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Atletica, Campionati italiani: per la Brianza brilla la stella di Lambrughi nei 400 ostacoli

A Padova il 28enne, ex dell'Atletica Vedano, ha dominato la gara. Tra i portacolori del nostro territorio medaglie anche per Aquaro (800 metri), Perini (110 ostacoli), Aceti (400 metri) e Olivieri (400 ostacoli).

Mario-Lambrughi-Simone-Vimercati (Copia)

Aveva dalla sua i favori del pronostico, ma si sa che le aspettative giocano spesso delle brutte sorprese. E questo vale nello sport come nella vita. Ecco perché per Mario Lambrughi, monzese doc, non è stato comunque facile laurearsi per la prima volta Campione italiano assoluto nei 400 ostacoli a Padova.

Il 28enne, tesserato fino al 2016 con l’Atletica Vedano ed ora con la maglia dell’Atletica Riccardi, ha puntato dritto alla vittoria nella massima rassegna dell’atletica tricolore. Nella finale, a cui si era qualificato con il miglior tempo, un tranquillo, per lui, 51.98, non ha avuto praticamente rivali. Il suo vero obiettivo, con il primo degli avversari, Eusebio Haliti (Esercito), arrivato un secondo e mezzo dietro di lui, era riuscire a realizzare il miglior tempo stagionale. Mario, però, lo ha mancato per pochissimo.

Sulla pista dello Stadio Colbachini di Padova, infatti, l’ostacolista e velocista monzese ha chiuso in 49.84, un solo centesimo in meno di quel 49.83 che è riuscito a correre in questo 2020 così particolarmente influenzato dal Covid-19. La faccia di Lambrughi subito dopo aver tagliato il traguardo sembra tradire un po’ di delusione più che la gioia di essere diventato campione italiano dei 400 ostacoli.

Mario, che ha un personale di 48.99, realizzato a Rieti due anni fa, quarto tempo italiano all-time, avrà sicuramente occasione di rifarsi. D’altro canto la sua carriera fino ad ora è stata piena di ottimi risultati e qualche occasione mancata. Basti pensare che il 2016, quando ha esordito in maglia azzurra agli Europei di Amsterdam, è stato anche l’anno in cui ha corso il minimo per partecipare alle Olimpiadi di Rio con soli due giorni di ritardo rispetto alla chiusura dei termini. E nel 2018, anno del suo primato personale, ha dovuto all’ultimo momento rinunciare agli Europei di Berlino per un infortunio.

LE MEDAGLIE DELLA BRIANZA

Per Monza e la Brianza, i tre giorni dei Campionati italiani di Padova, dove si è rivisto anche un po’ di pubblico sulle tribune dopo i mesi di completo black-out per la pandemia da Covid, non sono stati solo all’insegna di Lambrughi. Filippo Tortu, cresciuto a Costa Lambro, una frazione di Carate Brianza, primatista italiano nei 100 metri con 9.99, ha rinunciato alla finale e alla sfida con Marcell Jacobs, per un fastidio muscolare. Altre medaglie, comunque, hanno arricchito il palmares di chi corre e si allena tutti i giorni sulle piste del nostro territorio (qui i risultati completi).

Come Gabriele Aquaro (nella foto in alto), il 23enne mezzofondista del Team-A Lombardia, che arrivava in Veneto in grande stato di forma. Nella sua gara, gli 800 metri, infatti, ha prima migliorato il suo personale con 1:47.50 l’11 luglio ad Ancona, poi il 17 agosto nel Meeting di Lignano Sabbiadoro è sceso fino ad 1:47.32.

A Padova Gabriele si mette subito in mostra anche nelle batterie. E’ suo il miglior tempo, 1.48.81, di accesso alla finale. Restano molto più indietro i due rivali più pericolosi, Simone Barontini (Fiamme Azzurre), campione italiano in carica sugli 800 metri ed autore del miglior tempo quest’anno sulla distanza e Stefano Migliorati (San Rocchino) capace di 1:46.82 nella stagione passata.

In finale, però, le cose cambiano. E per Gabriele arriva un bronzo, con il tempo di 1:48.60, a pochi centesimi dall’argento di Migliorati. Barontini, staccato in testa, si conferma campione italiano. “Dopo una batteria corsa e vinta con molta personalità e sicurezza – spiega Agostino Rossi (a sinistra nella foto in alto), allenatore di Aquaro e presidente del Team-A Lombardia – la finale è stata condotta da Gabriele, fino a 50 metri dal traguardo, per cercare di passare Barontini, che però ha reagito all’ultimo attacco di Gabriele, poi finito terzo a soli 6 centesimi dal secondo posto”.

“Un bronzo con un po’ di amaro in bocca, ma che conferma Gabriele nell’elitè del mezzofondo azzurro in una finale con ben 4 atleti sotto 1:49 – continua Rossi – il prossimo impegno stagionale per Gabriele sarà il Meeting della Quercia di Rovereto il prossimo 8 settembre, un’occasione per fare un’esperienza importante e provare a migliorare il personale”.

Al Meeting di Rovereto ci sarà anche Lorenzo Perini (nella foto in alto con la Olivieri), che a Padova ha conquistato il titolo nei 110 ostacoli. Il portacolori dell’Aeronautica militare, allenato a Monza da Giorgio Ripamonti, si è imposto con un ottimo 13.53, staccando nettamente il suo eterno rivale di specialità, Hassane Fofana. “E’ un risultato che arriva in una stagione in crescendo con miglioramenti nell’ultimo mese – afferma Ripamonti – una finale quasi perfetta, molto pulita, in cui ha tirato fuori molto della sua esperienza, per uno dei suoi migliori tempi di sempre”.

Se Lorenzo, da anni nel giro della Nazionale, guarda avanti verso il Golden Gala di Roma del 17 settembre e le sperabili Olimpiadi di Tokyo dell’anno prossimo e può festeggiare anche l’oro della sua compagna, Luminosa Bogliolo, dominatrice nei 100 ostacoli, c’è un’altra atleta, monzese d’adozione, che torna dai Campionati italiani con una medaglia al collo.

Si tratta di Linda Olivieri. Nei 400 ostacoli, la 22enne di Novara, studentessa di Architettura al Politecnico di Milano, tesserata per le Fiamme Oro Padova e per l’Atletica Monza, infatti, si è aggiudicata il bronzo (57.60 il suo tempo). Il sogno di un risultato più prestigioso è sfumato sul rettilineo finale dove Linda ha prima perso il duello con la più quotata Ayomide Folorunso, campionessa italiana in carica dei 400 ostacoli e poi, sul filo dei centesimi, ha subito il ritorno di Eleonora Marchiando.

“Per Linda è stata una stagione non al meglio, probabilmente, come la sua compagna di allenamento Rebecca Sartori, ha patito il lockdown” sostiene il loro tecnico, Giorgio Ripamonti, che nella sua scuderia ha anche Linda Guizzetti, terza a Padova nei 100 ostacoli”.

“Con Linda abbiamo voluto sperimentare delle cose e, comunque, è una stagione chiusa in crescendo con il miglior suo tempo dell’anno – continua – la sua stagione agonistica finisce qui, così ci prepareremo per tempo per l’anno prossimo”.

Non torna con una medaglia d’oro dai Campionati italiani assoluti nemmeno Vladimir Aceti. Il 21enne di origini russe, tesserato per le Fiamme Gialle e amico di Tortu, con cui si è allenato tante volte sulla pista di Giussano dell’Atletica Vis Nova, porta a casa comunque un ottimo secondo posto nei 400 metri. Per Aceti, 46.49 al traguardo, troppo forte il finale imposto da Edoardo Scotti, campione europeo under 20, capace di chiudere in 45.77.

GLI ALTRI

A Padova non aspiravano a salire sul podio, ma sicuramente hanno fatto esperienza Laura Pirovano, 19enne cresciuta nell’Atletica Monza ed ora in forza alla Pro Sesto, eliminata nel salto con l’asta con tre errori a 3,50 metri e Alice Narciso, mezzofondista allenata a Monza da Achille Fecchio, non arrivata al traguardo con la staffetta 4×400 metri della Pro Sesto atletica.

Niente finale per Andrea Fassina (Team-A Lombardia) nel disco, obiettivo invece raggiunto da Fabio Vian (Forti e Liberi Monza). Nel lancio del martello, poi, decima piazza per Simona Previtali (Atletica Vedano), mentre Marta Radaelli (Team-A Lombardia) non si è qualificata per la finale. Stessa sorte per la compagna di squadra, Altea Calastri, nel salto in alto.

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