Ambiente

Report “Mal’aria”. Monza da “codice rosso”: voto 1 nella pagella Legambiente

I dati raccontano una situazione critica che portano a un giudizio negativo per la città. 

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Lombardia stretta nella morsa nera del mal d’aria. Legambiente è perentoria: si soffocata dallo smog. Il report Mal’Aria edizione speciale conferma la cattiva qualità dell’aria in Lombardia e mostra ancora una volta come l’inquinamento atmosferico rimanga un tema centrale per la regione.

L’associazione ha stilato una “pagella” sulla qualità dell’aria di 97 città italiane sulla base degli ultimi 5 anni – dal 2014 al 2018 – confrontando le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10, Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2) con i rispettivi limiti medi annui suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Monza è da codice rosso: voto 1. I dati raccontano una situazione critica che portano a un giudizio negativo per la città. Nemmeno i mesi estivi, meno colpiti dalle concentrazioni delle polveri, hanno mostrato segnali positivi.

Fanalini di coda sono Milano e Como – voto 0 – che nei cinque anni considerati non hanno mai rispettato nemmeno per uno solo dei parametri il limite di tutela della salute previsto dall’OMS.  Voti negativi anche per Bergamo voto 2; Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Pavia e Varese voto 3; Lecco e Sondrio voto 4.

Il report viene presentato alla vigilia del 1 ottobre, data in cui prenderanno il via le misure e le limitazioni antismog previste dall’“Accordo di bacino padano” per cercare di ridurre l’inquinamento atmosferico. Un accordo che però – benché alcune misure vadano nella direzione della riduzione delle emissioni – nel complesso risulta non sufficiente, a partire dal rinvio del blocco dei diesel Euro4.

«Più coraggio: è ciò che ci saremmo aspettati dalla Regione Lombardia che invece ha preferito rimandare all’anno nuovo il blocco alla circolazione dei mezzi più vecchi e inquinanti Euro4 che sarebbe dovuto scattare dal prossimo primo ottobre nelle città sopra i trentamila abitanti» dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. «Come diciamo da sempre, per affrontare davvero l’inquinamento atmosferico servono misure preventive, efficaci, strutturate e durature per evitare soprattutto i picchi di concentrazione di inquinanti destinati a ripetersi nella stagione invernale. Misure che, purtroppo, vengono introdotte con ancora troppa lentezza se non sono addirittura mancanti in Lombardia.»

Il report dedica inoltre un focus alle auto come fonte principale di inquinamento in città e ricorda che le emissioni fuorilegge delle auto diesel continuano a causare un aumento della mortalità, come è emerso anche da un recente studio condotto da un consorzio italiano che comprende consulenti (Arianet, modellistica), medici ed epidemiologi (ISDE Italia, Medici per l’Ambiente) e Legambiente, nonché la piattaforma MobileReporter.

«È indispensabile scoraggiare l’uso indiscriminato dell’automobile privata, incentivando una mobilità urbana sempre più condivisa e sostenibile per tutti. Incrementare notevolmente i chilometri di piste ciclabili e potenziare la sharing mobility sono i primi provvedimenti da adottare» commenta Federico Del Prete, presidente del circolo Legambici. «Per la Regione Lombardia è arrivato il tempo di dimostrare di voler davvero investire nel trasporto collettivo, nell’intermodalità e nella mobilità dolce, in una visione finalmente europea verso città più efficienti a inquinamento ed emissioni zero.»

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