Cultura

“L’ultima Luna d’estate”, ci sarà! Il festival culturale della Brianza ha trovato il suo “vaccino”

Non si arrende al Covid, il festival del teatro e della cultura più famoso della Brianza torna a riempire - in sicurezza - ville e giardini

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In uno dei periodi indubbiamente più difficili per il mondo della cultura, la kermesse popolare “L’ultima luna d’estate” non si è arresa ed è riuscita, anche quest’anno, a garantire la sua presenza tra le ville e i parchi più belli della Brianza ancora una volta, dal 27 agosto al 6 settembre. “Un’edizione tutt’altro che scontata – sottolinea Marta Comi, presidente del Consorzio Brianteo Villa Greppi – perché in questo Paese non è facile fare cultura, e quest’anno è stato ancor più difficile. Nei mesi di lockdown il Consorzio Brianteo Villa Greppi ha trasferito tutta la programmazione culturale sulle piattaforme on line,per garantire la propria offerta attraverso le dirette e le registrazioni degli appuntamenti in programma. L’estate ci ha permesso di tornare a partecipare di persona e siamo orgogliosi di farlo grazie ai migliori festival che per storia e per qualità possiamo portare al pubblico. L’Ultima Luna d’Estate 2020 ci permetterà di rincontrarci a teatro, nuovamente uniti dal potere dell’arte.

La cultura come cura: “è essenziale, come altri servizi”

Una cura fatta d’arte, cultura, bellezza per il nostro corpo sociale, per prevenire i mali dell’anima: è questo il “vaccino” proposto nella 23esima edizione de “L’ultima luna d’estate”, festival del teatro popolare di ricerca, per la direzione artistica di Luca Radaelli, anche quest’anno nelle cascine, nei parchi e nelle ville del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, nelle province di Lecco e di Monza e Brianza.

Oltre venti spettacoli – da giovedì 27 agosto a domenica 6 settembre – per concludere l’estate con eventi all’aperto e in sicurezza: incontri, teatro per i più piccini, musica e passeggiate culturali negli splendidi luoghi della Brianza più nascosta.

“Il periodo di quarantena alle nostre spalle è ancora un fardello da portare. Quando poi il virus ha cominciato a essere meno “cattivo” e si è cominciato a parlare di “fase 2” il dibattito sembrava contemplare solo due corni del dilemma: salute VS economia. È importante non ammalarsi, si diceva, ma è altrettanto importante non morire di fame. Queste due opzioni sembravano esaurire le discussioni politiche e giornalistiche – commenta Luca Redaelli, direttore artistico Teatro Invito e Festival L’Ultima Luna d’Estate – Invece eccoci qua! A riproporre cultura, bellezza e arte grazie all’impegno del Consorzio Brianteo Villa Greppi e tutti gli amministratori comunali che hanno voluto fortemente partecipare a quest’edizione.  Perché restiamo testardamente convinti del fatto che “essenziali” non siano solo i supermercati, le industrie, le farmacie. Pensiamo che un uomo in perfetta salute e con il portafogli pieno possa essere comunque insoddisfatto; pensiamo che, se le malattie del corpo vanno certamente curate, combattute, prevenute, esistono però mali più oscuri, meno visibili, che si insinuano tra le pieghe delle comunità e si annidano nel cuore degli uomini”.

Da queste riflessioni è nato il titolo di questa nuova edizione della kermesse che, solitamente, prendeva spunto da grandi opere letterarie. Quest’anno invece, per la primissima volta, il titolo del festival è stato scelto e inventato dagli organizzatori: “L’arte è il vaccino dell’anima”.

“Questa è una brutta epidemia, e la nostra Regione è stata uno dei luoghi più colpiti al mondo. Siamo stati costretti a pensare ai corpi degli altri come minacce, contravvenendo a ciò su cui il teatro si fonda: la compresenza di corpi in uno spazio per condividere un’esperienza – spiega il Direttore artistico –  Le nostre abitudini sono bruscamente cambiate, dovremo stare seduti in platea distanziati, dovremo ancora mascherarci e disinfettarci ma torneremo a condividere pensieri ed emozioni. Tutti ci auguriamo che si trovi presto un vaccino: noi proponiamo una cura fatta d’arte, cultura, bellezza per il nostro corpo sociale, per prevenire i mali dell’anima

Il programma

Tra gli ospiti della kermesse ci saranno quest’anno Giulio Casale con un omaggio al Giorgio Gaber più caustico e sferzante, Roberto Latini con la poetica dolcezza del Cantico dei Cantici, Il giardino delle Ore con un lavoro su Piero Ciampi e sulla figura dell’artista e ancora Laura Curino e Renato Sarti con una riflessione sulla strage di Piazza Fontana, Lorenzo Baglioni e la sua visione del mondo della scuola.

Torna dopo il successo della prima edizione nel 2019 la sezione Luna Crescente: spazio dedicato alle compagnie under30 per mostrare nell’ambito del festival un saggio del loro lavoro ed entrare poi nel cartellone dell’Ultima Luna d’Estate 2021, secondo il gradimento del pubblico. Un’occasione unica per scoprire nuovi talenti e comprendere la direzione che sta prendendo lo spettacolo dal vivo.

Ideato e organizzato da Teatro Invito, in collaborazione con il Consorzio Brianteo Villa Greppi, il festival è realizzato con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Lombardia, dei Comuni di Bulciago, Carnate, Casatenovo, Lomagna, Missaglia, Montevecchia, Osnago, Sirtori, Sirone, Usmate Velate, Unione dei comuni Lombarda della Valletta, Viganò, il Parco di Montevecchia e del Curone. Sponsor storico del Festival è Acel Energie.

Il festival si aprirà giovedì 27 agosto alle ore 18.30 a Osnago, in Piazza della Pace, con la consueta inaugurazione con letture a cura di Teatro Invito cui seguirà alle ore 21 lo spettacolo cult nato alla fine degli anni settanta dal titolo Polli d’allevamento, a firma di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, riportato in scena da Giulio Casale – autore di prosa cantata, grande conoscitore di Gaber. Un amore che, attraverso il cosiddetto teatro-canzone, ha consentito a Casale d’indagare e sperimentare sintesi innovative e originali che, mescolando senza posa e senza schemi monologo e canzone, sono oggi in grado d’interrogare le nostre coscienze e le nostre sensibilità estetiche, fungendo da stimolo a curiosità e conoscenza.

Nel Monastero di Missaglia venerdì 28 agosto la scena sarà tutta per il giovane Alessandro Sesti, vincitore nel 2019 della prima edizione Luna crescente, ribalta che il festival dedica alle compagnie under30. Il pubblico potrà assistere al suo Ionica, spettacolo realizzato dopo aver vissuto sotto scorta con Andrea Dominijanni, testimone di giustizia che vive a Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, in Calabria.

Dal racconto di Dario Oggiano Doralinda e la Musa Ovina, Florian Metateatro sabato 29 alle ore 16.30 a Fattoria Lanfranconi di Sirtori debutta con la storia di una tessitrice coraggiosa che tra le montagne incontaminate della Majella e del Gran Sasso vivrà una grande avventura per riportare la speranza nel suo paese che si sta spopolando (spettacolo adatto dai 5 anni). Il weekend continua alle ore 21 a Cascina Butto di Montevecchia con Paolo dei Lupi, liberamente ispirato alla vita di Paolo Barrasso, biologo e poeta che studiò i lupi nella natura selvaggia degli Appennini, scritto e interpretato da Francesca Camilla D’Amico con la regia di Roberto Anglisani.

Domenica 30 agosto a Osnago alle ore 11 Campirago Residenza presenta il suo Alberi Maestri Kids,  performance itinerante ed esperienziale alla scoperta del mondo degli alberi e delle piante, principio e metafora della vita stessa.  Alle ore 17 e alle ore 19 nel Parco Verde di Lomagna il Teatro degli Acerbi presenta Il Testamento dell’Ortolano con Massimo Barbero, da un testo originale, poetico e meraviglioso, di Antonio Catalano –  adattamento e regia di Patrizia Camatel – una parabola contemporanea che ci parla di amore per la terra e di vicende sospese tra ricordi personali e mondi immaginifici.  Alle ore 21 nei giardini di Villa Facchi di Casatenovo il Giardino delle Ore presenta Piero l’Italianò, spettacolo dedicato a Piero Ciampi, di e con Simone Severgnini e le musiche dal vivo di Tommaso Severgnini e Dimitri Pugliese, spietata riflessione sul ruolo dell’artista e sul suo tormento, affresco surreale che ci parla di Piero Ciampi, una delle figure più folli e controverse del panorama del cantautorato italiano, poeta in musica di una Livorno e di un’Italia in cui era riconosciuto e discusso il ruolo dell’artista.

Lunedì 31 agosto a Monticello Brianza si terrà il nuovo contest di Luna crescente: questa seconda edizione vedrà esibirsi nell’incantevole cornice di Villa Greppi tre giovani e promettenti artisti con un estratto del proprio lavoro. La scena sarà quest’anno per la Compagnia Crack24 con Monologo di donna con salsiccia di e con Giulia Cerruti, delirio tragicomico che parte dal nulla, come tutti i pensieri catastrofici che balenano all’improvviso e senza motivo; Anomalia Teatro mette in scena Antigone – monologo per donna sola, di e con Debora Benincasa, un mix tra film d’azione e soap opera, spettacolo vincitore del Premio Mauro Rostagno alla drammaturgia e selezionato dall’Italian Theatre Festival di New York, mentre Francesco Garuti presenta il suo Nelly. Qualcuno d’Emilia, narrazione dal linguaggio vivo, intenso e poetico ambientata durante la Seconda guerra mondiale in una famiglia di sorelle partigiane e filtrata dallo sguardo della tredicenne Nelly.

Giorgio Scaramuzzino presenta il 1° settembre alle ore 18.30 all’Oasi WWF Galbusera Bianca de La Valletta Brianza la lettura poetica Non danzo più sotto la pioggia, dall’omonima raccolta di poesie di Luca Radaelli, mentre alle ore 21 a Viganò il pubblico potrà assistere a Il sogno di un uomo ridicolo (produzione Teatro Outoff) di Fëdor Dostoevskij, traduzione e drammaturgia di Fausto Malcovati e Mario Sala con la regia di Lorenzo Loris: storia di un uomo qualunque che sa di non essere considerato come vorrebbe e di essere costantemente deriso per ciò che pensa e dice, ma la sua utopia non è mai ridicola.

Il 2 settembre nell’area antistante il museo Etnografico di Bulgiago Teatro dell’Ortica debutta con lo spettacolo Cognome e nome Pertini Sandro di e con Mirco Bonomi e Antonio Carletti, per raccontare di un uomo andando oltre la retorica del presidente partigiano, indagando il suo rapporto spesso contraddittorio con Stella, il suo paese di origine sulle alture di Savona, i contatti con Gramsci durante la prima guerra mondiale e ancora il suo lavoro come direttore della testata genovese Il Lavoro.

A Galbusera Nera il 3 settembre Teatro Invito presenta Le mele di Kafka con Andrea Vitali, nella serata Luca Radaelli leggerà alcuni brani tratti da romanzi dell’autore bellanese mentre lo scrittore si farà narratore di aneddoti gustosi che stanno dietro le sue invenzioni letterarie. Spesso il protagonista di queste storie è il cibo, semplice e popolare, profondamente legato alle radici lombarde e lacustri di Vitali.

Un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito è il Cantico dei Cantici  (in scena il 3 settembre alle ore 21 nel Chiostro di San Giovanni) nell’adattamento e regia di Roberto Latini, musiche e suoni di Gianluca Misiti, vincitore del Premio Ubu 2017 come Miglior progetto sonoro. Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti e misteriosi testi biblici.

Il 4 settembre alle ore 21 a Sirone Lorenzo Baglioni, cantante, attore e autore fiorentino reso celebre dal web presenta il suo Bella, prof!, spettacolo che vuole raccontare con ironia il mondo della scuola e della didattica, tra congiuntivi e polinomi da scomporre, tra ossidoriduzioni e leggi di Keplero, costruito con i brani del progetto omonimo, presentato al Festival di Sanremo e di grandissima popolarità tra gli adolescenti.

Il 5 settembre alle ore 16.30 nel Monastero di Missaglia Teatro Invito presenta Pollicino Pop, testo e regia di Luca Radaelli con Giusi Vassena, Davide Scaccianoce e Gabriele Vollaro, spettacolo che mescola le paure suscitate dalla celebre fiaba con una messinscena all’insegna dell’ironia e della musicalità;  alle ore 18.30 a Villa Banfi di Carnate debutta Gli abitanti di Arlecchinia, favole didattiche sull’arte dell’attore, di e con Claudia Contin Arlecchino,  musiche di Luca Fantinutti, viaggio tra i segreti del lavoro d’attore e insieme una ricognizione tra i “disegni” dei corpi delle principali maschere della Commedia dell’Arte.

Alle 21 a Villa Borgia di Usmate Cada die Teatro debutta con Pesticidio, di Pierpaolo Piludu e Andrea Serra, con la regia di Alessandro Mascia: storia di Bachisio, un anziano e semplice contadino, fortemente legato alla sua terra e del comitato nato per difendere altri contadini, vittime come lui, di “Bentulare”, una grande impresa che sta acquistando enormi appezzamenti di terreni in tutta la Sardegna per coltivarli in maniera intensiva.

Il festival si conclude domenica 6 settembre con un doppio appuntamento: alle ore 16.30 a La Valletta Walter Broggini presenta Pirù e il cavaliere di Mezzotacco, spettacolo di teatro classico dei burattini, il primo in cui compare il personaggio Pirù, creato da Walter Broggini e ispirato a quelli delle più importanti maschere della tradizione burattinesca.

Alle ore 21 a Villa Besana di Sirtori il festival si chiude con Il Rumore del silenzio, produzione del Teatro della Cooperativa, testo e regia di Renato Sarti, in scena con Laura Curino (illustrazioni di Ugo Pierri e di Giulio Peranzoni) una necessaria riflessione a cinquant’anni dalla bomba di Piazza Fontana che attraverso le voci dei familiari delle vittime e di Licia Pinelli cerca di ricostruire e restituire il senso di quanto accaduto.

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