Ambiente

Varedo, rogito avvenuto per l’ex area Snia. Il sindaco: “Daremo nuovo volto alla città”

Dopo anni di attesa Varedo potrà contare sulla riqualificazione dell'area Snia. Al via, nel prossimo futuro, ai lavori di bonifica

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Dopo anni di incertezze, di speranze sfumate, di  bagarre politiche tra opposizione (Pd, M5s) e maggioranza (Lega e Fi) nonché di diversi rimandi, l’ultimo causato dall’emergenza sanitaria, Varedo può ora procede verso la riqualificazione urbana: nel corso della scorsa settimana, tra mercoledì 22 e giovedì 23 luglio,  si è in conclusa la procedura di acquisizione di una parte dell’ex area industriale Snia Viscosa, da parte della MG Sviluppo Srl (la società che intorno alla metà del 2019 si era aggiudicata all’asta le proprietà di  Nilstar, Casananda ed una porzione di Snia).

Visto che tutto è andato a buon fine e il rogito è stato firmato, ora posso con gioia esprimere la mia piena soddisfazione. Finalmente Varedo può iniziare un percorso di riqualificazione, che darà un nuovo volto alla città”. Sono state le parole di Filippo Vergani, il primo cittadino. Lui, il sindaco, fa però un inciso. Spiega che i lavori di riqualifica avverranno nel tempo e che la conditio sine qua non per procedere sarà la bonifica dell’area, compreso lo smantellamento dei rifiuti, 2.500 tonnellate abbandonate all’interno della struttura da oltre 2 anni. Un’opera mastodontica, al termine della quale potranno così iniziare i lavori inerenti alla pianificazione urbanistica che, secondo l’attuale piano regolatore, prevedono un 20% da destinare ad aree residenziali e il restante 80% a zone artigiane – produttive.

IL PUNTO DI VISTA DELL’OPPOSIZIONE

Stefano Zini (Pd) e Stefano Guagnetti (M5S) non sono da meno nell’esprimere la soddisfazione per quanto è avvenuto. Riqualificare la Snia significa dar voce alle tante iniziative e conferenze, che i due esponenti hanno organizzato nel corso di questi anni. C’è un unico “ma” comune ai due capigruppo: “Ho come la netta sensazione – spiega Guagnetti -, che lo studio inerente al progetto di recupero dell’area Snia stia procedendo in modo unilaterale, ossia senza che finora sia stata data all’opposizione la possibilità di discutere le criticità legate al recupero dell’area”. Un’accusa fondata? Non è dato saperlo. Rimane il timore, per l’opposizione, di arrivare alla conclusione dei fatti con un progetto ultimato e per il quale non si potrà lavorare di concerto, secondo le esigenze di tutte le parti.

A preoccupare Guagnetti c’è il progetto sul sottopasso veicolare: “Il rischio – spiega – è quello che verrà demolita una parte di verde nei pressi di viale Bagatti, punto di aggregazione e di sport non solo per i varedesi”. A preoccupare l’esponente M5S è anche il traffico che il sottopasso veicolare causerà a una zona prettamente residenziale, come quella di viale Madonnina.

Dello stesso avviso è Stefano Zini, che rincara la dose: “Rimango perplesso che ad oggi, come ha dichiarato lo stesso Vergani, non ci sia ancora un progetto concreto presentato dall’amministrazione comunale. Inoltre ritengo che si dovrebbe andare oltre i volumi del 20 e dell’80% paventati dal piano regolatore, perché – sottolinea Zini – faccio onestamente fatica a vedere lo sviluppo di un settore produttivo, quando non leggo nulla inerente alla ricerca e allo sviluppo né niente di legato alle infrastrutture e ai servizi, che saranno fondamentali per lo sviluppo futuro del paese. Si parla poi della vasca di laminazione, una fogna a cielo aperto – conclude Zini -, ma non ha senso che se ne parli, senza che prima si vadano a recuperare le sponde e le acque del Seveso“.

Il punto focale di Zini è che, a sua detta “l’area può rappresentare il futuro oppure la morte di Varedo. Tutto dipende da come verrà gestita”. La necessità, che quindi il consigliere del Pd ribadisce, è quella di creare un tavolo di regia, non però in mano ai politici. La sua stoccata è chiara: “Regione Lombardia, in mano alla Lega, per 25 anni non si è mossa, se non dopo l’intervento del Pd sia locale che regionale, avvenuto nel dicembre del 2018.  La regia, pertanto, deve essere affidata al Politecnico di Milano, uno degli Istituti migliori al mondo in grado di fare da ponte tra pubblico e privato”.

LA REPLICA DELLA GIUNTA

A rispondere ci pensa Fabrizio Figini, vicesindaco di Varedo e assessore all’urbanistica e all’Ambiente. “Il punto di vista di Zini – dichiara Figini – è sbagliato. Come amministrazione non vogliamo imporre nulla al privato. Al contrario siamo dell’avviso di lasciare la libertà decisionale, sia chiaro, sempre nel rispetto degli interessi dei cittadini e del piano regolatore. E per quanto riguarda la pianificazione dei lavori – commenta – abbiamo già un tavolo di regia composto da Regione, la FLA, Anci e il politecnico di Torino. Noi non siamo soli – chiosa Figini – Regione ha stanziato 100 mila euro per la rigenerazione urbana e, al nostro fianco, ci saranno dei professionisti”. A caldeggiare il suo vice, interviene in ultima battuta il sindaco Vergani: “Le nostre intenzioni sono quelli di comunicare con tutte le parti e le fazioni politiche. Convocheremo il Consiglio comunale e daremo vita ad una Commissione ad hoc: vogliamo lavorare al meglio, negli interessi dei cittadini: a tal proposito, rispondendo ai timori dell’opposizione, abbiamo pensato alla creazione di nuove aree verdi, nonché alla costruzione di un teatro comunale. Ma soprattutto presteremo particolare attenzione alla viabilità“.

Affermazione, quest’ultima che Guagnetti prende con le pinze: “Le commissioni ad hoc e i consigli comunali di cui la Giunta parla non dovrebbero essere indetti solo assecondando le norme vigenti che li impongono. Quello che noi chiediamo e che continuiamo a chiedere da oltre un anno, ma senza ottenere risultato alcuno, è che vengano istituiti degli incontri più frequenti e continuativi. Non si tratta di chiedere favoritismi politici, ma di coniugare degli intenti progettuali tra le varie parti, nel solo interesse di tutti i cittadini”

Articolo aggiornato alle 20.30 del 30/07/2020

 

*Immagine di copertina e foto nel corpo dell’articolo di archivio

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