Politica

Arcore, Berlusconi ha in mente una pinacoteca? Il progetto passerà dal Consiglio

La giunta Colombo è al lavoro insieme ai tecnici del Cavaliere per stendere una convenzione legata al progetto urbanistico.

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Si prepara a passare in Consiglio Comunale il piano attuativo di circa 3000 metri quadri per la costruzione all’interno di Villa San Martino di Arcore della pinacoteca di Silvio Berlusconi. Una pinacoteca a tutti gli effetti privata che, secondo quanto anticipato dal Comune, potrebbe aprire le sue porte alcuni giorni a settimana anche al pubblico. Resta però di natura privata e infatti, secondo quanto fanno sapere da Forza Italia, sarà intestata alla Fondazione Luigi Berlusconi, padre del cavaliere. Il piano attuativo necessita del passaggio in Consiglio Comunale per l’approvazione, appunto. Non si tratta del primo piano presentato da Berlusconi per l’area di Villa San Martino.

“Un progetto più ampio di circa 4200 metri quadri – ha spiegato Claudio Bertani, ingegnere e architetto oltre ad essere consigliere di Forza Italia nel parlamentino arcorese – era già stato approvato ma poi ritirato dalla società e quindi decaduto”. Lo spazio espositivo potrebbe contenere la collezione d’arte del Cavaliere, che racchiude opere di grande valore artistico tra cui anche un ritratto eseguito da Tiziano.

Se l’opera di Vecellio è forse la perla della collezione (valore 4-5 milioni di euro), anche il resto delle opere possedute dal Cavaliere non è da poco. Il critico Vittorio Sgarbi ha recemente rilasciato un’intervista all’Adnkronos dove ha raccontato: “I ‘pezzi’ più importanti della collezione privata del leader azzurro, rivela Sgarbi, si trovano ad Arcore. Nella sala da pranzo ci sono una splendida copia della ‘Antea del ‘Parmigianino’, la famosa cortigiana romana del 1500, e una ‘Monna Lisa nuda’, dalla sorprendente somiglianza con la Gioconda di Leonardo al Louvre, ma con il seno scoperto: uno di quei dipinti rimasto di attribuzione incerta, che sta facendo molto parlare di sè e ha diviso gli esperti, perchè c’è chi l’attribuisce proprio al genio del Rinascimento e chi, invece, assicura sia opera di artisti di bottega diretta dal maestro toscano. Sempre a Villa San Martino, – spiega l’ex sottosegretario ai Beni culturali – “c’è un bellissimo ritratto della Marchesa Casati Stampa”, ovvero Anna Fallarino, opera di Pietro Annigoni, artista milanese, chiamato il ‘pittore della regine’, perchè gran parte della sua notorietà è dovuta alla rappresentazione di teste coronate ed esponenti dell’aristocrazia europea: dal Duca di Edimburgo alla principessa Margaret”.

Il piano attuativo sarà legato a una convenzione con il Comune di Arcore sulla quale l’esecutivo di centrosinistra è al lavoro insieme ai tecnici del Cavaliere. “E’ tutto in fase di costruzione – ha precisato il sindaco Rosalba Colombo – tra i miei desideri c’è sicuramente quello di vedere esposta ciclicamente all’interno della nostra Villa Borromeo un’opera della Pinacoteca di Villa San Martino. L’idea potrebbe essere quella di creare un circuito artistico comune alle due Ville in un dialogo e condivisione di tematiche. Sarà una delle proposte che presenteremo ai tecnici in fase di definizione della convenzione”.

L’iniziativa privata ha subito entusiasmato la Giunta Colombo in particolare per la possibilità di apertura saltuaria delle porte della pinacoteca di Berlusconi al pubblico. Per quanto riguarda invece eventuali contributi o oneri ancora non ci sono informazioni.

“E’ bene precisare che non ci sono collaborazioni tra Villa San Martino e Villa Borromeo – ha puntualizzato Claudio Bertani – il sindaco in affanno cerca soluzioni alla gestione della Villa. Ha provato con le mostre e con i matrimoni ma occorreva un progetto concreto ben prima di impegnare i 18 milioni per il restauro. Ora non sa cosa farsene“. E per quanto riguarda le tempistiche Bertani ipotizza che “la Giunta vorrà procedere in Consiglio Comunale con il progetto della pinacoteca prima delle elezioni e quindi entro marzo”.

Una notizia insomma ancora aperta ad innumerevoli sviluppi e che, anche dal punto di vista artistico ad Arcore fanno fatica a commentare con sicurezza. “Se è un progetto culturale – ha dichiarato Antonio Mansueto, già presidente dell’associazione Villadarcore negli anni passati – aspetto di vedere annunci e conferenze, curatori di fama che spiegano il senso della collezione, e progettisti famosi, come Renzo Piano che ha progettato Foundation Beyeler in Svizzera, o gli architetti che hanno progettato musei (pubblici) di mecenati privati, come Luisiana in Danimarca, Kroller Muller e Voorlinden in Olanda. O come il museo della azienda di utensili Wurth in Germania, pregevole edificio con famosa collezione. Un progetto del genere ha una mission e una vision chiare e ben delineate e annunciate. Aspettiamo. Io penso che Berlusconi con le sue capacità potrebbe e dovrebbe fare qualcosa a livello di questi grandi musei privati europei. Musei privati che ottengono centinaia di migliaia di visitatori all’anno. Se invece è un progetto aziendale o una residenza privata visitabile “anche” dai ragazzini delle scuole di Arcore e i cittadini, ben venga e fa piacere, ma non chiamiamola Pinacoteca”.
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