Ambiente

Lesmo, Ex Blaschim: terminate le operazioni di bonifica. Quale il futuro dell’area?

Terminate le operazioni di bonifica nell'area dell'ex azienda chimica Blaschim a Lesmo. A breve verrà convocata una conferenza dei servizi per capire le intenzioni della proprietà rispetto al futuro della zona.

Via Risorgimento-Lesmo-strada-pericolosa-ingresso principale- exBlashim-mb

Sono terminate da poche settimane le operazioni di bonifica dell’area dell’ ex azienda chimica Blaschim di via Risorgimento a Peregallo, frazione di Lesmo.  A fine luglio erano state effettuate nuove analisi sul terreno, dopo che quelle realizzate precedentemente avevano mostrato la presenza di alcune sostanze non a norma. Da qui la necessità di un ampliamento degli scavi che aveva costretto la proprietà a richiedere l’ennesima proroga. Le nuove analisi invece hanno dato un esito positivo, che ora dovrà essere confermato anche da Arpa e Ats; entro fine anno quindi dovrebbe essere rilasciato anche il certificato di avvenuta bonifica. Un’operazione della quale si parla da decenni e che finalmente vede la luce in fondo al tunnel.

Una conferenza dei servizi

“Entro fine mese il Comune di Lesmo convocherà una conferenza dei servizi – ha spiegato l’assessore Giuseppe Adamino – si svolgerà probabilmente in videoconferenza e servirà per fare il punto della situazione e capire se i risultati delle analisi sono effettivamente positivi, in modo tale che si possano considerare concluse le operazioni di bonifica di questa vicenda che si è trascinata per così tanto tempo. Subito dopo si tratterà di capire quali sono le intenzioni della proprietà”.

Quale futuro?

Terminata la bonifica infatti si apre un altro grande interrogativo: quale sarà il futuro dell’area? Il piano di recupero che era stato presentato scade infatti a marzo 2021. Un progetto che prevedeva la realizzazione di un comparto residenziale di oltre 50 mila metri cubi, la realizzazione di un parcheggio e di una strada interna, una sorta di ciclopedonale. Un piano ideato ormai 10 anni fa e che, alla luce anche della situazione odierna, potrebbe non essere più considerato realizzabile.

La vicenda

Una vicenda quella legata all’ex Blaschim che si trascina ormai da tantissimo tempo. Nel 1992 l’azienda chimica ha lasciato un’area di circa 30 mila metri quadrati. Definita più volte una bomba ecologica le operazioni di bonifica erano state imposte alla proprietà dal comune di Lesmo, Provincia, Arpa, Ats e Parco Valle Lambro. Nel 2015 erano stati abbattuti i capannoni; tre anni dopo, nel 2018, era iniziata la fase più delicata con la bonifica che ha interessato le falde, con l’acqua ancora oggi pompata attraverso filtri carboni attivi  e la rimozione del terreno inquinato.

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