Attualità

Brianza: sequestrato un impianto di trattamento rifiuti potenzialmente pericoloso

Denunciata anche una 58enne, poiché ritenuta responsabile di “attività di gestione dei rifiuti non autorizzata” e “violazione delle autorizzazioni in materia ambientale”.

Sequestro impianto rifiuti

Dopo il sequestro, negli scorsi mesi, di una dozzina di capannoni industriali adibiti a discariche abusive stipati con oltre 15.000 tonnellate di rifiuti, in prevalenza plastici, nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno degli incendi di rifiuti i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Milano, hanno individuato un impianto di trattamento rifiuti potenzialmente pericoloso in provincia di Monza, che è stato sottoposto a meticoloso controllo con il supporto dei militari della Compagnia Carabinieri di Desio.

Sequestro dell’impianto e di 600 tonnellate di rifiuti

Nel corso delle verifiche e dalla visione della documentazione è emerso che tale azienda, seppur autorizzata al trattamento dei rifiuti, stava operando in violazione delle prescrizioni e difformità delle relative concessioni ambientali. Pertanto, a esito degli accertamenti, i Carabinieri del N.O.E. di Milano hanno sequestrato l’intero impianto, ove erano accantonati circa 600 tonnellate di rifiuti costituiti principalmente da imballaggi misti, materiali inerti, carta da macero e rottami ferrosi, unitamente a un autocarro, due rimorchi e 4 mezzi meccanici utilizzati per la movimentazione e lo stoccaggio dei rifiuti, il tutto per un valore complessivo stimato di circa 2000.000,00 Euro.

Denunciata una 58enne

Gli accertamenti svolti hanno permesso poi di risalire anche all’amministratore dell’azienda – una donna 58enne residente in provincia di Milano – che è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria, poiché ritenuta responsabile di “attività di gestione dei rifiuti non autorizzata” e “violazione delle autorizzazioni in materia ambientale”.

Nel contempo, è stato imposto al proprietario di provvedere, entro le prossime settimane, al ripristino dei luoghi e a rimuovere e smaltire i rifiuti eccedenti inviandoli a recupero presso impianti autorizzati.

Nel corso delle attività di controllo i militari del N.O.E. hanno altresì proceduto a contestare anche violazioni penali e amministrative in ordine sia alla normativa antincendio che sulla protezione dai rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti, a causa della mancata richiesta del rilascio della certificazione antincendio, nonché della omessa sottoposizione ai controlli radiometrici del materiale ferroso trattato dall’azienda.

Indagini ancora in corso

Le indagini dei Carabinieri del N.O.E. di Milano sono tuttora in corso, su delega del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Dott. Francesco V.N. DE TOMMASI, non potendosi escludere che tale azienda abbia smaltito significativi quantitativi di rifiuti speciali in eccesso rispetto alle reali capacità di gestione.

 

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