Un defibrillatore al rifugio Ventina in Valmalenco in memoria di un amante delle montagne, Carlo Beretta mancato un anno fa a quasi 90 anni. Un grande appassionato di alpinismo (socio CAI e della Società Alpinisti Monzesi), tanto da arrampicarsi fino in cima alle vette fino a 80.Il dispositivo è già stato installato da Brianza per il Cuore in questi giorni in quella che da sempre è una meta storica per la famiglia Beretta. Meta che, grazie a questa iniziativa, è diventata a tutti gli effetti cardioprotetta.L’idea di rendere omaggio a Carlo Beretta in modo positivo e propositivo è nata dalla figlia Donata.
Un gesto di generosità capace di trasformare il ricordo di un evento doloroso, come solo la perdita di una persona cara sa essere, in un motivo di speranza. Gli appassionati di montagna che già a partire da questa estate raggiungeranno il rifugio Ventina avranno una certezza in più oltre al paesaggio mozzafiato, anche quella della sicurezza di un intervento immediato in caso di arresto cardiaco.Il personale del rifugio verrà infatti opportunamente formato affinché possa intervenire nella modalità corretta in caso di bisogno utilizzando in modo consapevole il defibrillatore.Non è la prima volta che una famiglia decide di rendere omaggio a un parente scomparso donando alla comunità un dispositivo di sicurezza sanitaria. Un defibrillatore in grado di salvare la vita a persone in arresto cardiaco. Lo scorso anno, ad esempio, un defibrillatore è stato installato all’interno del Municipio di Villasanta in memoria dell’avvocato Fagnani. Un’iniziativa privata della famiglia in ricordo del parente scomparso.Il territorio brianzolo è coperto da circa 300 defibrillatori e negli anni sono circa 24.350 le persone formate da Brianza per il Cuore per l’utilizzo del dispositivo salvavita.
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