuncia, a seguito del fallimento del tentativo obbligatorio di conciliazione tra le parti, la proclamazione di uno sciopero generale della sanità privata il prossimo 16 settembre.

“I lavoratori di questo comparto, oltre mille solo a Monza e Brianza tra la clinica Zucchi, il Policlinico, Maugeri, Multimedica e alcune Rsa, sono molto arrabbiati per l’ennesimo mancato rinnovo del contratto dopo 14 anni di scioperi, mobilitazioni ed iniziative – spiega Goldonetto – sono stati parte attiva, così come i dipendenti del pubblico, nei momenti più difficili dell’emergenza Covid”.

“Ora si ritrovano ad essere considerati eroi, ma senza il nuovo contratto e senza alcuna premialità – continua – mentre, infatti, la Regione Lombardia ha riconosciuto ai dipendenti pubblici della sanità dai 100 ai 1200 euro a seconda dei casi, nel privato solo la clinica Zucchi ha deciso di premiare il proprio personale duramente impegnato contro il Covid”.

Ci sono, insomma, tutti gli elementi per rendere il clima ancora più rovente nella sanità privata. “E’ ormai necessario armonizzare il contratto della sanità pubblica e di quella privata sul fronte del salario e dei diritti delle lavoratrici e delle lavoratrici” sostiene la Segretaria generale della Funzione Pubblica della Cgil di Monza e Brianza.

“Per questo il 16 settembre, garantendo il personale per i servizi minimi essenziali, ci faremo nuovamente sentire o con una manifestazione unica a Milano oppure con iniziative sparse anche sul nostro territorio, di fronte alle principali strutture sanitarie associate ad Aiop e Aris – continua – lo sciopero arriva dopo una serie di assemblee sindacali di due ore svolte durante il mese di agosto, ne abbiamo in programma altre anche nella settimana precedente il 16 settembre”.

LA PRE-INTESA

Il documento sottoscritto lo scorso 10 giugno dalle associazioni datoriali e da Cgil, Cisl e Uil era stato accolto con molta soddisfazione dai sindacati. Il rinnovo del contratto nazionale, infatti, secondo i rappresentanti dei lavoratori, avrebbe garantito più lavoro, più contrattazione, più salario e diritti.

Tra i punti salienti della pre-intesa spiccavano la parificazione del tabellare pubblico/privato con incrementi medi pari a 154 euro mensili, mille euro di una tantum, l’introduzione delle ferie solidali per i lavoratori in situazioni di difficoltà personale. C’erano anche conquiste importanti come le 11 ore di riposo consecutive senza deroghe e un articolo specifico che affronta il contrasto alle aggressioni al personale. Oltre alla clausola di stabilizzazione per i lavoratori a tempo determinato per contrastare il lavoro precario.

Ora, invece, il tavolo della trattativa sembra essere saltato. O almeno fortemente compromesso. “Abbiamo chiesto un incontro a Regione Lombardia che non ce lo ha ancora concesso, ma ha promesso di farsi parte attiva in questa vicenda – spiega Goldonetto – un contratto non rinnovato da 14 anni è un’eternità sia per la parte economica che giuridica. L’atteggiamento di Aiop e Aris è ipocrita ed ostruzionistico, al personale non medico della sanità privata non bastano più le pacche sulle spalle”.

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