Politica

Anniversario del Regicidio, è polemica: “No a soldi pubblici per eventi filo-monarchici”

Polemiche sullo spettacolo previsto questa sera per ricordare i 120 dal Regicidio. "I soldi pubblici per gli eventi filo-monarchici sì e per il mondo delle associazioni monzesi no" ha commentato la consigliera Pontani.

regicidio locandina

“I soldi pubblici per gli eventi filo-monarchici sì e per il mondo delle associazioni monzesi no”. Questa la denuncia della consigliera di Monza Francesca Pontani, che si schiera contro “La morte del Re”, lo spettacolo previsto per questa sera per ricordare l’uccisione del Re Umberto I, avvenuta nella città di Monza il 29 luglio 1900, esattamente 120 fa.

«Alla cappella espiatoria di Monza, si terrà un evento per la rassegna del 120esimo anniversario del Regicidio, quattro letture con prenotazione obbligatoria – scrive Pontani in una nota alla stampa. – Guardando bene la locandina ufficiale con tanto di firma dell’assessore Longo e del Sindaco Allevi ci sono “Gli ordini dinastici Real casa Savoia” e l’ “Istituto nazionale per la guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon“, due associazioni legate alla monarchia».

«Da un mio accesso agli atti di fine luglio – spiega Pontani – si evince che lo  spettacolo “La morte del Re” per la commemorazione della ricorrenza del 120° anniversario del Regicidio è un’iniziativa appunto del Comune di Monza (affidata con determinazione dirigenziale n. 878 del 10.07.2020). Tale provvedimento è pubblicato sul sito del Comune di Monza, alla Sezione “Bandi di gara – Esiti” (data di pubblicazione 22/07/2020). Nella determina dirigenziale si delibera di dare, a Movie&Theater S.r.l.s, con sede legale a Milano in Piazza Risorgimento n. 8, il servizio di organizzazione e realizzazione dello spettacolo “La morte del Re” il giorno 29 luglio 2020 presso la Cappella Espiatoria, via Matteo da Campione 7/A, quale evento di commemorazione della ricorrenza del 120° Anniversario del Regicidio, per l’importo di € 4.980,00 oltre a IVA al 10%, per complessivi € 5.478,00 (IVA inclusa)».

«Ricordo – insiste la consigliera comunale – che l’assessore aveva detto alle associazioni locali che non c’erano fondi per qualsiasi iniziativa “laica” della rassegna ed ora si scopre che una lettura scenica fatta da un solo attore per ben 4 volte viene pagata quasi 5000 euro. Per non parlare poi dell’affitto della cappella, che avrà avuto anch’essa un costo. Chiedo all’assessore spiegazioni a riguardo. Le risposte che deve dare alla città ormai sono davvero tante».

Lamperti (PD): “No patrocini e risorse ai filo-monarchici”

E non risparmia critiche nemmeno il consigliere comunale del Partito Democratico di Monza, Marco Lamperti che sulla sua pagina Facebook tuona: «Umberto I fu quello delle medaglie a Bava Beccaris, lo stragista che sparò sulla folla che manifestava a Milano. Anche Monza ebbe le sue vittime durante i moti del pane del 1898: sette giovanissimi uccisi dalle pallottole sabaude. Liberi tutti di dire e celebrare ciò che si vuole, ma che l’amministrazione comunale conceda patrocini e risorse ai filo-monarchici anche no».

https://www.facebook.com/marco.lamperti/posts/10223205526704826

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