Attualità

Monza, Parco Boscherona: il Giardino della rigenerazione non fiorirà

Il progetto, che doveva sorgere nell'Orto Lea Garofalo nell'ambito dei Patti di cittadinanza, non ha il soggetto capofila. A settembre la Consulta S.Biagio-Cazzaniga farà proposte alternative al Comune.

Boscherona Orto Lea Garofalo1

La notizia era nell’aria da qualche mese. Quando a metà febbraio, all’interno del convegno Monza Partecipa, promosso dal Comune, erano stati firmati i sette “Patti di Cittadinanza” per sette quartieri di Monza, l’assenza del progetto “Il Giardino della rigenerazione”, idea voluta dal Comitato di quartiere della Boscherona, con il supporto della Consulta di San Biagio e Cazzaniga, non era passata inosservata.

Poi il Covid-19 ha bloccato tutte le attività non essenziali. Dopo il lockdown, però, è bastato poco per arrivare alla cruda verità: il Giardino della rigenerazione, che prevedeva uno stanziamento di 30mila euro, non vedrà la luce. E, così, sembra sfumare la possibilità di creare a Monza una sorta di isola per il ristoro dello spirito e della mente, con una serie di attività ludico-didattiche, che sarebbe dovuta sorgere in una parte dell’Orto dedicato a Lea Garofalo, vittima della ‘ndrangheta.

LA SITUAZIONE

Le problematiche relative al trovare un soggetto capofila per il progetto, che noi di MBNews avevamo già sottolineato nel novembre scorso (vedi l’articolo), si sono rivelate insormontabili. Anche perché il Comitato Boscherona nel frattempo si è sciolto.

Non è, quindi, più della partita chi, in quanto promotore dell’idea, partita da Patrizia Bizzoni, residente del quartiere a nord di Monza, modificata nel suo disegno e collocazione originari, sarebbe stato il candidato ideale a ricoprire il necessario ruolo di capofila. Un soggetto che, per legge, deve essere un ente giuridico con capacità di spesa e rendicontazione.

“Il Patto di cittadinanza non è un bando, non si può cedere, è di competenza della Consulta da un punto di vista ideativo e gestionale – spiega l’assessore comunale allo Sport, alla Partecipazione, alla manutenzione degli impianti sportivi e alle Consulte di quartiere, Andrea Arbizzoni – il Patto dovrebbe essere espressione di partecipazione attiva delle organizzazioni presenti sul territorio, nel quartiere, ma nel caso del Giardino della rigenerazione, nonostante fossero stati fatti già tre sopralluoghi, non si è trovata la quadra”.

“Il Comitato Boscherona, membro della Consulta S.Biagio-Cazzaniga, aveva già mostrato la sua indisponibilità a ricoprire il ruolo di soggetto capofila ed ora, comunque, non esiste più – continua – i gestori dell’Orto Lea Garofalo, cioè i sindacati dei pensionati della Brianza in collaborazione con Libera, avrebbero dato il loro contributo all’iniziativa, ma non possono iscriversi alla Consulta e, quindi, essere capofila. Al Comune non è mai giunta la riprogettazione che avevamo chiesto per poter procedere con il Patto di cittadinanza”.

Ora, dunque, tocca alla Consulta S.Biagio-Cazzaniga riprendere in mano la questione. Anche perché “i 30mila euro previsti devono essere impiegati nello specifico capitolo per cui erano stati stanziati – afferma Arbizzoni – per questo non è stato possibile, come ci era stato proposto da alcuni residenti della Boscherona durante l’emergenza Covid-19, destinarli all’Ospedale San Gerardo”.

I POSSIBILI SVILUPPI

I cittadini e le associazioni iscritti alla Consulta (elenco) hanno cominciato, nelle settimane dopo il lockdown, a rimettersi in moto sul come affrontare il post Giardino della rigenerazione. “Ci incontreremo a breve, se necessario anche a distanza grazie agli strumenti telematici, per mettere a punto delle idee da presentare al Comune a settembre” annuncia Luca Spinelli (il primo da destra nella foto in basso), coordinatore di S.Biagio-Cazzaniga insieme ad Andrea Villa.

“Ripartiamo da zero e siamo aperti a qualsiasi contributo, perfino a recuperare il Giardino della rigenerazione che aveva il consenso generale sui contenuti, ma ha avuto problemi solo di carattere amministrativo/gestionale – continua – certamente, in ogni caso, è fondamentale che ci sia un soggetto capofila”.

Il tavolo, per così dire, a questo punto della situazione, non è, comunque, completamente vuoto. “La nostra vocazione come Consulta è il recupero di spazi verdi ad uso pubblico e nella nostra zona ce ne sono diversi oltre al Parco della Boscherona – spiega Spinelli – si potrebbe anche pensare ad un Patto di cittadinanza con uno sbocco sociale, ad esempio legato a soggetti fragili o magari a giochi inclusivi per gli istituti scolastici che, con la riapertura a settembre, potrebbero avere questa esigenza anche in relazione alle limitazioni dovute al Covid”.

La fine dell’estate, insomma, potrebbe essere il momento giusto per capire, una volta per tutte, come utilizzare i 30mila euro stanziati dal Comune di Monza. “In linea di massima possono sembrare tanti, anche se sono pochi se si pensa ad un’opera pubblica – sostiene il coordinatore della Consulta S.Biagio-Cazzaniga – di sicuro, comunque, vanno spesi bene, soprattutto in un periodo socio-economico così complicato come quello che stiamo vivendo”.

 

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