Attualità

San Fruttuoso, scuola Sabin: sulla nuova palestra è scontro tra Comune e Consulta

Il progetto di un privato, realizzato con gli oneri di urbanizzazione, potrebbe privare gli studenti della pista di atletica. I timori di cittadini e docenti. La replica dell'assessore Arbizzoni.

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Mancano meno di due mesi all’inizio dell’anno scolastico, fissato in Lombardia per il 14 settembre. Sempre che il Covid, con la temuta seconda ondata, non scompagini ancora una volta i piani. Per ora, tra personale scolastico mancante e preoccupanti problemi logistici, la confusione regna sovrana. Come dimostra anche l’allarme sull’impossibilità di iniziare le lezioni a settembre che, nei giorni scorsi, i sindacati hanno rivolto al Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

Alla Scuola Media Sabin, nel cuore del quartiere San Fruttuoso a Monza, si aggiunge un ulteriore elemento all’incertezza generale: il progetto della costruzione di un campo da basket, destinato a società sportive private, sull’impianto sportivo polivalente, comprensivo di pista di atletica, attualmente utilizzato dagli studenti dell’istituto (Render).

L’idea, che il Comune di Monza avrebbe intenzione di portare avanti grazie agli oneri di urbanizzazioni, stimati tra i 400 e i 600mila euro, di una costruzione in via della Birona realizzata dalla Live Green Monza srl, non è piaciuta per niente alla Consulta di San Fruttuoso. Che ha spiegato il suo dissenso in un’apposita conferenza stampa.

E nemmeno al Consiglio di Istituto della Scuola Sabin che, con una riunione straordinaria il 9 luglio, ha bocciato all’unanimità la nuova palestra (Delibera) perché, tra le altre cose, “la presenza della struttura sportiva comporterebbe l’impossibilità di utilizzare la pista di atletica in quanto non sarebbe più possibile avere una visuale completa della stessa…non è prevista struttura di raccordo fra la nuova palestra e il plesso scolastico…l’impossibilità per i docenti di sorvegliare adeguatamente gli alunni durante l’intervallo o le attività previste all’aperto”.

L’ultima delibera del Consiglio d’Istituto, inoltre, fa seguito a quella del 30 giugno in cui si afferma esplicitamente anche “il fatto che i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale comunicano al Consiglio d’Istituto che il progetto è già approvato dagli organismi tecnici del Comune di Monza, dalla polizia municipale e dalla Consulta di quartiere”.

La smentita ufficiale della coordinatrice della Consulta, Giustina D’Addario (nella foto in alto), che ha negato un placet al progetto da parte dell’organo territoriale, è arrivata immediata. L’assessore comunale allo Sport, alla Partecipazione, alla manutenzione degli impianti sportivi e alle Consulte di quartiere, Andrea Arbizzoni, ha provato a gettare acqua sul fuoco. “La riunione con il Consiglio d’Istituto si è svolta in videoconferenza e un mio funzionario ha erroneamente detto che la Consulta aveva approvato il progetto, cosa mai avvenuta” chiarisce.

LE POSIZIONI

“In un momento di grave carenza di spazi in vista della ripresa dell’anno scolastico, la Scuola Media Sabin di San Fruttuoso rischia di vedere eliminato l’impianto sportivo polivalente di cui è dotata – afferma Giustina D’Addario, coordinatrice della Consulta di San Fruttuoso – quale sarebbe la ratio di un intervento che, di fatto, andrebbe a togliere un impianto sportivo all’aperto ad una scuola pubblica per assecondare le richieste di realtà sportive private?”.

Dall’altra parte di una metaforica barricata il Comune di Monza ha una visione diversa della questione. “Per il momento è solo una proposta, che deve essere vagliata e discussa, non c’è nulla di definitivo – afferma Arbizzoni (nella foto in alto)– la nuova palestra non sarebbe una colata di cemento, ma una struttura moderna, un plus anche per la Scuola Sabin”.

IL PROGETTO

La Live Green Monza srl, in una relazione presentata ad aprile 2020, parla di impianto sportivo coperto-campo di basket con servizi e spogliatoi.

Tra le analisi tecniche del lotto su cui dovrebbe porsi la nuova costruzione e le caratteristiche del campo di gioco, nel documento si legge: “La posizione scelta per la totalità della nuova struttura consente quindi di preservare sia le alberature d’alto fusto esistenti sul lato sud – verso la scuola Sabin – sia la maggior parte dei campi sportivi rilevati: non considerando la sostituzione del campo basket scoperto con quello coperto, si perde il solo campo da softball, peraltro di dimensioni non regolamentari”.

Il progetto, dunque, vorrebbe sulla carta andare incontro, in maniera sostenibile, alla necessità di rimediare alla carenza di strutture sportive esistenti a San Fruttuoso. “Un’esigenza che mi è stata manifestata già due anni fa nel corso di una Giunta itinerante – sostiene Arbizzoni – inoltre circa un anno e mezzo fa da alcune società sportive e residenti del quartiere era stata sollecitata la copertura della pista d’atletica della Scuola Sabin, ma tutto era stato messo da parte perché i costi previsti per quest’operazione, 170mila euro, non erano nelle disponibilità del Comune”.

L’arrivo di un privato, secondo l’amministrazione comunale, ha cambiato e rimodulato l’idea iniziale. Ma proprio sui soldi, che ora sarebbero disponibili grazie agli oneri di urbanizzazione, la Consulta di San Fruttuoso è pronta a dare battaglia.

“Da diversi anni la Consulta di quartiere pone ripetutamente all’attenzione degli assessorati di riferimento l’ormai endemica carenza di spazi e servizi di pubblica utilità, dall’assenza di un centro civico a quella di biblioteca, teatro e cinema, che caratterizza San Fruttuoso – sostiene – negli ultimi decenni il quartiere ha subito un notevole sviluppo edilizio e urbanistico che ha portato alle casse comunali ingenti somme di denaro sotto forma di oneri di urbanizzazione. Che fine hanno fatto queste risorse? Come sono state spese? Sono state investite, per rispondere in maniera coerente allo sviluppo edilizio, nella realizzazione di opere pubbliche all’interno del quartiere?”.

Il discorso, quindi, è più complessivo. E, oltre alla possibile nuova palestra all’interno della Scuola Sabin, si estende anche al recupero dell’area verde di via Ticino, dove potrebbero sorgere tre edifici fino a 20 piani di altezza. “Varianti al PGT consentirebbero la realizzazione di opere devastanti e completamente fuori contesto quali grattacieli di 20 piani e manufatti totalmente incompatibili con le reali esigenze del quartiere, andando a stravolgere il già difficile assetto urbanistico del territorio e l’equilibrio del tessuto sociale” insiste la Consulta di San Fruttuoso.

“Vogliamo chiarire che il progetto di via Ticino doveva essere presentato nel tour dei quartieri che il Comune stava facendo e non calato dall’alto come è sembrato, ma non ha fatto in tempo ad arrivare a San Fruttuoso per colpa del Covid – spiega Arbizzoni – è, comunque, una proposta ancora da valutare, anche se non capisco perché lo sviluppo edilizio verticale va bene se si fa a Vimercate e Milano, ma non a Monza”.

LE ALTERNATIVE

Le divergenze tra Consulta di San Fruttuoso e il Comune non risparmiano nemmeno la ricerca di opzioni che superino il progetto della nuova palestra negli spazi della Scuola Sabin. Per l’organo di quartiere “la palestra polifunzionale, che non deve essere destinata all’utilizzo di una attività sportiva in esclusiva, ma, essendo un’opera realizzata con fondi pubblici deve essere invece fruibile da una più vasta fascia di cittadinanza senza obblighi né vincoli di tesseramento ad alcuna società privata, può essere realizzata ampliando la struttura attualmente adibita al volley all’interno del contesto del pensionato sociale di Via Tazzoli”.

Tutto questo, nell’ambito della creazione di una sorta di hub di quartiere, dovrebbe avvenire soprattutto sulla base di un progetto che nel 2017 era risultato uno dei vincitori dei fondi stanziati con il Bilancio partecipativo.

“Il pensionato sociale di Via Tazzoli deve essere riqualificato e messo a disposizione della cittadinanza, ma al momento non è possibile fare nulla perché c’è un contenzioso con i precedenti gestori – ribatte Arbizzoni – con il privato che opera grazie agli oneri di urbanizzazione non si ha una totale libertà di azione. Inoltre nel caso del Centro di via Tazzoli i costi degli interventi sarebbero di gran lunga superiori a quelli previsti dal Bilancio partecipativo”.

E se tutto questo non bastasse, l’assessore comunale mette sul piatto anche la questione del Regolamento delle Consulte di quartiere. “E’datato 2016 e, attualmente in proroga, è da rivedere nell’ottica di mettere al centro il tema della partecipazione – afferma – le Consulte non sono Circoscrizioni, che non esistono più, il loro compito non è conflittuale, ma è di portare proposte e collaborare con l’amministrazione, di qualsiasi colore politico essa sia”.

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