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Il Tribunale di Monza riparte tra udienze da remoto e difficoltà

Dopo 3 lunghi mesi di inattività, il Tribunale di Monza dichiara ufficialmente la riapertura, anche se ancora con diversi ostacoli. Abbiamo parlato di tutte le novità con la Presidente della Camera Penale, Noemi Mariani.

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Dopo 3 lunghi mesi di inattività, il Tribunale di Monza dichiara ufficialmente la riapertura, anche se ancora con diversi ostacoli. E’ stata la Presidente del Tribunale di Monza, Laura Cosentini, a revocare le proprie precedenti disposizioni con decorrenza dall’1 luglio e a rimettere ai singoli Giudici e ai Presidenti di Collegio il compito di calendarizzare le udienze già fissate, nel rispetto delle rigorose regole di distanziamento. E’ altresì concesso lo svolgimento delle udienze a porte chiuse, nonché da remoto, ma soltanto in taluni casi. L’accesso alle cancellerie resta ancora fortemente limitato. MBNews ha parlato di tutte le novità con la Presidente della Camera Penale, Noemi Mariani.

Due passi indietro

Il Tribunale di Monza è rimasto paralizzato sino a settimana scorsa, quando ormai in piena fase 3 dell’emergenza Coronavirus, tutte le attività commerciali e le imprese avevano riaperto e le persone avevano ripreso a frequentare negozi, ristoranti, bar e ancora palestre, biblioteche e musei. “La Giustizia è morta”, aveva dichiarato il direttivo della Camera Penale monzese.

Il 29 giugno scorso, la questione era approdata anche in consiglio comunale: “Un settore a Monza è ancora in lockdown totale: l’attività giudiziaria. Non si è ancora riusciti a far coesistere le misure prudenziali rispetto alle necessità di celebrare le tantissime udienze in aula. Questo ha generato parecchi rinvii e l’accumularsi nel tempo di arretrati che non potrà che portare ulteriori complicazioni”, aveva spiegato il consigliere Marco Negrini, avvocato di professione.

Le nuove disposizioni per la ripartenza

Ora il Tribunale di Monza è ripartito, ma come? Lo abbiamo chiesto alla presidente della Camera Penale.

Tornano le udienze da celebrare in tribunale, ma a discrezione del giudice. Come funziona il nuovo regolamento?

“La Legge 70/2020 di conversione del D.L. 28/2020 ha limitato l’estensione temporale delle misure organizzative rimesse ai capi degli uffici giudiziari al 30 giugno, rispetto all’originaria previsione del 31 luglio. Per questo, con provvedimento in tale data, il Presidente del Tribunale di Monza ha revocato le proprie precedenti disposizioni con decorrenza dall’1 luglio e ha rimesso ai singoli Giudici e ai Presidenti di Collegio il compito di calendarizzare le udienze già fissate garantendo il distanziamento in aula. Le esigenze di cautela e la limitata disponibilità delle aule (per cui si stanno cercando altri locali anche presso soggetti terzi come la sede della Provincia), impongono la celebrazione di un numero minore di processi rispetto a quelli previsti a ruolo. In questi giorni stiamo ricevendo decreti con cui i Giudici confermano la trattazione di alcune udienze e per altre vengono previste nuove date”.

Ci saranno ancora udienze da remoto? Verranno effettuate udienze a porte chiuse? Con che criteri verrà effettuata la scelta?

“La trattazione da remoto resta possibile per le udienze già fissate con tale modalità prima dei provvedimenti presidenziali del 30 giugno, mentre la previsione dello svolgimento a porte chiuse è legittimata per la tutela della pubblica igiene e comunque rimessa alla valutazione dei Giudici”.

Quali cautele, dal punto di vista della sicurezza sanitaria, verranno adottate?

“Le cautele che ci vengono richieste consistono essenzialmente nell’uso della mascherina, l’igienizzazione delle mani e la sottoposizione a misurazione della temperatura all’ingresso. L’accesso alle cancellerie del Tribunale rimane molto limitato e possibile solo su appuntamento. Ancora più ristretta la possibilità di entrare in Procura, di fatto inibita al pubblico”.

La questione della carenza di personale, perché in regime di smart working, come verrà affrontata in questa nuova fase? 

“Fino alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica, il lavoro agile nella pubblica amministrazione continuerà ad essere inteso come modalità ordinaria di prestazione lavorativa e questo non può che rallentare ancora l’evasione degli incombenti di cancelleria, a fronte peraltro del grave arretrato accumulato da mesi e dell’ormai cronico sottodimensionamento dell’organico. Sono però in fase di studio – anche con la collaborazione di Camera Penale e Consiglio dell’Ordine – nuovi programmi di gestione telematica delle richieste dell’utenza che potrebbero agevolare l’evasione delle stesse, sgravando conseguentemente il personale presente in sede”.

Poco tempo fa aveva sostenuto che a Monza la “giustizia fosse morta”, oggi a che punto siamo?

“L’auspicio è che da settembre possano essere definitivamente implementate queste nuove modalità operative, perché se da un lato è fondamentale tornare a celebrare i processi in aula e dare risposte alle richieste di giustizia del cittadino, dall’altro è imprescindibile che la struttura sia in grado di reggere la ripresa e non finisca invece per implodere su sé stessa”.

Foto di repertorio MBNews

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