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Area ex Scotti, la petizione contro i “casermoni” arriva a 3000 firme. E ora?

Lo stop è arrivato dopo il rinvio della conferenza di verifica. Pochi giorni prima era stato presentato lo studio di impatto paesaggistico che "abbassava" i palazzi da 10 a 8 piani.

ex scotti progetto 3

Verranno consegnate al Sindaco Allevi e all’Assessore Sassoli, le quasi 3000 firme raccolte contro i “casermoni” di Viale Cesare Battisti, frutto delle petizioni lanciate dai residenti dell’Area ex Scotti a Monza. Una raccolta firme, la loro, partita dal basso ed esplosa rapidamente, che ha portato a galla le preoccupazioni dei cittadini monzesi relativamente alle modifiche al progetto di riqualificazione urbana dell’area dell’ex Feltrificio Scotti.

Stop alla raccolta firme: una prima vittoria già dopo il rinvio della conferenza di verifica

Dopo il rinvio della conferenza di verifica che era prevista per lo scorso 28 luglio, il Comitato Residenti ha deciso di sospendere la raccolta firme (cartacea e sulla piattaforma change.org), in cui si chiedeva “la revisione completa del progetto, una drastica riduzione delle volumetrie, soprattutto delle altezze dei palazzi fino ad un massimo di 3 piani.”  L’annuncio del rinvio, a seguito della presentazione della “proposta di modifica della volumetria dei corpi di fabbrica di progetto” a cura degli operatori privati proponenti, era stato accolto dai promotori della petizione con entusiasmo.

«Riteniamo questa una vittoria, sia pur parziale, ottenuta grazie all’impegno di tantissimi monzesi che si sono mobilitati – avevano dichiarato i residenti in una nota. – Prendiamo atto che ci saranno delle modifiche e che è stata recepita la preoccupazione dei monzesi e facciamo notare che non è solo con l’abbassamento dei piani che si risolvono le criticità già individuate dal comitato. Ci riserviamo di proseguire la battaglia dopo aver visionato il nuovo concept».

Le modiche del progetto 

E una nuova proposta è arrivata, con alcune modifiche figlie anche della protesta dei residenti. Sul piatto le nuove volumetrie, raccontate nel dettaglio nello studio di impatto paesaggistico pubblicato lo scorso 16 luglio.

Si è scelto di avere delle altezze differenti in ottemperanza al limite dei 100 mt del vincolo di tutela paesaggistica – si legge nello studio. – I corpi di fabbrica più alti sono arretrati da viale Cesare Battisti al di là del vincolo ottenendo l’effetto di “svuotamento”, privilegiando così il conseguente aumento di Superficie Filtrante, e di spazio aperto per il grande giardino centrale, che si presenta come punto focale dell’impianto architettonico. Le nuove volumetrie sono costituite da cinque nuovi edifici residenziali a torre di volumetria e altezza variabile riferita alla quota zero sullo spiccato del marciapiede di Via Scarlatti”.

Nel dettaglio, la proposta è di realizzare cinque edifici ad altezza variabile, da un minimo di 3 piani fino ad un massimo di 8, due piani in meno, quindi, rispetto ai 10 della precedente modifica. L’altezza massima calcolata è di 26,35 metri. Tutti gli edifici saranno collegati tra loro al piano seminterrato, attraverso un percorso continuo vetrato che da un lato si affaccia verso il giardino centrale e dall’altro consente di raggiungere tutti i singoli ingressi condominiali.

“Il progetto – continua lo studio – verrà realizzato dialogando con i caratteri costruttivi dell’esistente. La coerenza del progetto in relazione all’ingombro visivo e al non occultamento di visuali rilevanti è dimostrata dai foto inserimenti realizzati.
La realizzazione coincide armoniosamente con l’esistente e non andrà ad alterare in alcun modo la percezione visiva della Villa Reale”.

Area ex Scotti: da parte del Comitato restano perplessità

Nonostante le modifiche, per la coordinatrice del Comitato Residenti, Antonella Gaddi, non tutti i nodi sono stati sciolti.

«Il decantato verde – commenta la Gaddi con un post su Facebook – sarà per il 90% ad uso esclusivo delle residenze, mentre quello pubblico rimane in quantità pari a poche aiuole. Evidenziamo anche, tanto per dare rilievo ai fatti, che su 10.095 mq di superficie privata, ne vengono proposti “ben” 1.030 di quella pubblica. Questi sono i fatti che possono essere letti da chiunque si voglia prendere 5 minuti per guardare questi stralci di progetto. Sono primissime e semplicissime osservazioni, non troppo tecniche, ma “di pancia”».

E il comitato prosegue: «Abbiamo preparato una serie di osservazioni, nelle quali si evidenziano criticità di varia natura (paesistica, ambientale, geologica, acustica, viabilistica, etc) sul progetto in questione, osservazioni che saranno integrate e rielaborate, alla luce della nuova variante di progetto e saranno presentate entro il termine che sarà pubblicato sul sito del Comune, in previsione della nuova conferenza di verifica».

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