Politica

Mezzi pubblici, la Lombardia non arretra: “Nostra ordinanza in linea con le altre Regioni”

Regione Lombardia non arretra circa la decisione di far occupare tutti i posti a sedere sui mezzi pubblici. L'ordinanza è stata firmata ed è confermata. 

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“I cittadini hanno bisogno di certezze e non di assistere a liti tra ministri che generano norme contradditorie. Le decisioni assunte dalla Regione Lombardia sono in linea con i risultati dei dati sanitari lombardi delle ultime settimane. E sono in linea con quanto stabilito dalle Regioni confinanti, che ben prima della Lombardia hanno consentito l’aumento della capienza dei mezzi pubblici. Sorprende, quindi, che le forze di Governo contestino la nostra ordinanza ma non abbiano fatto altrettanto, a suo tempo, verso gli analoghi provvedimenti delle altre Regioni del Nord”, spiega l’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi.

Regione Lombardia non arretra circa la decisione di far occupare tutti i posti a sedere sui mezzi pubblici. L’ordinanza è stata firmata ed è confermata.

È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela. Per questo ho firmato un’ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi, aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l’obbligo delle mascherine. Questi sono i due principi essenziali che, assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus” aveva scritto su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Ferma sui suoi passi la Regione: “Le incertezze delle ultime ore segnalano una volta di più – prosegue Terzi -, la mancanza di una regia a livello nazionale in grado di affrontare la complessità dei problemi. Penso al tema della scuola: con le limitazioni al riempimento dei mezzi c’è il serio rischio che gli studenti nemmeno arrivino in classe, dato che non è realisticamente possibile moltiplicare il numero di autobus o treni da impiegare per il trasporto scolastico. L’ordinanza di Regione Lombardia va nella direzione di dare risposte anche da questo punto di vista: restiamo aperti al dialogo e alla volontà di trovare soluzioni condivise, ma non accettiamo attacchi strumentali e sconclusionati”.

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