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Ex Bosco della droga: ritrovata un’altra pistola e 120 involucri occultati nel terreno

Dopo 80 giorni di ispezioni nell'ex bosco della droga, sono stati trovati ancora 120 involucri occultati nel terreno e un'altra pistola, che vanno ad aggiungersi all'arsenale recuperato nel corso delle settimane.

Ex bosco della droga 4

Registrato nuovo record all’interno dei boschi del Parco delle Groane tra le due stazioni ferroviarie di Ceriano Laghetto. In quest’area, da ormai quasi 80 giorni, sono operativi i volontari del Gst, Gruppo supporto territoriale con lo specialista “Serpico”, coordinati dalla Polizia Locale che, con l’utilizzo del metal detector, hanno messo a segno una serie di scoperte decisamente interessanti riguardo all’arsenale di armi e cellulari a disposizione degli spacciatori di droga, che avevano fatto di quest’area, tra le più belle del Parco delle Groane, il loro regno incontrastato.

Sono stati portati alla luce ben 120 involucri, tutti accuratamente confezionati in diversi strati di pellicola trasparente e occultati sotto diversi centimetri di terreno. Tra gli ultimi ritrovamenti anche una pistola, la quinta ritrovata nel corso delle operazioni effettuate in questi mesi. Si tratta di un’arma in grado di sparare piombini calibro 4,5, che va ad aggiungersi alle precedenti trovate anche con i relativi proiettili.

Oltre a confezioni di stupefacenti pronte per essere smerciate, nel corso delle operazioni di ricerca sono stati trovati anche ben 44 telefoni cellulari, la maggior parte dei quali aveva ancora la Sim inserita, dettaglio potenzialmente interessante per le indagini affidate alla Procura. Gran parte dell’attività degli spacciatori si svolgeva infatti tramite l’utilizzo di smartphone, con scambi rapidi di messaggini tra acquirente e venditore per concordare la consegna che avveniva all’interno del bosco o a bordo strada.

 

Ricchissima la collezione di armi da taglio portata in superficie, nella quale spiccano 8 machete, 8 coltellacci da macelleria, una mannaia, una falce, una accetta, 3 coltelli serramanico, un coltello tirapugni, 2 coltellini svizzeri, una lama libera da 30 cm e persino una spada con lama da quasi un metro.

Non potevano mancare i bilancini di precisione, ben 16, per misurare gli stupefacenti durante le preparazioni delle dosi. Vi si aggiungono anche diversi strumenti elettronici come Pc, rilevatore Gps, macchine fotografiche digitali, tablet, ma anche documenti personali e contabili.

In questo periodo sono stati controllati circa 700mila metri quadrati di bosco, un terzo dei quali ripassato più volte, con ritrovamenti diversi. “Un lavoro enorme, per il quale non potremo mai ringraziare abbastanza la nostra Polizia Locale e i nostri volontari Gst che hanno attivato questa azione di bonifica senza precedenti e che non ha probabilmente eguali a livello nazionale dopo le reiterate operazioni di controllo e repressione che nei mesi scorsi hanno fatto tabula rasa dei malviventi, restituendo questa zona meravigliosa ai cittadini”, ha commentato l’Assessore alla Sicurezza, Dante Cattaneo.

 

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