Bellusco, la scuola media “non è sanificata”: 200 ragazzini restano in strada

La scuola accusa il Comune di non aver pulito dopo il referendum. Replica il sindaco: "E' stato fatto tutto, non capiamo la scelta della dirigente"

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“La scuola non è sanificata” e mercoledì mattina sono stati duecento i ragazzini rimasti per strada a Bellusco perché hanno trovato chiuso. Senza preavviso alla scuola media di via Pascoli, che rientra nell’istituto comprensivo di Bellusco e Mezzago, i cancelli non sono stati aperti e solo una nota trasmessa attraverso il registro elettronico verso le 8 di mattina, e pubblicata online sul sito dell’istituto con oggetto “Mancata pulizia degli spazi dopo le consultazioni elettorali”, ha informato le famiglie che il 23 settembre “le attività didattiche non avrebbero avuto luogo”.

La conseguenza immediata è stata una gran confusione, con decine di studenti rimasti in strada senza che i genitori fossero al corrente che i propri figli non erano a scuola e che avrebbero dovuto riportarli a casa. Per accudire i ragazzini che non avevano i genitori disponibili a tornarli a prendere è stata fatta intervenire la Polizia locale, mentre il passaparola tra famiglie che si conoscevano ha permesso di organizzare che qualche mamma presente sul posto tenesse in custodia i gruppetti di studenti in attesa di farli tornare a casa. Ma, sistemati i ragazzi, subito dopo è esplosa la polemica.

La mancata apertura della scuola è stata decisa dalla dirigente scolastica Laura Sisca “a causa della mancata pulizia e disinfezione dei locali adibiti a seggio elettorale da parte dell’Ente Locale”, si legge nella comunicazione alle famiglie diffusa in mattinata. Viene quindi spiegato che “l’accaduto ha dell’assurdo – prosegue la nota della dirigente – in quanto ieri pomeriggio (22/09/2020) abbiamo effettuato un sopralluogo nel plesso e, constatata la mancata pulizia, abbiamo immediatamente informato l’Amministrazione comunale allegando, a titolo esemplificativo e non esaustivo, le foto dei bagni sporchi e delle mascherine non smaltite. Di fronte alle rassicurazioni ricevute e dato il rapporto fiduciario con l’Amministrazione comunale abbiamo dato per certo che i locali sarebbero stati sanificati”.

Invece “stamattina – prosegue la nota – all’apertura del plesso abbiamo constatato che nulla era cambiato rispetto al giorno precedente. All’ingresso erano presenti scatoloni pieni di materiale vario, i bagni recavano tracce organiche, i pavimenti erano pieni di gocce, le pattumiere erano piene di mascherine sporche (chi ci garantisce che non siano infette?)”. La dirigente Laura Sisca ha quindi concluso che “dinanzi a tale spettacolo non ci rimaneva che scegliere se far entrare gli alunni e il personale esponendo tutti ad evidenti rischi per la salute, oppure interrompere le lezioni. E’ evidente che, anche in questo caso, abbiamo scelto di tutelare la salute di tutti”.

Non ci sta il sindaco di Bellusco, Mauro Colombo, che di fronte alla scelta presa dalla dirigente scolastica è rimasto allibito “perché la sanificazione della scuola è stata fatta, le 6 aule usate come seggi elettorali erano state pulite e sistemate il giorno prima tanto che ci risulta che i professori erano già in classe ad aspettare gli studenti prima che venisse deciso di non aprire la scuola. E dal pomeriggio di martedì c’è la documentazione, trasmessa anche alla dirigente scolastica, dell’impresa che ha eseguito la sanificazione e che certifica l’agibilità della scuola”.

Dal municipio viene spiegato inoltre che il referendum ha usato 6 aule, mentre il resto dell’istituto non è stato interessato dalla consultazione elettorale, e al termine dei lavori di pulizia svolti martedì dall’impresa di sanificazione “è vero che sono stati lasciati alcuni scatoloni e materiali nell’atrio – aggiunge il sindaco Colombo – Ma si tratta di cose marginali e che non compromettevano la sanificazione delle aule, tanto dopo la segnalazione della scuola abbiamo impiegato 15 minuti a portarle via. Se era questo il problema, sarebbe bastata solo un po’ di collaborazione. Invece non capiamo una scelta così radicale della dirigente scolastica che ha creato disagi a tutti”.

Giovedì 24 settembre la scuola riaprirà regolarmente ma se per studenti e famiglie la vicenda termina così, per il Comune e la direzione scolastica invece la questione non si risolverà subito perché dell’accaduto sono stati informati la Prefettura e il ministero dell’Istruzione che dovranno chiarire le responsabilità.

 

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